La pubblicità informativa non può fare leva sui prezzi, specie se troppo bassi

Eccede l’ambito informativo previsto dal codice deontologico, la pubblicità mediante la quale l’avvocato, al fine di condizionare la scelta dei potenziali clienti, offra la propria prestazione professionale evidenziandone la competitività sui prezzi. In ogni caso, la proposta commerciale che offra servizi professionali a costi molto bassi lede il decoro della professione a prescindere dalla corrispondenza o […]

Read More &#8594

L’Ordine (di Ferrara) sottopone il caso di un iscritto che chiede chiarimenti sulla possibilità di offrire una sponsorizzazione ad un saggio di danza. L’attività comporterebbe la menzione dello studio legale tanto sui manifesti pubblicitari dell’evento quanto tra i ringraziamenti durante lo spettacolo.

La Commissione ritiene il quesito inammissibile in quanto riferito a fattispecie concreta riferita ad un singolo avvocato identificato, mentre i quesiti devono riferirsi – a tenore di regolamento – a situazioni generali ed astratte. Cionondimeno si ritiene di rappresentare che nel vigente testo del codice deontologico, ed in particolare nella novellata versione degli artt. 17 […]

Read More &#8594

L’Ordine (di Bergamo) chiede, anche al fine di assumere un contegno uniforme rispetto alla prassi di altri Consigli, se sia da considerarsi lecito il comportamento di un iscritto che invii una lettera, di contenuto informativo rispetto alla propria attività professionale, ad una serie di imprese potenziali clienti.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: «La questione, tra le più delicate che si pongono allo stato dell’attuale quadro normativo, non può risolversi solo attraverso una valutazione del mezzo che l’avvocato utilizza per dare notizie circa la propria attività. Anche la differenza tra lettere concepite per destinatari specifici e comunicazioni uniformi inviate […]

Read More &#8594

L’Ordine richiedente (Massa-Carrara) domanda: “se possa un avvocato che ha partecipato ad un corso di perfezionamento e specializzazione organizzato da una Università e dall’Ordine degli Avvocati del luogo, indicare nella propria carta intestata la specializzazione così conseguita con la semplice dicitura «specializzato in…» ai sensi dell’art. 17 e 17-bis cod. deont.”.

La Commissione, dopo ampia discussione, fa propria la proposta del relatore e rende il seguente parere: “L’art. 17-bis del codice deontologico dà all’avvocato la possibilità di indicare “i diplomi di specializzazione conseguiti presso gli istituti universitari”. Deve quindi trattarsi di diplomi in senso stretto (che quindi presuppongono, tra l’altro, un esame finale), ai quali non […]

Read More &#8594

Il quesito (del COA di Forlì-Cesena) riguarda la possibilità di svolgere pubblicità informativa (riguardante l’organizzazione dello studio, i servizi offerti, le materie trattate ed i prezzi di singole prestazioni) attraverso apposita stabile organizzazione, interna od esterna allo studio professionale, e la sua compatibilità con gli articoli 17 (informazioni sull’attività professionale), 17-bis (modalità d’informazione) e 19 (divieto di accaparramento di clientela) del codice deontologico.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “A seguito della revisione del codice deontologico forense varata il 14 dicembre 2006 in attuazione della legge 4 agosto 2006, n. 248, l’avvocato può dare informazione sulla propria attività professionale, con contenuto conforme a verità e correttezza e secondo forme e modalità che rispettino la dignità […]

Read More &#8594

L’ordine aostano si interroga circa la liceità deontologica di un volantino, distribuito da un avvocato, che proponga consulenza gratuita all’interno di un gazebo ubicato in pubblica piazza a favore dei consumatori allo scopo di renderli edotti circa i loro diritti.

“I fatti descritti nella richiesta di parere sono rappresentativi di comportamenti teoricamente in sé non vietati. Non vi sono, infatti, limiti espressi alla sede nella quale l’avvocato può rendere consulenza e le brochures informative sono oggi espressamente consentite. I limiti concreti alle suddette attività, comunque, si rinvengono negli articoli 17, 17-bis e 19 del codice […]

Read More &#8594

Il quesito (del COA di Biella) rappresenta il caso di alcuni avvocati che hanno aperto una sede di lavoro secondaria ed ulteriore rispetto ai rispettivi studî, configurata come un negozio al piano strada e dotata di sistemi di informazione all’esterno in tema di attualità giuridica. All’interno dei locali viene fornita consulenza giuridica orale, attività oggetto di promozione pubblicitaria attraverso un sito internet e la realizzazione di una brochure illustrativa. Si chiede al Consiglio nazionale se l’attività e la sua pubblicizzazione anche attraverso la stampa locale siano compatibili con le norme deontologiche, anche alla luce delle loro recenti modifiche.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “I fatti descritti nella richiesta di parere sono rappresentativi di comportamenti tutti teoricamente consentiti. È infatti permessa, previa comunicazione al Consiglio dell’Ordine, l’apertura di una sede secondaria dello studio, così come è consentito prestare consulenza predeterminando il compenso; sono anche consentite l’apertura del sito web e […]

Read More &#8594

Il richiedente, un singolo iscritto, chiede delucidazioni circa la pubblicità informativa degli avvocati.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Il quesito è inammissibile, poiché proviene da un singolo iscritto, in contrasto con il regolamento istitutivo della Commissione e con la prassi costante. Pertanto il quesito andrà sottoposto al Consiglio dell’Ordine competente, il quale, ove intendesse raccogliere l’avviso del Consiglio nazionale ai fini di una uniforme […]

Read More &#8594

Il quesito (del COA di Lucca) riguarda la possibilità di pubblicizzare la propria specifica attività con la dizione “opera nel settore del diritto civile con particolare riferimento al diritto del consumatore, alle problematiche legate al rapporto con gli istituti di credito e alle esecuzioni (recupero crediti)”. Il Consiglio rimettente chiede se la dizione sia ammissibile con riferimento alle prescrizioni del codice deontologico.

La Commissione, dopo ampia discussione, delibera il seguente parere: “L’informativa ipotizzata dall’avvocato è conforme al dettato dell’art. 17-bis del codice deontologico. Non rileva, invero, il fatto che sia genericamente rivolta ad una particolare categoria di utenti, perché, anzi, ciò è consequenziale alla scelta di informare circa la preferenza di esercitare la professione nell’indicato settore. Non […]

Read More &#8594