L’ordine aostano si interroga circa la liceità deontologica di un volantino, distribuito da un avvocato, che proponga consulenza gratuita all’interno di un gazebo ubicato in pubblica piazza a favore dei consumatori allo scopo di renderli edotti circa i loro diritti.

“I fatti descritti nella richiesta di parere sono rappresentativi di comportamenti teoricamente in sé non vietati. Non vi sono, infatti, limiti espressi alla sede nella quale l’avvocato può rendere consulenza e le brochures informative sono oggi espressamente consentite. I limiti concreti alle suddette attività, comunque, si rinvengono negli articoli 17, 17-bis e 19 del codice […]

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Il quesito (del COA di Biella) rappresenta il caso di alcuni avvocati che hanno aperto una sede di lavoro secondaria ed ulteriore rispetto ai rispettivi studî, configurata come un negozio al piano strada e dotata di sistemi di informazione all’esterno in tema di attualità giuridica. All’interno dei locali viene fornita consulenza giuridica orale, attività oggetto di promozione pubblicitaria attraverso un sito internet e la realizzazione di una brochure illustrativa. Si chiede al Consiglio nazionale se l’attività e la sua pubblicizzazione anche attraverso la stampa locale siano compatibili con le norme deontologiche, anche alla luce delle loro recenti modifiche.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “I fatti descritti nella richiesta di parere sono rappresentativi di comportamenti tutti teoricamente consentiti. È infatti permessa, previa comunicazione al Consiglio dell’Ordine, l’apertura di una sede secondaria dello studio, così come è consentito prestare consulenza predeterminando il compenso; sono anche consentite l’apertura del sito web e […]

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Il richiedente, un singolo iscritto, chiede delucidazioni circa la pubblicità informativa degli avvocati.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Il quesito è inammissibile, poiché proviene da un singolo iscritto, in contrasto con il regolamento istitutivo della Commissione e con la prassi costante. Pertanto il quesito andrà sottoposto al Consiglio dell’Ordine competente, il quale, ove intendesse raccogliere l’avviso del Consiglio nazionale ai fini di una uniforme […]

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Il quesito (del COA Piacenza) riguarda la possibilità, per un avvocato di realizzare un sito internet a carattere informativo (nel caso di specie sul tema della sicurezza alimentare), nel quale vengano indicati i dati e le qualifiche dell’iscritto e di un suo praticante e che offra servizi di informazione periodica agli iscritti ad un’apposita “mailing list”.

Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta del relatore, ed adotta il seguente parere: “In conformità alla precedente giurisprudenza di questo Consiglio e in coerenza con gli interventi apportati al codice deontologico per meglio inquadrare la fattispecie della realizzazione di siti internet da parte di professionisti iscritti, è opportuno distinguere chiaramente l’attività dell’avvocato […]

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Quesito del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Rovigo

Il COA di Rovigo chiede di sapere: – se sia legittimo il comportamento dell’avvocato che, dichiarando di essersi conformato all’art. 17 c.d. nell’avere individuato i destinatari di un proprio opuscolo informativo, pur tuttavia non fornisca alcuna indicazione in merito; – se sia legittima la richiesta di conoscere i nomi dei colleghi che hanno segnalato il […]

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Il quesito (del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Voghera) concerne la supposta violazione dell’art. 17 cd, in relazione a taluni articoli pubblicati da organi di stampa.

Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta del relatore, ed adotta il seguente parere: – premesso che non possono essere dati pareri sui casi specifici, e che pertanto il presente parere non concerne la vicenda di cui al quesito, ma assume carattere generale, deve ritenersi sussistere il divieto di divulgazione di qualsiasi notizia, […]

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Il quesito (del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Massa) concerne la conformità ai doveri deontologici del contegno di un avvocato che si rechi in giorni prefissati presso un circolo, al fine di fornire pareri agli iscritti o ai frequentatori del circolo medesimo.

Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta del relatore, ed adotta il seguente parere: – appare particolarmente problematico fornire una risposta generale al quesito proposto, giacché occorrerebbe piuttosto considerare le modalità concrete dell’attività condotta, la quale può certamente essere considerata disdicevole ove posta in essere con certe caratteristiche; in via generale può osservarsi […]

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Il quesito (dell’Ordine degli Avvocati di Roma) concerne la regolarità e la conformità alle prescrizioni di cui agli artt. 17 e 18 del codice deontologico di un sito internet di uno studio legale.

Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta del relatore, ed adotta il seguente parere: – la Commissione ritiene di non potersi esprimere sul caso specifico di cui alla richiesta di parere, giacché la questione potrebbe costituire oggetto di cognizione del Consiglio nazionale forense in sede disciplinare. La Commissione rileva altresì che non risulta […]

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Avvocato – Norme deontologiche – Dovere di riservatezza – Rapporti con la stampa – Divulgazione di notizia relative al mandato – Illecito deontologico

In materia di corretto rapporto tra il professionista e gli organi di stampa, pone in essere un comportamento contrario agli obblighi imposti dalla normativa deontologica il professionista che intrattenga con la stampa una crescente rapporto, consentendo la divulgazione di notizie relative al mandato difensivo conferito dal cliente La deontologia forense ha uno dei suoi pilastri […]

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Avvocato – Norme deontologiche – Principi generali – Divieto di accaparramento di clientela – Attività pubblicistica – Stampa periodica – Rubrica di quesiti professionali – Autorizzazione C.O.A. – Indicazione recapito personale di posta elettronica – Illecito disciplinare – Esclusione

In tema di accaparramento di clientela, l’attività pubblicistica, che certamente deve ritenersi idonea a far conseguire nomea e quindi clienti, non può più dirsi illecita allorquando sia autorizzata dal Consiglio di appartenenza ed esercitata nei termini stabiliti dall’autorizzazione Non si rende colpevole di illecito accaparramento di clientela il professionista che, autorizzato dal Consiglio dell’Ordine a […]

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