Espressioni offensive sui social – Censurabilità anche nel contesto della dialettica politica

L’avvocato che, a mezzo delle piattaforme social, adotta nei confronti delle Istituzioni forensi e dei colleghi espressioni sconvenienti ed offensive, viola i doveri di probità, dignità, decoro, lealtà, correttezza di cui agli art. 9 e 63 CDF, nonché il dovere di collaborazione con le Istituzioni forensi di cui all’art. 71 CDF. Non costituisce un’esimente la […]

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Divieto di aggravamento della posizione debitoria della controparte

L’Avvocato che, nonostante abbia transatto nell’interesse del suo assistito una procedura esecutiva pendente – rinunciandola e ritirando presso la controparte assegno recante l’importo concordato -, coltivi la predetta procedura ottenendo l’emissione di ordinanza di assegnazione e ritiri, presso la controparte, ulteriore assegno recante l’importo giudizialmente assegnato, viola i doveri di correttezza e probità, nonché il […]

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Comportamento dell’incolpato – Assenza di precedenti disciplinari – Rilevanza ai fini del trattamento sanzionatorio

La buona fede dell’incolpato, il suo atteggiamento collaborativo nel corso dell’iter procedimentale e l’assenza di precedenti disciplinari rilevano ai fini dell’irrogazione della sanzione nella misura attenuata. Consiglio distrettuale di disciplina di Napoli (pres. Fimiani, rel. Mascolo), decisione n. 5 del 22 marzo 2017

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Divieto di assumere incarichi contro l’ex parte assistita – irrilevanza della distinzione tra difesa formale e difesa sostanziale

Ai fini della configurazione della violazione dell’art. 51 CDF previgente (ora art. 68 comma 1 CDF) è irrilevante la distinzione tra difesa formale e difesa sostanziale, atteso che lo scopo perseguito dalla norma è quello di prevenire un conflitto di interessi anche solo potenziale e non necessariamente effettivo e reale. Consiglio distrettuale di disciplina di […]

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Intermediazione tra il cliente detenuto e criminali esterni suoi referenti – Grave violazione deontologica indipendentemente dal coinvolgimento nell’associazione mafiosa

L’Avvocato che si presta a far da tramite tra il cliente detenuto, capo di una cosca criminale, e i suoi referenti esterni, quand’anche si ritenga che, contrariamente a quanto deciso in sede penale, non vi siano elementi sufficienti per ritenere che faccia egli stesso parte dell’associazione criminosa, tuttavia viola gravemente i doveri di indipendenza, lealtà, […]

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Apparente ravvedimento dell’incolpato – valutazione in base ai fini che egli intende perseguire

La richiesta dell’Avvocato, rivolta al Consiglio di Disciplina Forense, di essere sospeso cautelativamente dall’esercizio professionale, non è dimostrativa di un ravvedimento allorquando sia in realtà finalizzata ad evitare che in sede penale vengano adottati provvedimenti afflittivi. (Nel caso di specie, il Tribunale del Riesame aveva ritenuto di disporre la custodia cautelare in carcere dell’avvocato, al […]

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L’instaurazione di un secondo identico giudizio onde prevenire il rigetto della domanda non dipende senz’altro da intenzionale violazione delle regole processuali e deontologiche

In una causa civile, l’avvocato che disattenda l’ordine di esibire la documentazione richiesta dal giudice, omissione questa che avrebbe comportato il rigetto della domanda, e proponga invece nuovo giudizio, identico per petitum e causa petendi, incorre nella violazione dei doveri di diligenza e di competenza, imputabile a mera colpa, specie allorché l’incolpato sia giovane e […]

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L’avvocato risponde disciplinarmente delle “diffide di pagamento telefoniche” fatte a suo nome dalla società di recupero crediti sua cliente

Commette illecito disciplinare, sanzionabile ai sensi degli artt. 7, 9 e 63 co. 2 C.D.F. il professionista che, avendo ricevuto mandato da una società di recupero crediti, omettendo ogni vigilanza, consente ai dipendenti di quest’ultima di effettuare, a suo nome, “diffide di pagamento telefoniche” ai presunti debitori con modalità assillanti, moleste e con toni minacciosi, […]

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L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi

Il comportamento dell’avvocato deve essere adeguato al prestigio della classe forense, che impone comportamenti individuali ispirati a valori positivi, immuni da ogni possibile giudizio di biasimo, etico, civile o morale. Conseguentemente, commette e consuma illecito deontologico l’avvocato che non provveda al puntuale adempimento delle proprie obbligazioni nei confronti dei terzi (art. 64 cdf) e ciò […]

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La richiesta di compensi manifestamente sproporzionati o eccessivi

L’avvocato che chieda compensi eccessivi e anche sproporzionati rispetto alla natura e alla quantità delle prestazioni svolte pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante perché lesivo del dovere di correttezza e probità a cui ciascun professionista è tenuto. Consiglio distrettuale di disciplina di Roma (pres. D’Orio, rel. Di Brigida), decisione n. 1 del 9 gennaio […]

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