Avvocato e procuratore – Tenuta albi – Albo avvocati e procuratori legali – Domanda di iscrizione – Condotta specchiatissima ed illibata – Incompatibilità dell’art. 17 n. 3 R.D.L. 27 novembre 1933, n. 1578 con l’art. 166 c.p. così sostituito dall’art. 4 L. 7 febbraio 1990, n. 19 – Inammissibilità.

La categoria degli avvocati e procuratori legali è dotata di un ordinamento giuridico proprio e caratterizzata da una sua indubbia sistematicità. Pertanto va respinta la pretesa incompatibilità dell’art. 17, n. 3 r.d.l. 27 novembre 1933, n. 1578 con l’art. 166 c.p., come sostituito dall’art. 4 legge 7 febbraio 1990, n. 19, sugli effetti della sospensione […]

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Avvocato e procuratore – Procedimento disciplinare – Sospensione cautelare dall’esercizio della professione – Impugnazione avanti al Consiglio Nazionale Forense – Mancato pagamento del canone dell’immobile adibito a studio legale – Requisiti di forma e di merito per l’emissione del provvedimento cautelare – Carenza – Rigetto.

Costituiscono essenziali requisiti per la sospensione cautelare dall’esercizio della professione, per quanto riguarda la forma, la preventiva audizione dell’incolpato, e, relativamente al merito, l’esistenza dei presupposti di contestazione di un reato. In difetto, il provvedimento di sospensione cautelare è illegittimo. (Accoglie ricorso contro decisione Consiglio Ordine Ascoli Piceno, 29 settembre 1993). Consiglio Nazionale Forense (pres. […]

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Avvocato e procuratore – Procedimento disciplinare – Impugnazione al Consiglio Nazionale Forense – Decorrenza del termine di venti giorni dalla notifica del provvedimento impugnato – Inammissibilità.

È inammissibile il ricorso presentato al Consiglio Nazionale Forense oltre il termine di venti giorni previsto dall’art. 59 r.d.l. 22 gennaio 1934, n. 37 (nella fattispecie, stante l’irreperibilità del destinatario è stata disposta la notificazione ai sensi dell’art. 143 c.p.c., e conseguentemente il termine per proporre impugnazione è decorso a partire dal ventesimo giorno successivo […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Dovere di lealtà e correttezza – Dovere di diligenza e informativa – Indebito incasso di somme spettanti alla parte assistita – Mancata prestazione di attività – Omessa o non veritiera informativa alla parte – Omessa restituzione di documenti – Aggravanti – Sospensione esercizio professione per anni uno.

Il professionista il quale trattenga indebitamente somme spettanti alla parte assistita; ometta di svolgere l’attività inerente al mandato; ometta o fornisca non veritiere informazioni all’assistito e non restituisca i documenti consegnatigli per lo svolgimento del mandato, compie atti non conformi alla dignità professionale (nella fattispecie, tenuto conto della molteplicità delle violazioni nonché dei precedenti disciplinari […]

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Avvocato e procuratore – Procedimento disciplinare – Impugnazione al Consiglio Nazionale Forense – Eccezione di prescrizione dell’azione disciplinare – Computo del termine dall’inizio del comportamento illecito – Rigetto.

Non è prescritta l’azione disciplinare nei casi in cui la delibera di apertura del relativo procedimento sia stata adottata e notificata all’incolpato nei cinque anni dalla violazione deontologica, se l’illecito, pur essendo iniziato prima, è perdurante nel termine. Né la prescrizione quinquennale corre durante il procedimento disciplinare. (Rigetta ricorso contro decisione Consiglio Ordine Roma, 13 […]

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Avvocato e procuratore – Procedimento disciplinare – Impugnazione al Consiglio Nazionale Forense – Costituzione in giudizio del Consiglio dell’Ordine – Domanda di annullamento da parte del Consiglio della propria delibera di primo grado – Inammissibilità.

È ammissibile l’intervento, nel giudizio di impugnazione, da parte del Consiglio dell’ordine giudicante in primo grado, ma non quando questi solleciti l’annullamento della propria delibera ed entri in conflitto con se stesso. (Rigetta ricorso contro decisione Consiglio Ordine Roma, 13 giugno 1992). Consiglio Nazionale Forense (pres. Ricciardi, rel. Casalinuovo), sentenza del 24 marzo 1994, n. […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Mandato irrevocabile conferito anche nell’interesse di un terzo – Revoca proveniente dal solo terzo – Rifiuto di restituzione somme – Illecito deontologico – Non sussiste.

Non costituisce illecito disciplinare il comportamento del professionista che si rifiuti di restituire le somme ricevute dalla parte assistita per l’esecuzione di un mandato irrevocabile conferito anche nell’interesse di un terzo, qualora il mandato sia stato revocato dal solo mandante senza il consenso del terzo. (Accoglie parzialmente ricorso contro decisione Consiglio Ordine Verona, 19 giugno […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Obbligo di rendiconto e messa a disposizione di somme – Somme indebitamente trattenute – Illecito deontologico – Sanzione.

Per consolidata giurisprudenza del Consiglio Nazionale Forense il professionista che trattenga senza giustificazione le somme ricevute per conto della propria parte assistita commette illecito deontologico (nella fattispecie la sanzione della censura è stata ridotta al solo avvertimento in considerazione dell’avvenuto proscioglimento del professionista con riferimento ad un secondo addebito). (Accoglie parzialmente ricorso contro decisione Consiglio […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Assunzione d’incarico contro la propria parte assistita – Illecito deontologico.

Il professionista che abbia accettato di difendere una società contro la propria parte assistita, prima di dismettere il rapporto professionale con quest’ultima, tiene un comportamento non conforme alla dignità e alla correttezza professionale. Deve essere quindi confermata la sanzione della censura. (Rigetta ricorso contro decisione Consiglio Ordine Pavia, 13 maggio 1991). Consiglio Nazionale Forense (pres. […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Richiesta di compenso sproporzionato ed eccessivo – Illecito deontologico.

Il professionista che abbia richiesto un compenso manifestamente sproporzionato al valore dell’affare, e non giustificato sulla base della tariffa professionale, viene meno all’obbligo della dignità e della correttezza professionale. (Rigetta ricorso contro decisione Consiglio Ordine Pavia, 13 maggio 1991). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Landriscina, rel. Montalto), sentenza del 16 marzo 1994, n. 30

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