Il Consiglio dell’Ordine di Milano chiede di sapere se sia rilevante, ai fini dell’iscrizione nella Sezione speciale degli Avvocati Stabiliti di un Abogado, che egli rivesta o meno la qualifica di “ejerciente” nell’Albo di iscrizione.

Ritiene questa Commissione che al quesito debba essere data risposta positiva. La condizione di “non esercente” dell’iscritto nei Collegi di avvocati in Spagna deve essere collegata in genere ad una situazione d’incompatibilità dell’avvocato in ragione dell’esercizio d’altra funzione cui la legge la riferisce, quale ad esempio l’appartenenza ad un corpo politico rappresentativo o ad una carica istituzionale nella pubblica amministrazione; oppure ad una temporanea sospensione dell’esercizio della professione, riconducibile alla volontà dell’iscritto o alla sua impossibilità materiale di esercitare. Ma l’esercizio effettivo della professione nel Paese d’origine non è condizione per l’iscrizione dell’avvocato comunitario nell’Elenco degli Avvocati Stabiliti tenuti dai Consigli degli Ordini in Italia, essendone presupposto solo la cittadinanza comunitaria, la residenza nel Paese ospitante, l’iscrizione all’organizzazione professionale nello stato membro d’origine e l’assenza di eventuali incompatibilità ai sensi della L. 247/12, ferma restando la valutazione circa l’eventuale sussistenza di una fattispecie di abuso del diritto dell’Unione europea.

Consiglio Nazionale Forense (rel. Perfetti), parere 11 dicembre 2013, n. 115

Quesito 325, COA di Milano

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, parere n. 115 del 11 Dicembre 2013
- Consiglio territoriale: COA Milano, delibera (quesito)
Prassi: pareri CNF

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