Il quesito (del COA di Paola) verte sulla possibilità, per i laureati in giurisprudenza che abbiano compiuto un percorso universitario quinquennale, di svolgere un solo anno di pratica forense in vece dei prescritti due, onde evitare sperequazioni ingiuste rispetto a coloro che siano in possesso della precedente laurea conseguita al termine di studî quadriennali.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La legge professionale forense (art. 8 R.d.l. 27 novembre 1933, n. 1578) prevede l’iscrizione nel registro dei praticanti da parte dei “laureati in giurisprudenza”. Non può esservi dubbio alcuno sulla circostanza che, con tale termine, si intenda designare coloro che abbiano compiuto l’intero percorso di studî […]

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Il Consiglio remittente (Pordenone) illustra il caso di un’iscritta che intrattenga una relazione sentimentale con il proprio cliente, del quale cura la procedura di separazione consensuale. Si chiede se il rapporto descritto, comprensivo della partecipazione alle udienze in presenza della moglie separanda, non mini l’indipendenza e l’onorabilità del professionista.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La richiesta di parere è inammissibile, poiché essa si riferisce ad una vicenda specifica, descritta nel dettaglio, mentre la Commissione consultiva del Consiglio nazionale forense può esprimersi sono su quesiti astratti e non idonei ad interferire con la funzione giurisdizionale del Consiglio medesimo. Nel caso di […]

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Il Consiglio circondariale (di Lecce) chiede se, in caso di dimissioni di un componente del consiglio, si debba convocare l’Assemblea per le elezioni suppletive anche nell’imminenza dello scadere del mandato consiliare.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Secondo una teoria diffusa ma infondata, non sarebbe possibile indire elezioni suppletive nel caso in cui manchino meno di sei mesi alla scadenza naturale del CdO (vale a dire, dopo il 30 giugno). La norma di cui all’art. 15 del d. lgs. lgt. 23 novembre 1944 […]

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Il Consiglio richiedente (Foggia) intende sapere se la legge n. 339/2003, che ha escluso la possibilità di svolgere la professione forense mantenendo al contempo un rapporto di lavoro pubblico a tempo parziale, si applichi anche a coloro che svolgevano la professione d’avvocato anche prima del 1996, anno in cui tale possibilità era stata introdotta.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La risposta è di segno senz’altro positivo. Lo svolgimento della professione d’avvocato a latere di un impiego pubblico a tempo parziale è stata possibile nel periodo tra il 1° gennaio 1997 (data di entrata in vigore della legge 23 dicembre 1996, n. 662) ed il 2 […]

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Quesito del COA di Busto Arsizio

Il quesito riguarda la tematica delle associazioni professionali tra avvocati. In ispecie si chiede: a) se sia necessario istituire una sezione speciale dell’albo per esse; b) se il Consiglio abbia competenza a vagliare l’atto costitutivo delle associazioni; c) se sia applicabile alle associazioni la normativa professionale e sulle s.t.p. (d. lgs. 2 febbraio 2001, n. […]

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Il Consiglio remittente (Modica) ha provveduto a redigere un regolamento per la verifica dei requisiti degli aspiranti all’iscrizione nell’elenco degli avvocati abilitati al patrocinio a spese dello Stato. Si chiede parere circa la sua legittimità ed opportunità.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La norma di riferimento è l’art. 81 del D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115, così come modificato dall’art. 2 della l. 24 febbraio 2005, n. 25. Tale disposizione affida all’Ordine un compito di particolare delicatezza, quello di valutare le “attitudini” e la “esperienza professionale specifica” dell’iscritto, […]

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Quesito del COA di Pescara

Il quesito si articola in due domande: a) se sia compatibile con l’iscrizione all’albo degli avvocati l’acquisizione della licenza di investigatore privato e l’espletamento della relativa attività; b) se sia deontologicamente consentito offrire al pubblico un servizio di consulenza telefonica tramite un numero a pagamento, così incassando gli onorarî professionali tramite il sovrapprezzo sulla chiamata […]

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L’Ordine remittente (Treviso) trasmette la richiesta di un iscritto, che pone il problema della notifica a mezzo postale all’estero.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Il quesito è inammissibile, poiché non attiene alla materia dell’ordinamento forense bensì a quella del diritto processuale. L’attività della Commissione consultiva mira a fornire un orientamento unitario agli Ordini circa questioni di competenza delle istituzioni dell’Avvocatura, mentre in campo strettamente processuale non sussiste, ai sensi di […]

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Il quesito (del COA di Biella) rappresenta il caso di alcuni avvocati che hanno aperto una sede di lavoro secondaria ed ulteriore rispetto ai rispettivi studî, configurata come un negozio al piano strada e dotata di sistemi di informazione all’esterno in tema di attualità giuridica. All’interno dei locali viene fornita consulenza giuridica orale, attività oggetto di promozione pubblicitaria attraverso un sito internet e la realizzazione di una brochure illustrativa. Si chiede al Consiglio nazionale se l’attività e la sua pubblicizzazione anche attraverso la stampa locale siano compatibili con le norme deontologiche, anche alla luce delle loro recenti modifiche.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “I fatti descritti nella richiesta di parere sono rappresentativi di comportamenti tutti teoricamente consentiti. È infatti permessa, previa comunicazione al Consiglio dell’Ordine, l’apertura di una sede secondaria dello studio, così come è consentito prestare consulenza predeterminando il compenso; sono anche consentite l’apertura del sito web e […]

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Il quesito (del COA di Verona) verte sulla possibilità, per un avvocato, di iscriversi presso un Ordine diverso e lontano da quello ove esercita la propria attività in via prevalente. Ciò rischia, secondo l’Ordine remittente, di attenuare la possibilità per l’Ordine di esercitare un controllo sull’iscritto.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Sul piano generale è senz’altro da confermare il principio secondo cui i requisiti della residenza e del domicilio professionale sono tra di loro alternativi, sicché l’iscritto potrà stabilire senz’altro la propria residenza in luogo diverso dal proprio domicilio professionale (orientamento costante a partire dal parere 28 […]

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