Eccessivo lasso di tempo tra il fatto e la sanzione – Rilevanza ai fini della sanzione da irrogare

Un lasso di tempo eccessivamente lungo tra la commissione della violazione e la sanzione depriva quest’ultima della sua efficacia sia ai fini del ravvedimento che della tutela degli interessi delle parti offese, ragione per la quale anche di questa circostanza è opportuno tenere conto nella determinazione della sanzione. Consiglio distrettuale di disciplina di Napoli (pres. […]

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Autonoma valutazione in sede disciplinare del comportamento dell’avvocato condannato in sede penale – Rilevanza del giudicato penale

Il giudice disciplinare valuta autonomamente il comportamento complessivo dell’avvocato condannato in sede penale, in base alle risultanze probatorie disponibili, laddove la sentenza penale definitiva di condanna riveste efficacia limitatamente alla sussistenza dei fatti, alla commissione da parte dell’imputato e alla loro illiceità penale. Consiglio distrettuale di disciplina di Napoli (pres. De Angelis, rel. De Angelis), […]

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Periodo di espiazione della sospensione disciplinare – Principi sottesi

La presofferta sospensione cautelare va computata nel periodo di espiazione della sospensione disciplinare in applicazione dei principi generali del favor rei e del favor libertatis in uno con l’assorbente principio di “fungibilità” della pena. Consiglio distrettuale di disciplina di Napoli (pres. De Angelis, rel. De Angelis), decisione n. 16 del 4 dicembre 2019 NOTA: In […]

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Principio di acquisizione della prova – Applicabilità nel procedimento disciplinare – Sentenza penale di condanna di primo grado e decreto di applicazione di misure di prevenzione – Utilizzabilità ai fini della decisione disciplinare

In ragione dell’operatività, nel procedimento disciplinare, del principio di acquisizione della prova, il Giudice della deontologia può, con valutazione autonoma ed ai fini della formazione del proprio convincimento, utilizzare gli elementi probatori, legittimamente acquisiti al fascicolo disciplinare, formati in un procedimento diverso o anche tra diverse parti, non essendo necessaria la loro replicazione o conferma […]

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Ammissione della responsabilità – Rilevanza nella valutazione del comportamento dell’incolpato anche ai fini della pena da irrogare

L’ammissione della propria responsabilità da parte dell’incolpato è una circostanza che va tenuta presente nella valutazione del suo complessivo comportamento, in quanto rivelatrice di un ravvedimento che rientra negli scopi della sanzione. Consiglio distrettuale di disciplina di Napoli (pres. De Angelis, rel. De Angelis), decisione n. 20 del 16 dicembre 2019

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Il COA di Firenze chiede chiarimenti in merito all’applicazione dell’articolo 16, commi 7 e 7-bis del d. lgs. n. 185/2008 (come modificato da ultimo dall’art. dall’articolo 37, comma 1, lettera d), numeri 1), 2) e 3) del D.L. 16 luglio 2020, n. 76), ritenendo in particolare che gli obblighi di cui alla richiamata disposizione possano già ritenersi attualmente adempiuti dagli iscritti e dai COA alla luce delle vigenti previsioni normative che impongono – da un lato – la comunicazione all’Ordine del proprio indirizzo di posta elettronica e – dall’altro – il conferimento dei medesimi al Reg.In.D.E. e su INI-pec.

L’intervento normativo che ha interessato da ultimo la norma richiamata nel quesito ha riguardato – per quel che qui rileva – unicamente la previsione della possibilità di applicare una sanzione in capo all’iscritto che non comunichi il proprio domicilio digitale all’Ordine di appartenenza. Tale sanzione – di carattere amministrativo – consiste nella sospensione dall’esercizio dell’attività […]

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Valutazione della rilevanza deontologica della condotta dell’avvocato al di fuori dell’esercizio del suo ministero – Limiti

Gli organi disciplinari non possono valutare, con finalità censorie, la condotta dell’Avvocato che non travalichi i limiti della sua vita privata e, soprattutto, si mantenga estranea alla sua attività professionale. Conseguentemente, gli orientamenti ed i comportamenti sessuali dell’Avvocato non possono e non debbono essere oggetto di valutazione deontologica, attenendo essi alla sua sfera intima ed […]

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Artt. 22, comma 2, e 37 C.D. – Trattamento sanzionatorio

L’avvocato che sistematicamente, e non occasionalmente, si avvale di procacciatori e/o intermediari trasformando lo studio professionale in un vero e proprio terminale affaristico, in cui gli incarichi confluiscono senza alcun contatto con i clienti, risponde della violazione dell’art. 37 C.D., con l’aggravante, ai fini della determinazione della sanzione, di aver dimostrato, nel corso del procedimento […]

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Condotte estranee al rapporto professionale – Violazione dei doveri di probità, dignità e decoro anche nei rapporti interpersonali

L’avvocato, condannato per riciclaggio di danaro, commesso avvalendosi di un collega di studio e di terzi ai quali chiede di intestarsi e di incassare assegni di provenienza illecita e di versargli poi il relativo importo in contante, oltre a rispondere della violazione dei doveri di probità, dignità e decoro nella salvaguardia della propria reputazione e […]

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Prescrizione del reato – Autonoma valutazione in sede disciplinare – Proscioglimento dell’incolpato

La prescrizione del reato pronunciata a conclusione del processo penale non è ostativa alla valutazione in sede disciplinare della condotta dell’avvocato in base alle risultanze processuali, valutate secondo il libero convincimento, ai fini del proscioglimento dell’incolpato. Consiglio distrettuale di disciplina di Napoli (pres. Tortorano, rel. Tibaldi), decisione n. 5 dell’8 luglio 2019 NOTA: In senso […]

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