Le espressioni sconvenienti od offensive non sono scriminate dalla provocazione altrui

L’avvocato ha il dovere di comportarsi, in ogni situazione, con la dignità e con il decoro imposti dalla funzione che l’avvocatura svolge nella giurisdizione e deve in ogni caso astenersi dal pronunciare espressioni sconvenienti od offensive (art. 52 cdf), la cui rilevanza deontologica non è peraltro esclusa dalla provocazione altrui, né dallo stato d’ira o […]

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Espressioni sconvenienti o offensive: il dies a quo prescrizionale

L’illecito deontologico di cui all’art. 52 cdf (già art. 20 codice previgente) ha natura istantanea e si consuma quando il soggetto passivo percepisce o è in grado di percepire l’offesa a lui recata, sicché è da tale momento che decorre il termine di prescrizione dell’azione disciplinare. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Germanà Tascona), […]

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La violazione del divieto di espressioni sconvenienti e offensive

Una violazione deontologica deve essere considerata di carattere istantaneo se la lesione avviene, si consuma e diviene irreparabile già con la commissione del fatto dannoso; differenziandosi dall’illecito permanente che si ha quando il pregiudizio al valore protetto può cessare con il venir meno della condotta. Conseguentemente, la violazione dell’art. 52 – divieto di espressioni sconvenienti […]

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I limiti alla dialettica processuale: il divieto di espressioni sconvenienti ed offensive

Il limite di compatibilità delle esternazioni verbali o verbalizzate e/o dedotte nell’atto difensivo dal difensore con le esigenze della dialettica e dell’adempimento del mandato professionale, oltre il quale si prefigura la violazione dell’art. 52 cdf (già art. 20 codice previgente), va individuato nell’intangibilità della persona del contraddittore, nel senso che quando la disputa abbia un […]

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Espressioni oggettivamente infelici possono rientrare nel limite della continenza

La valutazione della rilevanza deontologica delle espressioni rivolte al magistrato (art. 52 cdf) e dal contegno assunto nei suoi confronti (art. 53 cdf) non può prescindere dall’analisi del contesto in cui le condotte imputate all’avvocato si sono verificate. Sicché anche espressioni oggettivamente infelici possono rientrare nel limite della continenza nell’utilizzo del linguaggio che deve connotare […]

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Espressioni sconvenienti ed offensive: un contemperamento in concreto con il diritto di espressione e di critica

Secondo i canoni dell’attuale costume, l’espressione dialettale “un fari u picciriddu” (lett. “non fare il bambino”), rivolta al Collega di controparte all’esito di un’udienza piuttosto animata, sebbene colorita nella forma e al più inopportuna, non pare oltrepassare la soglia dell’illecito deontologico (art. 52 cdf), essendo piuttosto da ricomprendere nell’ambito di un diritto di espressione e […]

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Disciplinare avvocati – Uso, in un atto processuale, di espressioni offensive nei confronti di un magistrato – Violazione concorrente degli artt. 52 e 53 del codice deontologico forense – Ammissibilità – Fondamento.

In tema di giudizio disciplinare nei confronti di un avvocato, deve escludersi un rapporto di specialità, ex art. 15 c.p., tra l’art. 52 e l’art. 53 del codice deontologico forense, i quali invece si applicano in concorso nel caso in cui l’avvocato usi negli scritti difensivi delle espressioni sconvenienti ed offensive nei confronti di un […]

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Il divieto di espressioni sconvenienti ed offensive è previsto a difesa della dignità e del decoro della professione

Le espressioni sconvenienti ed offensive (art. 52 cdf) assumono rilievo di per sé, indipendentemente dal contesto in cui sono utilizzate e dalla attendibilità dei fatti che ne costituiscono oggetto, essendo il relativo divieto previsto a difesa della dignità e del decoro della professione, che, anche in presenza di condotte criticabili o perfino illecite dei colleghi […]

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Espressioni sconvenienti ed offensive: illecite anche quelle pronunciate nella dimensione non professionale ovvero della vita privata

L’avvocato ha il dovere di comportarsi, in ogni situazione (quindi anche nella dimensione privata e non propriamente nell’espletamento dell’attività forense), con la dignità e con il decoro imposti dalla funzione che l’avvocatura svolge nella giurisdizione e deve in ogni caso astenersi dal pronunciare espressioni sconvenienti od offensive, il cui carattere illecito deve essere accertato caso […]

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Il divieto di espressioni sconvenienti ed offensive è previsto a difesa della dignità e del decoro della professione

Le espressioni sconvenienti ed offensive (art. 52 cdf) assumono rilievo di per sé, indipendentemente dal contesto in cui sono utilizzate e dalla attendibilità dei fatti che ne costituiscono oggetto, essendo il relativo divieto previsto a difesa della dignità e del decoro della professione, che, anche in presenza di condotte criticabili o perfino illecite dei colleghi […]

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