L’ordine remittente (Fermo) segnala che taluni magistrati manifestano l’intenzione di escludere i praticanti avvocati dalla presenza, congiunta a quella del proprio dominus, ad udienze in materia di diritto di famiglia, e ciò sulla scorta della delibera del C.S.M. 18 aprile 2007, pratica n. 32/RI/2007.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere:

“La delibera del CSM indicata nella richiesta di parere si riferisce a fattispecie diverse rispetto alla pratica forense, e le argomentazioni in essa contenute non possono essere estese alla frequenza delle normali udienze da parte di un praticante avvocato accompagnato dal proprio dominus.

Infatti i praticanti avvocati, a norma dell’art. 8 della legge professionale forense (R.d.l. 27 novembre 1933 n. 1578), una volta iscritti nell’apposito registro sono soggetti al controllo disciplinare da parte del Consiglio dell’Ordine, e devono compiere la pratica anche assistendo alle udienze civili e penali (art. 17).

Nello svolgimento della pratica forense, il praticante ha tutti gli obblighi tipici dell’avvocato, compreso quello di riservatezza, e del resto l’intera pratica si svolge sotto il diretto controllo del professionista dominus (art. 1 d.P.R. 10 aprile 1990 n. 101).

L’obbligo di segretezza e riservatezza in capo al praticante è stato confermato anche dalla Corte Costituzionale (8 aprile 1997, n. 87), che lo ha qualificato come dovere diretto e non mediato (indipendente, cioè, dalla concorrente ed eventuale responsabilità dell’avvocato dominus), ed è confermato dall’art. 9 del codice deontologico.

Pertanto, ferme restando le diverse regole applicabili ai corsi di formazione, anche parzialmente equiparati alla pratica (a norma dell’art. 18 della legge professionale forense), la frequenza delle udienze in compagnia del dominus non può essere limitata o negata al praticante per qualsiasi ragione incluse quelle di riservatezza, poiché la disciplina sopra sinteticamente riportata comporta che egli possa presenziare a tutte le udienze nelle quali è impegnato il dominus, tale presenza comportando l’assunzione di identici obblighi di segretezza.”

Consiglio Nazionale Forense (rel. Florio), parere del 12 dicembre 2007, n. 58

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, parere n. 58 del 12 Dicembre 2007
- Consiglio territoriale: COA Fermo, delibera (quesito)
Prassi: pareri CNF

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