Avvocato e procuratore – Procedimento disciplinare – Ricorso al Consiglio nazionale forense – Decesso dell’avvocato – Non luogo a deliberare.

Il decesso del professionista che abbia proposto impugnazione avanti il Consiglio nazionale forense contro una delibera del consiglio dell’ordine di appartenenza comporta declaratoria di non doversi procedere. (Dichiara non luogo a deliberare per intervenuto decesso del ricorrente). Consiglio Nazionale Forense (pres. Ricciardi, rel. Cagnani), sentenza del 6 febbraio 1995, n. 8

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Rinuncia al mandato – Omessa comunicazione al cliente – Illecito disciplinare – Sussiste.

L’avvocato che non intenda rappresentare il cliente in un procedimento deve dare a questi tempestiva ed inequivoca comunicazione, con mezzi adeguati rispetto alla concreta situazione. (Rigetta ricorso avverso decisione del C.d.O. di Roma del 6 maggio 1993). Consiglio Nazionale Forense (pres. Ricciardi, rel. Diego), sentenza del 6 febbraio 1995, n. 7

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Delega contenente mandato anche per «gli atti successivi» e per «ogni stato e grado del giudizio» – Giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo – È compreso.

Ove nella delega rilasciata a margine di un decreto ingiuntivo, si menzionino non solo gli «atti successivi», ma si parli anche di «ogni stato e grado del giudizio», il mandato deve intendersi riferito anche al giudizio di opposizione. (Rigetta ricorso avverso decisione del C.d.O. di Roma del 6 maggio 1993). Consiglio Nazionale Forense (pres. Ricciardi, […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Omessa comunicazioni – Falsificazione della firma – Appropriazione di somme – Illecito deontologico – Sussiste.

L’avvocato che effettui false comunicazioni al cliente sullo stato del procedimento; che utilizzi la firma apocrifa del cliente, all’insaputa di questi, in un atto di quietanza, e che si appropri delle somme spettanti al cliente, versandole nel proprio conto corrente e restituendole solo dopo essere stato scoperto, pone in essere un comportamento in aperta violazione […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Principi generali – Mancato pagamento di cambiali – Illecito deontologico – Sussiste.

L’avvocato che non onori le cambiali alla scadenza, determinando l’elevazione dei relativi protesti, inseriti in raccolte portate a conoscenza di una pluralità di persone, tiene un comportamento contrario alla dignità e pregiudizievole per l’intera classe forense. (Accoglie parzialmente il ricorso avverso decisione del C.d.O. di Torino del 30 novembre 1992). Consiglio Nazionale Forense (pres. Ricciardi, […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con i colleghi – Chiamata in giudizio per mancata corresponsione di somme – Denuncia per falsa testimonianza – Condanna per calunnia – Illecito disciplinare – Sussiste.

Non rappresenta una mancanza contro la dignità della professione l’essere convenuto in giudizio; ma indubbiamente l’essere convenuto da ex-collaboratori in un pubblico dibattimento in un giudizio di lavoro, per mancata corresponsione di un qualsiasi corrispettivo, e soprattutto l’aver accusato un ex-collaboratore dello studio di falsa testimonianza (accusa infondata, che ha poi determinato la condanna dell’avvocato […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con i collaboratori e/o praticanti – Titolare dello studio – Obbligo di indirizzo tecnico e deontologico.

È compito precipuo del titolare dello studio indirizzare non solo tecnicamente ma anche deontologicamente i collaboratori all’esercizio della professionale. (Accoglie in parte ricorso avverso decisione del C.d.O. di Como del 3 febbraio 1993). Consiglio Nazionale Forense (pres. Landriscina, rel. Bonazzi), sentenza del 30 gennaio 1995, n. 4

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Avvocato e procuratore – Procedimento disciplinare – Precedenti non afferenti a violazioni della medesima indole – Recidiva – Inconfigurabilità.

Non è configurabile «una recidiva specifica infraquinquennale» (come ipotizzato dal consiglio dell’ordine) quando i precedenti disciplinari non afferiscano a illeciti disciplinare della stessa indole. (Accoglie in parte ricorso avverso decisione del C.d.O. di Ancona del 9 dicembre 1991). Consiglio Nazionale Forense (pres. Ricciardi, rel. Sanino), sentenza del 30 gennaio 1995, n. 3

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Richiesta di assegnazione di beni pignorati nonostante l’avvenuta soddisfazione del credito – Illecito deontologico – Sussiste.

L’avvocato che pretenda il pagamento del proprio credito in un momento successivo alla avvenuta completa soddisfazione dello stesso (attraverso una esecuzione e l’assegnazione dei beni pignorati) pone in essere un comportamento non corretto né consono alla categoria professionale (nella fattispecie il Consiglio ha ritenuto equa la sanzione della censura). (Accoglie in parte ricorso avverso decisione […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con i colleghi e con la parte assistita – Restituzione di assegno irregolare – Illecito disciplinare.

È responsabile disciplinarmente l’avvocato che non si sia adoperato per restituire al collega un assegno bancario formalmente irregolare, dopo che gli era pervenuto assegno circolare di pari importo. È vero che il dovere di colleganza non deve essere in contrasto con gli interessi del cliente, tuttavia nel caso di specie non è comprensibile la mancata […]

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