Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Principi generali – Divieto di pubblicità – Intervista non sollecitata – Mancanza di prova di fine pubblicitario – Illecito deontologico – Non sussiste.

La condotta di due professioniste che, aderendo all’invito di un giornalista per un’intervista non sollecitata, danno notizia dell’apertura del proprio studio legale, fornendo materiale finalizzato prevalentemente all’attività divulgativa del giornale sul quale compare l’intervista, non mostra di per sé, in mancanza di prova di una volontà preordinata allo scopo, un fine di pubblicità, atteso che […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Principi generali – Dovere di riserbo, dignità e decoro professionale – Procacciamento di clientela – Stampato contenente offerta di servizi professionali di ogni genere con l’ausilio di avvocati di fama nazionale – Illecito deontologico – Censura

Il ripudio di mezzi pubblicitari di ogni genere costituisce tradizione e vanto dell’Avvocatura italiana, che nel corso di decenni ha sempre confermato il rifiuto di forme di emulazione diverse da una dignitosa gara di meriti dimostrati attraverso le opere e lo studio, (Nella fattispecie il responsabile aveva predisposto e diffuso uno stampato di tenore autoelogiativo […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Principi generali – Divieto di accaparramento di clientela – Precedenti procedimenti disciplinari – Circostanza aggravante – Sospensione.

Accettare, se non addirittura sollecitare, il procacciamento di clienti e nascondere a questi gli effettivi termini economici di definizione delle vertenze trattate, è un comportamento che non si addice ai principi di moralità, decoro e dignità cui il professionista forense deve attenersi ed improntare la propria attività. Nella fattispecie, in considerazione del fatto che il […]

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Avvocato – Norme deontologiche – Informazione sull’attività professionale – Limiti – Captazione di clientela – Predeterminazione dei costi – Proporzionalità e adeguatezza – Fattispecie

Configura impropria attività di captazione della clientela, come tale disciplinarmente rilevante, il messaggio pubblicitario il cui contenuto si presenti equivoco, suggestivo ed eccedente il carattere informativo consentito. (Nel caso di specie, le espressioni “L’angolo dei diritti” e “negozio”, utilizzate nel messaggio pubblicitario, sono state ritenute di natura prettamente commerciale, in quanto volte a persuadere il […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma ha formulato i seguenti quesiti: a) È possibile stabilire presso uno studio legale la sede di un organismo di mediazione e/o di un ente di formazione (D.M. 180/2010)? b) È possibile svolgere in uno studio legale i procedimenti di mediazione di un organismo e/o i corsi di formazione di un ente (D.M. 180/2010) ed essere socio o associato dell’Ente accreditato?

Premesso che, al riguardo, saranno a breve emanate dal Consiglio una serie di norme e/o integrazioni volte ad adeguare il vigente Codice deontologico forense alle fattispecie emerse a seguito dell’entrata in vigore della disciplina della mediazione-conciliazione ex D.Lvo n. 28 del 2010 e del coinvolgimento della figura dell’Avvocato in ambiti operativi diversi da quelli professionali, […]

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Il quesito riguarda (del COA di Verbania) la possibilità per un avvocato iscritto al libero foro di assumere la presidenza di un’associazione di lavoratori autonomi e di professionisti di settore diversi da quelle legale e, ulteriormente, se presso lo studio dello stesso possa stabilirsi la sede di tale associazione (nello specifico di amministratori di condominio) indicandosi come numeri di telefono, fax ed e-mail quelli dell’avvocato.

Per costante orientamento di questo consiglio (v. i pareri 29 gennaio 2009, n. 1 e 15 giugno 2009, n. 26) non sussiste ipotesi di incompatibilità tra l’attività di amministratore di condominio e l’iscrizione all’albo degli avvocati onde sotto tale profilo pare compatibile anche l’assunzione dell’incarico di Presidente di un’associazione di liberi professionisti (ancorché delle più […]

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Art. 19 – Divieto di accaparramento di clientela.

E’ vietata ogni condotta diretta all’acquisizione di rapporti di clientela a mezzo di agenzie o procacciatori o con modi non conformi alla correttezza e decoro. I. L’avvocato non deve corrispondere ad un collega, o ad un altro soggetto, un onorario, una provvigione o qualsiasi altro compenso quale corrispettivo per la presentazione di un cliente. II. […]

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