Avvocato – Tenuta degli albi – Albo Speciale per il patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione ed alle altre Giurisdizioni Superiori – Iscrizione – Presupposti – Condotta specchiatissima ed illibata – Necessità – Requisito formale della mera iscrizione all’Albo degli Avvocati – Insufficienza

In tema di iscrizione all’Albo speciale tenuto dal C.N.F. per il patrocinio davanti alla Corte di Cassazione e alle altre giurisdizioni superiori, la cui disciplina è dettata dall’art. 33 del R.D.L. 1578/1933 (e successive modificazioni, apportate con le leggi n. 133/1951 e n. 27/1997), l’apposito Comitato, al momento dell’iscrizione all’elenco, deve svolgere un’attività di controllo […]

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Avvocato – Tenuta degli albi – Domanda di iscrizione all’Albo degli Avvocati – Requisito della condotta specchiatissima ed illibata ex art. 17 co. 1 e 3, L.P. – Rigetto della domanda – Mancata preventiva audizione dell’interessato – Annullamento

Va annullata la delibera con cui il C.O.A. abbia respinto l’istanza di iscrizione all’Albo degli Avvocati senza aver proceduto preventivamente alla convocazione e, quindi, alla audizione dell’istante in ordine alla reiezione della domanda di iscrizione ed avergli altresì concesso, ai sensi del’art. 45, R.D. n. 37/1934, termine per il deposito di deduzioni scritte, atteso che […]

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Il quesito (del COA di Macerata) riguarda la valenza della frequenza delle scuole di specializzazione ai fini della sostituzione di un anno di pratica, alla luce della giurisprudenza amministrativa contraria al precedente orientamento del C.N.F.

La Commissione, dopo ampia discussione, fa propria la proposta del relatore e rende il seguente parere: “La questione della valenza del diploma delle Scuole di specializzazione universitaria ai fini dello svolgimento del tirocinio professionale è stata più volte oggetto di analisi da parte di questa Commissione (vedi in particolare il parere 11 dicembre 2008 n. […]

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Il quesito (del COA di Monza) verte su tre questioni: 1) se la normativa sugli avvocati stabiliti sia alternativa a quella che consente il riconoscimento del titolo professionale comunitario; 2) se l’avvocato stabilito possa ottenere una dispensa dalla prova attitudinale; 3) quale sia l’autorità competente a ricevere e a deliberare sulla domanda di iscrizione di colui che abbia superato la prova di cui all’art. 5, d.lgs. 206/07.

La Commissione, dopo ampia discussione, fa propria la proposta del relatore e rende il seguente parere: “Circa la prima questione non può esservi dubbio circa l’alternatività dei due procedimenti, l’uno fondato sul diritto di stabilimento garantito dalla normativa europea protratto nel tempo, l’altro sul previo riconoscimento del titolo professionale straniero quale presupposto dell’iscrizione all’albo con […]

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Avvocato – Tenuta albi – Iscrizione – Requisiti – Condotta specchiatissima ed illibata – Falsa dichiarazione in sede di iscrizione Registro dei praticanti – Esclusione.

Escludono la sussistenza della condotta specchiatissima ed illibata, presupposto soggettivo necessario per ottenere l’iscrizione nel Registro Speciale dei Praticanti Avvocati, ai sensi dell’art. 17 del R.D.L. n. 1578/1933, i comportamenti non conformi alla disciplina positiva o alle regole deontologiche della professione forense (per la loro natura, la non occasionalità e la prossimità alla data in […]

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Avvocato – Tenuta albi – Albo degli avvocati – Iscrizione – Condotta non specchiatissima ed illibata – Reticenza – Revoca della delibera di ammissione – Legittimità

La verifica della legittimità del provvedimento assunto in sede di delibazione dell’istanza di iscrizione all’albo professionale non può prescindere dall’esame di eventuali circostanze ostative alla iscrizione che – se note all’epoca – avrebbero comportato il diniego all’iscrizione e fra queste rientra, ai sensi dell’art. 17 del R.D.L. 27 novembre 1933, n. 1578, una condotta non […]

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Avvocato – Tenuta degli albi – Registro dei Praticanti Avvocati – Iscrizione – Requisiti – Condotta specchiatissima ed illibata – Revoca

Il requisito della condotta specchiatissima ed illibata previsto dall’art. 17, comma 1, n. 3), del r.d.l. n. 1578/33 è requisito richiesto per l’iscrizione nel registro dei praticanti, non potendo argomentarsi in contrario dalla formulazione dell’art. 1 del r.d. n. 37/34 (norme integrative e di attuazione del r.d.l. citato) che, con disposizione avente natura di norma […]

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Con deliberazione adottata nell’adunanza del 20 gennaio 2011 il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Ascoli Piceno ha richiesto il parere di questo Consiglio Nazionale in relazione alla possibilità, o meno, che il Consiglio territoriale valuti – nel procedimento avente ad oggetto l’iscrizione di diritto all’Albo degli avvocati ai sensi dell’art. 30, comma 1 lett. a) del R.D.L. 27 novembre 1933 n. 1578 – il profilo della continuità dell’aggiornamento professionale dell’interessato, in linea con il dovere di formazione continua introdotto nell’ordinamento della professione forense con il Regolamento 13 luglio 2007 di questo Consiglio Nazionale. Opina, in proposito, il Consiglio rimettente che, nel caso di specie, dovrebbe dubitarsi della sussistenza di tale requisito, poiché l’interessato, pur avendo fatto parte dell’Ordine giudiziario per più di otto anni, ma in quiescenza dall’anno 1992, non parrebbe avere curato il proprio aggiornamento professionale nel lungo arco temporale intercorso tra la cessazione delle funzioni magistratuali e la domanda di iscrizione all’Albo degli avvocati.

Rileva preliminarmente questo Consiglio Nazionale che il procedimento di iscrizione all’Albo appartiene – a norma dell’art. 31 del R.D.L. n. 1578/1933 – alla competenza funzionale del Consiglio territoriale, i cui margini di esplicazione risultano nitidamente delineati nella Legge Professionale; in particolare, l’art. 30, comma 1 lett. a) del R.D.L. n. 1578/1933 sancisce il diritto di […]

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Il COA di Catanzaro ha segnalato il caso di un laureato in giurisprudenza, già iscritto nel Registro dei Praticanti, e poi cautelativamente sospeso a seguito della notifica di un’informazione di garanzia relativa a fatti di corruzione, falso materiale ed ideologico commessi sia dal pubblico ufficiale che dal privato, soppressione, distruzione ed occultamento di atti, nonché di esercizio abusivo della professione, fatti tutti riconducibili alla ipotizzata falsificazione di verbali attestanti il positivo superamento di esami. Essendo stato successivamente cancellato dal registro anzidetto a fronte di sentenza di applicazione pena ex art. 444 c.p.p. (che ha altresì comportato la declaratoria di falsità del certificato di laurea) si chiede se lo stesso soggetto possa, avendo ora conseguito legittimamente il diploma di laurea in giurisprudenza, essere nuovamente iscritto al Registro dei praticanti.

I reati contestati, riportati nella richiesta di parere, esulano dalla previsione di cui all’art. 42, u.c. l.p.f.. Peraltro, la rilevanza di giudicato, ai sensi dell’art. 653, comma 1-bis c.p.p., delle sentenze di applicazione pena in sede di procedimento disciplinare (si veda, per tutte, Cass., sez. un., 09 aprile 2008, n. 9166), impone la rigorosa valutazione […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano, con nota del Consigliere Tesoriere in data 29 giugno 2010, prot. n. 539/2010, ha sottoposto il seguente quesito: “se sia corretto che un iscritto, sottoposto alla sanzione della cancellazione, possa essere reiscritto dopo solo due anni dall’esecutività della sanzione mantenendo la data di anzianità (quella della sua prima iscrizione) ovvero se la stessa debba decorrere dalla data della reiscrizione”.

“La questione sollevata comporta – così come emergente dalla formulazione del quesito – l’analisi di due distinti profili: a) la sufficienza dello spatium di due anni dalla decorrenza dell’inflitta sanzione disciplinare ai fini della riammissione dell’interessato nell’albo; b) gli effetti di tale reiscrizione con specifico riguardo all’anzianità maturata precedentemente all’applicazione della cancellazione. La sanzione disciplinare […]

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