Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare

Il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare la conferenza e la rilevanza delle prove dedotte in virtù del principio del libero convincimento, con la conseguenza che la decisione assunta in base alle testimonianze ed agli atti acquisiti in conseguenza degli esposti deve ritenersi legittima, allorquando risulti coerente con le risultanze documentali acquisite […]

Read More &#8594

L’avvocato è deontologicamente responsabile dei propri atti, anche se compiuti assecondando una “supplica” del cliente

L’avvocato esercita la professione forense in libertà, autonomia e indipendenza (art. 2 L. n. 247/2012, art. 9 cdf), sicché risponde deontologicamente del contenuto dei propri atti, quand’anche suggeritogli o richiestogli da terzi (nella specie, il cliente, per reagire ad una provocazione di controparte), giacché il dovere di difesa non giustifica la commissione di illeciti deontologici […]

Read More &#8594

Sul dovere di segreto e riserbo dell’avvocato

Anche dopo la cessazione dell’incarico per qualsiasi causa, l’avvocato è tenuto a mantenere il segreto ed il massimo riserbo sull’attività prestata e sulle informazioni di cui sia venuto a conoscenza in dipendenza del mandato ex art. 28 cdf(1), tanto nei confronti del cliente quanto della parte assistita(2). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. Cassi), […]

Read More &#8594