Quesito del COA di Busto Arsizio

Il quesito riguarda la tematica delle associazioni professionali tra avvocati. In ispecie si chiede: a) se sia necessario istituire una sezione speciale dell’albo per esse; b) se il Consiglio abbia competenza a vagliare l’atto costitutivo delle associazioni; c) se sia applicabile alle associazioni la normativa professionale e sulle s.t.p. (d. lgs. 2 febbraio 2001, n. […]

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Il quesito (del COA di Sassari) verte sulla possibilità per un avvocato, alla luce della nuova normativa introdotta con il cosiddetto “decreto Bersani”, di far parte di un’associazione professionale tra avvocati e, al contempo, altresì di un’ulteriore associazione, con altri professionisti quali commercialisti o consulenti del lavoro.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Alcuni degli aspetti centrali nella disciplina delle forme associative per l’esercizio di attività professionale sono stati già affrontati dal Consiglio e resi noti a mezzo della circolare n. 22-C/2006 del 4 settembre 2006. Per ciò che in questa sede interessa, si deve confermare che il decreto-legge […]

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Il quesito (del COA di Reggio Calabria) si riferisce alla costituzione di una società di persone tra avvocati ed altri soggetti, alcuni iscritti in altri albi (ragionieri e dottori commercialisti), altri esercenti attività non ordinistiche (quali interpreti o periti in materie tecniche). Il Consiglio chiede se una siffatta organizzazione, dotata di autonoma partita IVA, debba essere iscritta nell’albo insieme agli avvocati che ne fanno parte, e ciò poiché la normativa di cui all’art. 2, comma 1, lett. c, del decreto-legge 223/06 prevede la possibilità di partecipare in una sola società tra professionisti di tipo interdisciplinare.

La Commissione, dopo ampia discussione, delibera il seguente parere: “Il quesito dell’Ordine reggino ripropone alcuni dei delicati nodi interpretativi della lacunosa normativa di cui al cosiddetto “decreto Bersani”, che il Consiglio ha affrontato nell’ampia circolare C-22/2006 del 4 settembre u.s. In questa sede non si può che confermare quanto si è già ivi considerato quanto […]

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Quesito del COA di Roma

Il quesito riguarda: a) la possibilità per un avvocato di entrare a far parte di una associazione professionale, mantenendo al contempo uno studio individuale e proseguendo l’attività anche presso detto ulteriore studio; b) se per divenire membro di un’associazione professionale sia sufficiente la sola laurea in giurisprudenza, ovvero sia necessaria l’iscrizione al registro dei praticanti, […]

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Chiede il COA di Bolzano come debba valutarsi la locuzione “esercizio permanente della professione” di cui al capo II del d. lgs. 96/2001, nell’ambito dei poteri attribuiti al Consiglio dell’ordine nella disciplina in questione.

Dopo ampia discussione la Commissione adotta il seguente parere: “La disciplina di cui al d. lgs. 96/2001, come noto, non assume l’aspetto di una regolamentazione esaustiva dell’esercizio della professione di avvocato, ma mira a garantire il solo diritto di esercizio della professione in Stati dell’Unione diversi da quello di origine. In tal senso vanno lette […]

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Il quesito (del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Siena) concerne la possibilità di iscrizione in un albo italiano di un cittadino rumeno, avvocato iscritto in Romania, e in possesso di cittadinanza italiana a seguito di matrimonio.

Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta del relatore, ed adotta il seguente parere: – non risultando applicabili al caso di specie le norme che facilitano il riconoscimento dei titoli (d. lgsl. n. 115/1992) o l’esercizio della libertà di stabilimento (d. lgsl. n. 96/2001) di avvocati provenienti da paesi aderenti all’Unione europea, la […]

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Il quesito (del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Viterbo) concerne la legittimità dello statuto di una associazione professionale, ed in ispecie degli articoli che prevedono l’esecuzione in forma associata dell’attività professionale (art. 2), l’assunzione dei mandati da parte dell’associazione (art. 9), la ripartizione degli incarichi assunti tra gli associati, in caso di scioglimento e liquidazione dell’associazione (art. 16).

Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta del relatore, ed adotta il seguente parere: – la Commissione, fatta salva la distinzione tra la fattispecie di cui al quesito e l’esercizio in forma societaria della professione, oggi legittimo secondo la disciplina di cui al d. lgsl. n. 96/2001, osserva quanto segue. Lo studio associato […]

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Avvocato – Tenuta degli albi – Albo speciale Avvocati stabiliti – Istanza di iscrizione – Silenzio-rifiuto ex art. 6 co. 8, D.Lvo n. 96/01 – Legittimità – Danno ingiusto – Inconfigurabilità – Prova dell’effettivo esercizio della professione nello Stato membro di origine – Necessità

Il comportamento del C.d.O. che a seguito della presentazione della istanza di iscrizione all’Albo speciale degli Avvocati stabiliti, ritenendo di non provvedere sulla domanda avvalendosi della facoltà prevista dall’art. 6 co. 8, D.Lvo n. 96/01 attuativo della Direttiva n. 98/5/CE, determini la formazione del silenzio-rifiuto è certamente lecito, in quanto manifestazione dell’esercizio di una facoltà […]

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Il quesito (del COA di Monza) verte su tre questioni: 1) se la normativa sugli avvocati stabiliti sia alternativa a quella che consente il riconoscimento del titolo professionale comunitario; 2) se l’avvocato stabilito possa ottenere una dispensa dalla prova attitudinale; 3) quale sia l’autorità competente a ricevere e a deliberare sulla domanda di iscrizione di colui che abbia superato la prova di cui all’art. 5, d.lgs. 206/07.

La Commissione, dopo ampia discussione, fa propria la proposta del relatore e rende il seguente parere: “Circa la prima questione non può esservi dubbio circa l’alternatività dei due procedimenti, l’uno fondato sul diritto di stabilimento garantito dalla normativa europea protratto nel tempo, l’altro sul previo riconoscimento del titolo professionale straniero quale presupposto dell’iscrizione all’albo con […]

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Il Consiglio (di Pesaro) chiede: 1) dell’iscrivibilità nella sezione dell’albo dedicata agli avvocati “stabiliti” di un avvocato abilitato nella Repubblica di Malta; 2) delle condizioni per la dispensa dalla prova attitudinale ai fini dell’integrazione di un avvocato stabilito.

La Commissione, dopo ampia discussione, fa propria la proposta del relatore e rende il seguente parere: “Circa la prima ipotesi delineata, la Commissione segnala che la direttiva 98/5/CE, come modificata dall’atto relativo alle condizioni di adesione, tra l’altro, della Repubblica di Malta (in GUCE L. 236, 23 settembre 2003, pag. 33), ed il d. lgs. […]

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