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- La condanna penale dell’incolpato prosciolto in sede deontologica comporta la riapertura d’ufficio del procedimento disciplinareIl procedimento disciplinare, concluso con provvedimento definitivo di proscioglimento, è riaperto nel caso di successiva condanna penale per reato non colposo fondata sui medesimi fatti (art. 55 co. 1 lett. b L. n. 247/2012) e in tale caso la prescrizione dell’azione disciplinare è di due anni dal passaggio in giudicato della sentenza penale di condanna… Leggi tutto: La condanna penale dell’incolpato prosciolto in sede deontologica comporta la riapertura d’ufficio del procedimento disciplinare
- La prescrizione non estingue la violazione deontologica ma l’azione disciplinareAi sensi dell’art. 56 co. 1 L. n. 247/2012, la prescrizione non estingue la violazione deontologica, ma solo l’azione disciplinare. Corte di Cassazione (pres. D’Ascola, rel. Cataldi), sentenza n. 27284 del 22 ottobre 2024 NOTAEsattamente in termini, Cass. n. 26999/2024, Cass. n. 14957/2023, CNF n. 239/2017.Conseguentemente, si è ritenuto che l’intervenuta prescrizione relativa ad un… Leggi tutto: La prescrizione non estingue la violazione deontologica ma l’azione disciplinare
- Violazione dell’obbligo di formazione e aggiornamento professionale: l’individuazione del dies a quo prescrizionaleLa violazione del dovere di aggiornamento professionale e di formazione continua (art. 15 cdf) è un illecito omissivo a carattere istantaneo, con la conseguenza che il termine prescrizionale decorre dalla fine del triennio utile per adempiere all’obbligo formativo. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Atzori), sentenza n. 227 del 27 maggio 2024 NOTA:In senso… Leggi tutto: Violazione dell’obbligo di formazione e aggiornamento professionale: l’individuazione del dies a quo prescrizionale
- Prescrizione ed illeciti istantanei ovvero permanenti a cavallo dei due regimi: l’individuazione della disciplina applicabileLe sanzioni disciplinari contenute nel codice deontologico forense hanno natura amministrativa sicché, per un verso, con riferimento alla disciplina della prescrizione, non trova applicazione lo jus superveniens, ove più favorevole all’incolpato, restando limitata l’operatività del principio di retroattività della lex mitior alla fattispecie incriminatrice e alla pena, mentre, per altro verso, il momento di riferimento… Leggi tutto: Prescrizione ed illeciti istantanei ovvero permanenti a cavallo dei due regimi: l’individuazione della disciplina applicabile
- Procedimento disciplinare: l’accertamento definitivo dei fatti in sede penaleLa sentenza penale irrevocabile di condanna ha efficacia di giudicato nel giudizio disciplinare quanto all’accertamento del fatto, alla sua eventuale illiceità penale ed all’affermazione che l’imputato lo ha commesso (art. 653 co. 1-bis cpp), pur restando di competenza del giudice disciplinare verificare se il comportamento accertato sia deontologicamente sanzionabile, alla luce dell’autonomia dei rispettivi ordinamenti,… Leggi tutto: Procedimento disciplinare: l’accertamento definitivo dei fatti in sede penale
- La nuova prescrizione dell’azione disciplinare segue criteri di matrice penalistica (e non più civilistici)In tema di illecito disciplinare, il regime attuale della prescrizione, stabilito dall’articolo 56 della legge professionale, configura una fattispecie riconducibile ad un modello di matrice penalistica, volto a promuovere il sollecito esercizio dell’azione disciplinare e la definizione del procedimento disciplinare in tempi certi, laddove, al contrario, quella del regime precedente si rifaceva al modello civilistico.… Leggi tutto: La nuova prescrizione dell’azione disciplinare segue criteri di matrice penalistica (e non più civilistici)
- La prescrizione non estingue la violazione deontologica ma l’azione disciplinareAi sensi dell’art. 56 co. 1 L. n. 247/2012, la prescrizione non estingue la violazione deontologica, ma solo l’azione disciplinare. Corte di Cassazione (pres. D’Ascola, rel. Campese), sentenza n. 26999 del 17 ottobre 2024 NOTAEsattamente in termini, Cass. n. 14957/2023, CNF n. 239/2017.Conseguentemente, si è ritenuto che l’intervenuta prescrizione relativa ad un illecito deontologico impedisca… Leggi tutto: La prescrizione non estingue la violazione deontologica ma l’azione disciplinare
- Sull’obbligo di trasmettere immediatamente al cliente le somme incassate per suo contoL’avvocato deve immediatamente trasmettere al proprio assistito le somme riscosse per conto dello stesso (art. 30 co. 2 cdf e art. 31 co. 1 cdf), non essendo sufficiente all’assolvimento di tale obbligo la mera messa a disposizione delle somme stesse presso il proprio Studio legale, specie allorché il cliente rifiuti di ivi presentarsi. Consiglio Nazionale… Leggi tutto: Sull’obbligo di trasmettere immediatamente al cliente le somme incassate per suo conto
- La nuova prescrizione dell’azione disciplinare segue criteri di matrice penalistica (e non più civilistici)In tema di illecito disciplinare, il regime attuale della prescrizione, stabilito dall’articolo 56 della legge professionale, configura una fattispecie riconducibile ad un modello di matrice penalistica, volto a promuovere il sollecito esercizio dell’azione disciplinare e la definizione del procedimento disciplinare in tempi certi, laddove, al contrario, quella del regime precedente si rifaceva al modello civilistico.… Leggi tutto: La nuova prescrizione dell’azione disciplinare segue criteri di matrice penalistica (e non più civilistici)
- Impugnazione al CNF, l’estinzione (per qualsiasi causa) del giudizio rende definitiva la sanzione disciplinare irrogata dal CDDL’estinzione del procedimento disciplinare nella fase giurisdizionale (nella specie, dinanzi al CNF) per cessazione della materia del contendere (ad es., rinuncia al ricorso) o per qualsiasi altra causa (ad es., mancata o tardiva riassunzione a seguito del rinvio da parte della Cassazione) comporta la stabilizzazione del provvedimento sanzionatorio impugnato, che diviene definitivo. Consiglio Nazionale Forense… Leggi tutto: Impugnazione al CNF, l’estinzione (per qualsiasi causa) del giudizio rende definitiva la sanzione disciplinare irrogata dal CDD
- Avvocati stabiliti: l’originaria assenza della dichiarazione d’intesa non è suscettibile di successiva sanatoriaNell’esercizio delle attività relative alla rappresentanza, assistenza e difesa nei giudizi civili nei quali è necessaria la nomina di un difensore, l’avvocato stabilito deve agire di intesa con un professionista abilitato ad esercitare la professione con il titolo di avvocato (art. 8 d. lgs. n. 96/2001), il quale assicura i rapporti con l’autorità adita o… Leggi tutto: Avvocati stabiliti: l’originaria assenza della dichiarazione d’intesa non è suscettibile di successiva sanatoria
- Avvocati stabiliti: anche un solo giudizio patrocinato in assenza d’intesa con un avvocato iscritto all’albo pregiudica la dispensa dalla prova attitudinaleL’avvocato stabilito può ottenere la dispensa dalla prova attitudinale ed essere quindi integrato con l’iscrizione nell’albo degli avvocati, allorché ricorrano congiuntamente i requisiti previsti dall’art. 12 D.Lgs. n. 96/2001, ovvero: 1) un valido titolo professionale conseguito nel Paese d’origine; 2) l’esercizio della professione forense in Italia: a) di durata non inferiore a tre anni dalla… Leggi tutto: Avvocati stabiliti: anche un solo giudizio patrocinato in assenza d’intesa con un avvocato iscritto all’albo pregiudica la dispensa dalla prova attitudinale
- Avvocati stabiliti: la dispensa dalla prova attitudinale è subordinata alla verifica dei requisiti di leggeLa dispensa dalla prova attitudinale (artt. 12 e 13 D.Lgs. 96/2001) non è un diritto soggettivo perfetto ma potenziale, ovvero subordinato alla relativa verifica di idoneità del richiedente da parte del consiglio dell’Ordine. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Galletti), sentenza n. 239 del 4 giugno 2024
- Avvocati stabiliti: il COA territoriale deve tutelare la funzione giudiziaria, al fine di evitare che operino in Italia soggetti scarsamente qualificatiIn tema di avvocati stabiliti, è compito del COA territoriale apprestare tutela alla funzione giudiziaria in Italia, ossia evitare che operino soggetti scarsamente qualificati o che siano all’oscuro delle peculiarità del diritto italiano. Nell’esaminare la domanda di dispensa dalla prova attitudinale, pertanto, il COA deve procedere a verificare -attraverso i propri ampi poteri istruttori- che… Leggi tutto: Avvocati stabiliti: il COA territoriale deve tutelare la funzione giudiziaria, al fine di evitare che operino in Italia soggetti scarsamente qualificati
- L’esercizio temporaneo o permanente della professione forense in Italia secondo la normativa europeaL’avvocato comunitario (o cittadino di uno Stato aderente all’accordo sullo Spazio economico europeo), munito di un titolo professionale equivalente a quello di avvocato conseguito in un Paese membro dell’Unione europea, può esercitare l’attività forense in Italia in modo temporaneo (L. n. 31/1982, che ha recepito la direttiva 77/249/CE), oppure in modo permanente. In questo secondo… Leggi tutto: L’esercizio temporaneo o permanente della professione forense in Italia secondo la normativa europea