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- Ne bis in idem e procedimento disciplinareAi sensi degli artt. 6 CEDU, 4 Prot. 7 CEDU, 50 Carta di Nizza nonché alla luce del principio costituzionale del buon andamento della pubblica amministrazione (art 97 Cost.), nel procedimento disciplinare dinanzi al CDD trova applicazione il principio del ne bis in idem, che ricorre qualora una condotta determinata sotto il profilo fattuale, storico… Leggi tutto: Ne bis in idem e procedimento disciplinare
- Il principio della colpevolezza “al di là di ogni ragionevole dubbio” vale anche in sede disciplinareIl procedimento disciplinare è di natura accusatoria, sicché va accolto il ricorso avverso la decisione del Consiglio territoriale allorquando la prova della violazione deontologica non si possa ritenere sufficientemente raggiunta, per mancanza di prove certe o per contraddittorietà delle stesse, giacché l’insufficienza di prova su un fatto induce a ritenere fondato un ragionevole dubbio sulla… Leggi tutto: Il principio della colpevolezza “al di là di ogni ragionevole dubbio” vale anche in sede disciplinare
- Le sole (e mere) dichiarazioni dell’esponente non bastano a ritenere provato l’addebitoL’attività istruttoria espletata dal consiglio territoriale deve ritenersi correttamente motivata allorquando la valutazione disciplinare sia avvenuta non già solo esclusivamente sulla base delle dichiarazioni dell’esponente o di altro soggetto portatore di un interesse personale nella vicenda, ma altresì dall’analisi delle risultanze documentali acquisite agli atti, che rappresentano certamente il criterio logico-giuridico inequivocabilmente a favore della… Leggi tutto: Le sole (e mere) dichiarazioni dell’esponente non bastano a ritenere provato l’addebito
- La riunione dei procedimenti disciplinari non deve determinare l’effetto di un eccessivo appesantimento delle indagini istruttorieRientra nella discrezionalità del Giudice della deontologia disporre la riunione e la separazione dei procedimenti disciplinari a carico di uno stesso incolpato, il quale in proposito non può pertanto lamentare alcuna violazione del proprio diritto di difesa. Tuttavia, le ragioni di economia procedurale per la trattazione congiunta dei vari esposti non devono pregiudicare il necessario… Leggi tutto: La riunione dei procedimenti disciplinari non deve determinare l’effetto di un eccessivo appesantimento delle indagini istruttorie
- Procedimento disciplinare e attività istruttoria in sede d’appello: il CNF può procedere, anche d’ufficio, a tutte le ulteriori indagini ritenute necessarie per l’accertamento della veritàIn tema di procedimento disciplinare, similmente a quanto avviene nel giudizio penale (artt. 507 e 603 cod. proc. pen.), il Consiglio nazionale forense ha la facoltà di disporre, su richiesta delle parti o di ufficio, l’assunzione di nuovi mezzi di prova ove lo ritenga necessario ai fini dell’accertamento dei fatti (art. 63 RDL n. 37/1934,… Leggi tutto: Procedimento disciplinare e attività istruttoria in sede d’appello: il CNF può procedere, anche d’ufficio, a tutte le ulteriori indagini ritenute necessarie per l’accertamento della verità
- I criteri per la determinazione in concreto della sanzione disciplinare: aggravanti e attenuantiAccertata la sussistenza degli elementi idonei a sanzionare disciplinarmente la condotta del ricorrente, occorre determinarne la entità, considerando, a tal fine, che agli organi disciplinari è riservato il potere di applicare la sanzione adeguata alla gravità ed alla natura del comportamento deontologicamente non corretto. In particolare, la determinazione della sanzione disciplinare non è frutto di… Leggi tutto: I criteri per la determinazione in concreto della sanzione disciplinare: aggravanti e attenuanti
- Istruttoria esperita in sede penale: il principio delle cc.dd. prove atipiche vale anche in sede disciplinareAnche in sede disciplinare opera il principio di “acquisizione della prova”, in forza del quale un elemento probatorio, legittimamente acquisito, una volta introdotto nel processo, è acquisito agli atti e, quindi, è ben utilizzabile da parte del giudice al fine della formazione del convincimento. Conseguentemente, le risultanze probatorie acquisite, pur se formate in un procedimento… Leggi tutto: Istruttoria esperita in sede penale: il principio delle cc.dd. prove atipiche vale anche in sede disciplinare
- In dubio pro reo: il principio di presunzione di non colpevolezza vale anche in sede disciplinareIl procedimento disciplinare è di natura accusatoria, sicché va accolto il ricorso avverso la decisione del Consiglio territoriale allorquando la prova della violazione deontologica non si possa ritenere sufficientemente raggiunta, per mancanza di prove certe o per contraddittorietà delle stesse, giacché l’insufficienza di prova su un fatto induce a ritenere fondato un ragionevole dubbio sulla… Leggi tutto: In dubio pro reo: il principio di presunzione di non colpevolezza vale anche in sede disciplinare
- La rilevanza (anche) deontologica del coinvolgimento dell’avvocato in reati di bancarottaCostituisce grave (ancorché atipico) illecito disciplinare, financo punibile con la sanzione massima della radiazione, il comportamento dell’avvocato che sia coinvolto in un sodalizio criminoso stabilmente dedito alla commissione dei plurimi reati di bancarotta, in violazione dei principi di lealtà, correttezza, probità e dignità (art. 9 cdf) e conseguente lesione della immagine della avvocatura quale inevitabile… Leggi tutto: La rilevanza (anche) deontologica del coinvolgimento dell’avvocato in reati di bancarotta
- La prescrizione disciplinare non può essere interrotta per più di 7 anni e mezzoAi sensi dell’art. 56 L. n. 247/2012, l’azione disciplinare si prescrive nel termine di sei anni (comma 1), che decorre dalla commissione del fatto o dalla cessazione della sua permanenza; l’interruzione della prescrizione fa decorrere un nuovo termine di cinque anni (comma 3), ma in nessun caso il termine prescrizionale complessivo può essere superiore a… Leggi tutto: La prescrizione disciplinare non può essere interrotta per più di 7 anni e mezzo
- La prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficioLa prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del giudizio, anche in sede di legittimità, a causa della natura pubblicistica della materia e dell’interesse superindividuale dello Stato e della comunità intermedia, quale l’ordine professionale. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Corona), sentenza n. 34 del 26 febbraio 2024
- Procedimento disciplinare: solo la mancanza o nullità della citazione a giudizio (e non pure delle comunicazioni precedenti) vizia la decisione del CDDLa mancanza o nullità della citazione dell’incolpato per il giudizio disciplinare comporta, in via derivata, la nullità -per violazione del diritto di difesa e del principio del contraddittorio- della decisione del Consiglio Distrettuale di Disciplina Forense. Di contro, eventuali mancanze o vizi delle comunicazioni all’incolpato nelle precedenti fasi predibattimentali (art. 11 e ss. Reg. CNF… Leggi tutto: Procedimento disciplinare: solo la mancanza o nullità della citazione a giudizio (e non pure delle comunicazioni precedenti) vizia la decisione del CDD
- Le PEC comunicate all’Ordine di appartenenza popolano il Reginde e sono valide destinazioni per ogni notifica o comunicazione ai relativi titolariCome gli altri iscritti in un albo professionale (cfr. art. 16 co. 7 D.L. n. 185/2008, convertito con L. n. 2/2009), anche gli avvocati hanno l’obbligo di comunicare all’Ordine di appartenenza il proprio indirizzo di posta elettronica certificata, che viene quindi trasmesso al Registro generale degli indirizzi elettronici gestito dal Ministero della giustizia (c.d. Reginde)… Leggi tutto: Le PEC comunicate all’Ordine di appartenenza popolano il Reginde e sono valide destinazioni per ogni notifica o comunicazione ai relativi titolari
- Sostituzione di un collega nella difesa: gli obblighi a carico dell’avvocato subentranteIl subentro nella difesa presuppone sia la preventiva cessazione del precedente mandato per qualsiasi causa (revoca, rinuncia), sia la comunicazione del subentro stesso al collega sostituito adoperandosi affinché siano soddisfatte le legittime richieste per le prestazioni svolte ex art. 45 cdf, nel rispetto del rapporto di colleganza nonché dell’interesse generale dell’Avvocatura nel suo insieme al… Leggi tutto: Sostituzione di un collega nella difesa: gli obblighi a carico dell’avvocato subentrante
- Il termine per l’impugnazione delle sanzioni disciplinari dinanzi al CNFAi sensi dell’art. 65, co. 1, L. n. 247/2012, il termine per proporre ricorso avanti al C.N.F. previsto all’art. 61, co. 1, L. n. 247 cit. trova applicazione soltanto per i provvedimenti disciplinari dei consigli territoriali notificati successivamente al 1°/1/2015, data di entrata in vigore del Regolamento C.N.F. 21 febbraio 2014 n. 2. Consiglio Nazionale… Leggi tutto: Il termine per l’impugnazione delle sanzioni disciplinari dinanzi al CNF