Circolare Consiglio nazionale forense, Circolare n. 1 del 24 gennaio 2011
Va confermato il costante orientamento, illustrato da ultimo nei pareri 25 novembre 2009, n. 44 e 9 maggio 2007, n. 31, nei quali si sono indicati i criterî utili a valutare in concreto la compatibilità tra lo svolgimento di attività imprenditoriale agricola e la contemporanea permanenza nell’albo degli avvocati. Si deve premettere che l’incertezza interpretativa […]
Se la ratio della deroga al regime d’incompatibilità tra esercizio della professione forense ed impiego in amministrazioni o istituzioni pubbliche deve essere individuata nell’esigenza di tutelare l’indipendenza della professione e l’autonomia di giudizio e d’iniziativa, tale libertà sussiste se l’attività dell’avvocato possa essere svolta in un autonomo ufficio legale dell’ente e la destinazione dell’avvocato a […]
L’art. 40 c.d.f., nel disciplinare gli obblighi (o la facoltà) di informazione al cliente, impone in ogni caso una informazione corretta e veritiera, a prescindere dalla virtuale innocuità delle false comunicazioni. Un rapporto fiduciario quale è quello che lega l’avvocato al suo cliente (art. 35 c.d.f.) non può infatti tollerare alcun comportamento che violi un […]
Ai fini della imputabilità dell’infrazione disciplinare non è necessaria la consapevolezza dell’illegittimità dell’azione, dolo generico e specifico, essendo sufficiente la volontarietà con la quale l’atto deontologicamente scorretto è stato compiuto. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Ferina), decisione n. 112 del 18 luglio 2011
Conformemente all’orientamento espresso dalla Suprema corte, se la ratio della deroga al regime d’incompatibilità tra esercizio della professione forense ed impiego in amministrazioni o istituzioni pubbliche deve essere individuata nell’esigenza di tutelare l’indipendenza della professione e l’autonomia di giudizio e d’iniziativa, tale libertà sussiste se l’attività dell’avvocato possa essere svolta in un autonomo ufficio legale […]
Nell’ipotesi di cassazione con rinvio per vizio di motivazione, benché il giudice di rinvio conservi tutte le facoltà che gli competevano originariamente quale giudice di merito, relative ai poteri di indagine e di valutazione della prova, nell’ambito dello specifico capo di annullamento, è altrettanto certo che, nel rinnovare il giudizio, egli è tenuto a giustificare […]
In tema di accertamento del requisito della condotta specchiatissima ed illibata ai fini dell’iscrizione all’Albo degli Avvocati, va ritenuta stabilizzata in senso positivo la personalità del richiedente, cui può pertanto essere riconosciuta l’affidabilità in ordine all’attuale svolgimento della professione forense, laddove, sia pure in presenza di un decreto penale irrevocabile di condanna per il reato […]
In linea generale, il potere cautelare esercitato dal C.d.O. ai fini dell’adozione del provvedimento di sospensione è discrezionale e non sindacabile, essendo solo ad esso affidata dall’ordinamento la valutazione della lesione al decoro e alla dignità della professione e quella dell’opportunità dell’adozione della misura cautelare, mentre l’esame del C.N.F. è limitato al controllo di legittimità, […]
Il procedimento dinanzi al C.O.A. territoriale, a differenza di quello che si svolge dinanzi al C.N.F., non ha natura giurisdizionale, bensì amministrativa. Consegue che in quella sede non possono trasferirsi tutte le regole dettate dal codice di rito e, segnatamente, quelle relative alla nullità degli atti del processo in relazione alla costituzione del giudice ex […]