L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi

Il comportamento dell’avvocato deve essere adeguato al prestigio della classe forense, che impone comportamenti individuali ispirati a valori positivi, immuni da ogni possibile giudizio di biasimo, etico, civile o morale. Conseguentemente, commette e consuma illecito deontologico l’avvocato che non provveda al puntuale adempimento delle proprie obbligazioni nei confronti dei terzi e ciò indipendentemente dalla natura […]

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Il richiamo verbale presuppone l’accertamento di un illecito deontologico e ha carattere afflittivo

L’applicazione del richiamo verbale, sebbene non abbia carattere di sanzione disciplinare (art. 22 cdf), presuppone per la sua irrogazione l’accertamento di un illecito deontologico (anche se lieve e scusabile) e costituisce provvedimento afflittivo attenuato rispetto alla sanzione disciplinare dell’avvertimento. Consiglio distrettuale di disciplina di Genova (pres. Baudinelli, rel. De Santis), decisione n. 28 del 26 […]

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L’invio di messaggi intimidatori, ingiuriosi e omofobi vìola i princìpi generali di probità, dignità e decoro

L’invio di ripetuti messaggi (nella specie, sms al nuovo difensore subentrante), contenenti minacce di morte, epiteti, ingiurie, affermazioni discriminatorie e ripetute espressioni omofobe, costituisce comportamento sanzionabile con la sospensione dall’esercizio dell’attività professionale (nella specie, per sei mesi), perché gravemente violativo dei basilari princìpi di probità, dignità e decoro, a cui l’avvocato deve ispirare la propria […]

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Violazione degli obblighi di dichiarazione previdenziale: non luogo a procedere disciplinarmente per divieto di doppia sanzione

In caso di segnalazioni di mancanze connesse agli obblighi previdenziali, dopo l’iscrizione della notizia nel registro riservato va dichiarato in via preliminare il non luogo a procedere in ottemperanza al divieto del bis in idem sancito dall’art. 649 cpp (applicabile nel procedimento disciplinare ai sensi dell’art. 59 legge professionale), sulla base dell’interpretazione conforme all’art. 4 […]

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L’omessa o tardiva fatturazione di compensi percepiti

L’avvocato ha l’obbligo, sanzionato dall’artt. 16 e 29 codice deontologico (già art. 15 cod. prev.), di emettere fattura tempestivamente e contestualmente alla riscossione dei compensi, restando irrilevante l’eventuale ritardo nell’adempimento in parola, non preso in considerazione né dal codice deontologico né dalla legge statale (DPR 633/72). Consiglio Distrettuale di Disciplina di Perugia (pres. e rel. Colacci), […]

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L’inadempimento al mandato professionale (e le false rassicurazioni al cliente)

L’Avvocato, che nonostante il mandato conferito, non svolge l’attività giudiziale prevista, rappresentando falsamente al cliente, non solo di averla intrapresa, ma di aver ottenuto l’accoglimento della domanda, consegnandogli copia di una sentenza falsificata, viola il disposto degli artt. 9 e 26 canone 3 codice deontologico. Consiglio Distrettuale di Disciplina di Perugia (pres. e rel. Colacci), […]

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I limiti all’assunzione di incarichi contro ex clienti riguardano anche le attività materiali svolte per conto di colleghi

Viola il principio dell’art. 51 c.d.f. l’avvocato che assume un incarico professionale contro una parte già assistita, quando non sia ancora trascorso un biennio dalla cessazione del rapporto professionale (Nel caso di specie, il legale depositava per conto di altro Collega documentazione integrativa a decreto ingiuntivo emesso contro un proprio assistito). Consiglio Distrettuale di Disciplina […]

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Divieto di accaparramento di clientela: la promessa di compenso “solo in caso di vittoria”

Costituisce illecito deontologico, il comportamento dell’avvocato che induce il cliente a conferirgli incarico di procedere in giudizio, con la promessa che gli onorari verranno corrisposti solo in caso di vittoria, giustificando poi la richiesta di compensi professionali come spese proporzionali al valore della causa e prospettando al cliente di procedere all’impugnazione della sentenza, nell’ipotesi di […]

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Infedele patrocinio: appropriazione indebita e distrazione di somme ricevute dal cliente

Costituisce illecito deontologico, passibile di radiazione e rilevante penalmente ai sensi e per gli effetti dell’art 380 c.p. (infedele patrocinio), il comportamento dell’avvocato che al fine di trarne un ingiusto profitto personale ed inducendo in errore il cliente in ordine alla necessità di svolgere le formalità relative agli atti giudiziari, si appropria delle somme messe […]

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