Il Consiglio remittente (Tortona) segnala il caso di un iscritto che, subentrando nel mandato di un precedente collega, non si è adoperato per la liquidazione dei compensi di quest’ultimo. Si chiede se la norma di cui all’art. 33 cod. deont. si applichi anche alle attività stragiudiziali, come sarebbe richiesto nel caso di specie.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La richiesta di parere è inammissibile, poiché essa si riferisce ad una specifica vicenda di rilevanza deontologica, mentre la Commissione consultiva del Consiglio nazionale forense può esprimersi sono su quesiti astratti e non idonei ad interferire con la funzione giurisdizionale del Consiglio medesimo, che sussiste quale […]

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Il richiedente lamenta un’interpretazione scorretta dell’Ordine di appartenenza circa la liquidazione di alcune proprie notule di pagamento.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Il quesito è inammissibile, innanzitutto perché proviene da un singolo iscritto, mentre l’art. 24 del Regolamento delle attività del C.N.F. prevede che si provveda su richieste di parere nascenti o fatte proprie dagli Ordini. In secondo luogo il Consiglio nazionale non ha alcun potere di legge […]

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L’Ordine (di Ancona) chiede se possa essere iscritto tra i praticanti un laureato in giurisprudenza condannato per reati in materia di stupefacenti con sentenza di “patteggiamento” ex art. 444 c.p.p.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “L’ordinamento professionale forense non prevede un’automatica inibizione dell’iscrizione a carico di coloro che abbiano riportato una condanna da parte del giudice penale. D’altro canto, però, all’avvocato, quale collaboratore dell’amministrazione della giustizia e come titolare di una funzione costituzionalmente prevista, è richiesto un livello di moralità più […]

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Il quesito (del COA di Pesaro) riguarda la possibilità di fornire a terzi, a fronte di istanze documentate, indirizzi di posta elettronica di avvocati iscritti nell’albo.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Il quesito riguarda la materia della privacy e non l’ordinamento forense. Lo stesso potrebbe utilmente essere quindi indirizzato all’Ufficio del Garante per la protezione dei dati personali. Tuttavia la questione sembra possa trovare piana soluzione nelle disposizioni vigenti. Premesso che gli indirizzi di posta elettronica recano […]

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L’ordine aostano si interroga circa la liceità deontologica di un volantino, distribuito da un avvocato, che proponga consulenza gratuita all’interno di un gazebo ubicato in pubblica piazza a favore dei consumatori allo scopo di renderli edotti circa i loro diritti.

“I fatti descritti nella richiesta di parere sono rappresentativi di comportamenti teoricamente in sé non vietati. Non vi sono, infatti, limiti espressi alla sede nella quale l’avvocato può rendere consulenza e le brochures informative sono oggi espressamente consentite. I limiti concreti alle suddette attività, comunque, si rinvengono negli articoli 17, 17-bis e 19 del codice […]

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Il quesito (del COA di Tivoli) riguarda l’iscrivibilità nella sezione speciale nell’albo degli avvocati cosiddetti stabiliti di un avvocato di nazionalità rumena iscritto presso la competente organizzazione professionale dello Stato membro di origine, nonostante la normativa italiana non menzioni specificamente la Romania tra i Paesi ammessi alla procedura di libera prestazione dei servizi legali.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La direttiva 98/5/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, attuata in Italia con l’art. 19 della legge 21 dicembre 1999, n. 526 e col d. lgs. 2 febbraio 2001, n. 96 è stata da ultimo modificata, a seguito del trattato (ed il relativo atto) di adesione […]

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L’ordine remittente (Fermo) segnala che taluni magistrati manifestano l’intenzione di escludere i praticanti avvocati dalla presenza, congiunta a quella del proprio dominus, ad udienze in materia di diritto di famiglia, e ciò sulla scorta della delibera del C.S.M. 18 aprile 2007, pratica n. 32/RI/2007.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La delibera del CSM indicata nella richiesta di parere si riferisce a fattispecie diverse rispetto alla pratica forense, e le argomentazioni in essa contenute non possono essere estese alla frequenza delle normali udienze da parte di un praticante avvocato accompagnato dal proprio dominus. Infatti i praticanti […]

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Il quesito (del COA di Forlì-Cesena) riguarda la compatibilità con l’iscrizione all’albo degli avvocati di un soggetto che svolga attività d’insegnamento di guida di autoveicoli in qualità di istruttore, ed in regime di “collaborazione coordinata e continuativa”.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La dottrina giuslavoristica e la giurisprudenza riconducono correntemente la tipologia contrattuale della cosiddetta parasubordinazione, nella specie della “collaborazione coordinata e continuativa” (nell’attualità, “lavoro a progetto”), all’ambito del lavoro autonomo. La Commissione ritiene pertanto -in via generale- di poter escludere la causa d’incompatibilità (di cui all’art. 3 […]

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Il quesito (del COA di Marsala) riguarda il mantenimento dell’iscrizione nell’elenco speciale di un dirigente del settore “affari legali, contenzioso e contratti” di un ente pubblico, a seguito di una riorganizzazione interna del medesimo settore con la quale si siano affidati all’ufficio compiti ulteriori rispetto alle attività tipiche degli uffici legali (in ispecie la consulenza in materia di immigrazione e la temporanea gestione di una biblioteca).

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La richiesta di parere è inammissibile, poiché essa si riferisce ad una vicenda specifica, descritta nel dettaglio, mentre la Commissione consultiva del Consiglio nazionale forense può esprimersi solo su quesiti astratti e non idonei ad interferire con la funzione giurisdizionale del Consiglio medesimo, che sussiste quale […]

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Il richiedente pone l’interrogativo circa l’ammissibilità di una dichiarazione scritta quale prova delegata in sostituzione della testimonianza in udienza nell’ambito di un processo civile.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Il quesito è inammissibile, poiché proviene da un singolo iscritto, in contrasto con il regolamento istitutivo della Commissione e con la prassi costante. Pertanto il quesito va sottoposto al Consiglio dell’Ordine competente, il quale, ove intendesse raccogliere l’avviso del Consiglio nazionale ai fini di una uniforme […]

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