Il quesito (del COA di Siena) riguarda il caso di un ex istituto di credito di diritto pubblico, poi trasformato in società per azioni. Premesso che i dipendenti di tale banca hanno potuto conservare l’iscrizione nell’elenco speciale (ai sensi della l. 218/1990) si chiede se tale facoltà persista anche ove il dipendente venga “distaccato” presso società controllate dalla banca capogruppo e destinate allo svolgimento di specifiche attività definite “non strategiche”.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La norma di cui all’art. 3, secondo comma, della legge 30 luglio 1990, n. 218, nella parte in cui fa salvi i diritti «rivenienti dalla originaria natura pubblica dell’ente di appartenenza» costituisce una norma derogatoria alla disciplina ordinaria delle iscrizioni nell’albo degli avvocati. Tale eccezione è […]

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Il Comune richiedente intende sapere se sia possibile ottenere l’iscrizione nell’elenco speciale annesso all’albo di un proprio dipendente in servizio presso l’Ufficio del difensore civico, considerato che la legge attribuisce a tale ufficio compiti di tutela dei cittadini (in ispecie vi è la necessità di costituzione di parte civile a favore di un disabile vittima di reato) senza prevedere deroghe alle norme professionali in tema di incompatibilità. L’Ordine degli Avvocati di Milano, richiesto di effettuare l’iscrizione, ha espresso parere sfavorevole.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La questione sottoposta a Questa Commissione riguarda la materia delle iscrizioni e della tenuta degli albi, che la legge affida alla competenza dei Consigli dell’Ordine circondariale, sui quali – come noto – non insiste alcun potere sovraordinato del Consiglio nazionale forense. Perciò l’interessato ha correttamente sottoposto […]

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Il richiedente, un singolo iscritto, chiede delucidazioni circa la pubblicità informativa degli avvocati.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Il quesito è inammissibile, poiché proviene da un singolo iscritto, in contrasto con il regolamento istitutivo della Commissione e con la prassi costante. Pertanto il quesito andrà sottoposto al Consiglio dell’Ordine competente, il quale, ove intendesse raccogliere l’avviso del Consiglio nazionale ai fini di una uniforme […]

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Il quesito (del COA di Sassari) verte sulla possibilità per un avvocato, alla luce della nuova normativa introdotta con il cosiddetto “decreto Bersani”, di far parte di un’associazione professionale tra avvocati e, al contempo, altresì di un’ulteriore associazione, con altri professionisti quali commercialisti o consulenti del lavoro.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Alcuni degli aspetti centrali nella disciplina delle forme associative per l’esercizio di attività professionale sono stati già affrontati dal Consiglio e resi noti a mezzo della circolare n. 22-C/2006 del 4 settembre 2006. Per ciò che in questa sede interessa, si deve confermare che il decreto-legge […]

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Il Consiglio dell’Ordine (Biella) chiede parere sulla possibilità, per un avvocato che sia stato legale di fiducia di un cliente defunto, di deporre quale testimone circa la volontà e gli atti posti in essere dal de cuius nell’ambito di una controversia promossa da un erede che si assume pretermesso, ovvero sulla necessità di conservare il segreto professionale. Quanto all’assunzione della testimonianza vi è il consenso di solo alcune delle parti coinvolte nel giudizio, mentre altre vi si oppongono.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Il segreto professionale costituisce al tempo stesso l’oggetto di un dovere giuridico dell’avvocato, la cui violazione è sanzionata penalmente (art. 622 c.p.), e l’oggetto di un diritto dell’avvocato medesimo, che non può essere obbligato a deporre su quanto ha conosciuto per ragione del proprio ministero (art. […]

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Il quesito (del COA di Torre Annunziata) attiene alla funzione del liquidatore, nominato dal giudice nell’ambito di una causa per lo scioglimento di una società di persone. Si chiede se l’avvocato, chiamato a rivestire tale incarico, possa compiere atti di amministrazione della società volti a preservare il patrimonio societario e l’avviamento commerciale.

La Commissione, dopo ampia discussione, delibera il seguente parere: “La risposta al quesito dev’essere di segno positivo. L’attività di colui che compia atti di amministrazione di una società quale esecutore di un mandato giudiziale non ricade tra quelle oggetto del divieto di cui all’art 3 della legge professionale. Se ne distingue, infatti, poiché mancano del […]

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Il Consiglio dell’Ordine richiedente (Torino) intende sapere se sia possibile, per il praticante abilitato, procedere alla nomina di sostituti processuali avanti il Tribunale in composizione monocratica, ai sensi dell’art. 9 l.p.f.

La Commissione, dopo ampia discussione, delibera il seguente parere: “La risposta deve essere di segno negativo, e ciò per una molteplicità di ragioni. Innanzitutto l’esensione della facoltà di nominare sostituti a titolo permanente si pone in contrasto con le finalità formative della pratica legale e dell’abilitazione provvisoria al patrocinio. Se, infatti, l’ammissione del praticante alla […]

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Il quesito proviene da un avvocato e riguarda i requisiti soggettivi necessari ai fini della costituzione di uno studio legale associato con avvocati provenienti da altri Stati membri dell’Unione europea.

La Commissione, dopo ampia discussione, delibera il seguente parere: “Il quesito è inammissibile. Infatti, ai sensi del regolamento istitutivo, la Commissione consultiva del Consiglio Nazionale Forense può esprimersi solo su richieste di parere provenienti da Consigli dell’Ordine degli Avvocati, o da enti e associazioni, ma formulate in forma anonima, secondo criteri di generalità ed astrattezza, […]

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Si chiede (da parte del COA di Genova) di sapere, nel caso di iscritto all’albo degli avvocati già magistrato ed ora pensionato, se lo stesso possa esercitare “fin da subito” le professione forense avanti la Corte di Cassazione, nonostante questi abbia ricoperto, fino a tempi recenti, la carica di presidente di sezione presso la Suprema Corte.

La Commissione, dopo ampia discussione, delibera il seguente parere: “Ritiene la Commissione, in ciò supportata da conforme decisione della Corte regolatrice (Cass., 21 aprile 2000, n. 5268) che il divieto di esercizio professionale davanti all’autorità giudiziaria presso la quale abbiano esercitato negli ultimi tre anni le loro funzioni giudiziarie, previsto dall’art. 26 della legge professionale […]

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Il quesito (del COA di Rovigo) riguarda la sussistenza, per l’avvocato dipendente pubblico iscritto nell’elenco speciale annesso all’albo, dell’obbligo di denunciare alla Corte dei Conti episodi che abbiano causato danni all’Erario e dei quali sia a conoscenza a cagione del suo ufficio difensivo.

La Commissione, dopo ampia discussione, delibera il seguente parere: “Tra i doveri dell’impiegato pubblico (e quindi anche di coloro che risultino iscritti nell’elenco speciale degli avvocati esercenti presso enti pubblici in regime di dipendenza) vi è senz’altro quello di operare nell’interesse dell’Amministrazione “per il pubblico bene” (art. 13 del D.P.R. 10 gennaio 1957, n. 3, […]

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