Espressioni sconvenienti od offensive: necessario l’animus iniurandi

Va esclusa la violazione dell’art. 20 c.d.f. per carenza del necessario elemento soggettivo dell’animus iniuriandi quando non emerga alcun elemento indicativo della volontà dell’incolpato di esprimere apprezzamenti negativi in ordine alla personalità ed al patrimonio morale dell’esponente, rimanendo così nell’ambito dell’esercizio del diritto di critica che non travalica nel non consentito biasimo e nella censurabile […]

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Le offese eccedenti il diritto-dovere di difesa

Pone in essere un comportamento disciplinarmente rilevante sotto il profilo della violazione degli artt. 5 – 20 e 22 c.d.f. il professionista che nei confronti del Collega usi espressioni sconvenienti ed offensive le quali non trovino scriminante nella difesa che poteva essere esercitata negli atti difensivi che le contengono. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Perfetti, […]

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Vietati gli attacchi dell’avversario sul piano personale non funzionali alla difesa

Il limite di compatibilità delle esternazioni verbali o verbalizzate e/o dedotte nell’atto difensivo dal difensore con le esigenze della dialettica processuale e dell’adempimento del mandato professionale, oltre il quale si prefigura la violazione dell’art. 20 del c.d., va individuato nella intangibilità della persona del contraddittore, nel senso che quando la disputa abbia un contenuto oggettivo […]

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Espressioni sconvenienti e offensive: l’illecito non è scriminato dalla provocazione altrui

La provocazione (e lo stato d’ira che da questa dovesse derivare) non esclude l’infrazione alla regola deontologica di cui all’art. 20, comma I, c.d.f., ma, al più, può solo essere considerata come possibile attenuante ai fini della riduzione della sanzione. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. VERMIGLIO – Rel. MERLI), sentenza del 15 ottobre 2012, n. […]

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Le offese gratuite circa le capacità professionali del collega

Appaiono in contrasto con l’art. 20 c.d.f., che vieta appunto l’uso di espressioni sconvenienti od offensive, le accuse al Collega o al Giudice di ignorare la scienza giuridica, di svolgere con superficialità la professione e di scrivere per anacoluti giuridici, ovverosia ricorrendo a ragionamenti privi di giuridico costrutto, in quanto volte a negare, direttamente, le […]

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Chi sottoscrive offese pronunciate da terzi ne assume la paternità

Pone in essere un comportamento disciplinarmente rilevante l’avvocato che usi espressioni sconvenienti od offensive in scritti difensivi, ancorché questi siano stati predisposti da terzi ed egli si sia esclusivamente limitato a sottoscriverli, perché, così facendo, ne ha comunque assunto la piena paternità. Consiglio Nazionale Forense (Pres. ALPA – Rel. PIACCI), sentenza del 22 settembre 2012, […]

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Il diritto di critica non giustifica accuse gratuitamente offensive

Il diritto di critica nei confronti di qualsiasi provvedimento giudiziario fa parte delle facoltà inalienabili del difensore, entro il limite, tuttavia, al di là del quale tale facoltà lascia il posto all’obbligo del rispetto della dignità dell’interlocutore (Nel caso di specie, l’avvocato aveva auspicato, in modo irridente e provocatorio, che il magistrato frequentasse una scuola […]

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Illecito definire “indegna e senza vergogna” la difesa avversaria

L’avvocato ha il diritto/dovere di dissentire dalle affermazioni avversarie, sottolineandone l’infondatezza giuridica anche con crudezza ed asperità, ma senza tuttavia ricorrere ad espressioni che si risolvono in un giudizio di assoluto disvalore con una connotazione del tutto negativa circa le qualità personali, morali e professionali della controparte, avvocato o parte che sia, portando così la […]

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Espressioni sconvenienti od offensive: irrilevante il mancato ordine del giudice di cancellarle dagli scritti difensivi

In tema di frasi sconvenienti o offensive, è ininfluente il fatto che il Giudice civile abbia omesso di provvedere in ordine alla richiesta di cancellazione delle espressioni offensive, giacché il giudice della disciplina ha completa libertà di effettuare pieno riesame delle espressioni utilizzate sotto il profilo deontologico, indipendentemente dalla valutazione che possa fare il giudice […]

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