PROCEDIMENTO DISCIPLINARE – PRINCIPIO ACCUSATORIO

Nel procedimento disciplinare l’onere della prova della responsabilità dell’incolpato cede a carico della parte che promuove l’azione, di tal che il Giudice disciplinare non può inferire elementi a sostegno di tale responsabilità da comportamenti – omissivi e/o commissivi – dell’incolpato che siano espressione della libertà di scegliere la strategia difensiva ritenuta più utile. Consiglio distrettuale […]

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COMPORTAMENTO DELL’INCOLPATO – RILEVANZA AI FINI DEL TRATTAMENTO SANZIONATORIO

Il comportamento pienamente collaborativo dell’incolpato con l’Organo disciplinare nelle fasi pre – procedimentale, istruttoria e dibattimentale, l’interesse dimostrato verso una celere definizione del procedimento disciplinare, la contenuta gravità dei fatti e delle relative colpe, l’assenza di dolo, la buona fede e l’assenza di precedenti disciplinari rilevano ai fini dell’irrogazione della sanzione nella misura attenuata. (In […]

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ELEMENTI RILEVANTI AI FINI DELLA SCELTA DEL TRATTAMENTO SANZIONATORIO

Ai fini dell’individuazione del trattamento sanzionatorio da irrogare vanno valorizzati il complessivo comportamento dell’incolpato, la gravità delle condotte contestategli, la loro protrazione per un lungo arco temporale, l’intensità del dolo, la gravità delle lesioni all’immagine della professione forense ed alla propria reputazione professionale e la condotta serbata nel corso del procedimento disciplinare (In applicazione del […]

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RAPPORTI CON I TERZI – OMESSO ADEMPIMENTO DI OBBLIGAZIONI ESTRANEE ALL’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE –

Il prolungato inadempimento all’obbligo di restituire una somma ricevuta in prestito ed il suo protrarsi anche successivamente alla ricezione dell’esposto e per tutta la durata del procedimento disciplinare, oltre ad integrare violazione dei doveri di dignità, probità e decoro, determina una grave compromissione dell’immagine della professione forense, della reputazione dell’incolpato e dell’affidamento dei terzi. Consiglio […]

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Conversazione telefonica autorizzata tra difensore e detenuto – consenso ad un terzo ad inserirsi in essa – Violazione dei doveri di lealtà e correttezza

Il difensore che, nel corso di una conversazione telefonica con l’assistita detenuta, consente a persona non autorizzata di conversare con la stessa viola le norme dell’ordinamento penitenziario ed i doveri di lealtà e correttezza che presiedono all’esercizio dell’attività forense. Consiglio distrettuale di disciplina di Napoli (pres. De Angelis, rel. Cuomo), decisione n. 9 del 5 […]

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Uso di titolo inesistente

Il Praticante che accetta incarichi professionali quale Avvocato, rilasciando in tale qualità anche fatture relative ai compensi ricevuti, risponde dell’illecito disciplinare consistente nell’uso del titolo di Avvocato non conseguito, anche se gli atti giudiziari da lui predisposti non sono stati prodotti in sede giudiziaria. Consiglio distrettuale di disciplina di Napoli (pres. De Angelis, rel. Cuomo), […]

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Esercizio abusivo della professione – Violazione dei doveri di lealtà e correttezza nei rapporti con i colleghi

L’Avvocato che, sospeso dall’esercizio della professione, si costituisce in giudizio associando nella difesa altro Avvocato al quale tace il suo status di sospeso, oltre a rendersi responsabile di esercizio abusivo della professione, viola i doveri di lealtà e correttezza nei rapporti con i Colleghi. Consiglio distrettuale di disciplina di Napoli (pres. Palumbo, rel. Sessa), decisione […]

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Strategia processuale – Addebito al difensore – Insussistenza

L’opzione processuale di accedere al rito abbreviato non può comportare il postumo addebito al difensore della responsabilità per la scelta effettuata, per la duplice ragione che si tratta di una strategia difensiva riservata alla competenza professionale dell’avvocato che la suggerisce e che non si presta a censure di sorta postume, vuoi da parte dell’imputato che […]

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Mancato adempimento del mandato – Maggiore gravità dovuta all’iniziale intenzione di non adempiere

L’assunzione di un mandato con la evidente e inequivoca intenzione di non adempierlo, costituisce violazione dei doveri professionali ben più grave del mancato compimento di atti inerenti al mandato (art. 26, comma 3° C.D.), quando derivi da non scusabile e rilevante trascuratezza degli interessi della parte assistita, per cui la relativa sanzione dovrà tener conto […]

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