Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Principi generali – Dovere di probità, dignità e decoro – Dovere di lealtà e correttezza – Falso ideologico – Corruzione per un atto contrario di doveri d’ufficio – Uso di qualifiche e titoli inesistenti – Truffa – Sanzione – Radiazione.

È gravemente contrario al dovere di probità, dignità e decoro, nonché al dovere di lealtà e correttezza, il comportamento del professionista che, in qualità di pubblico ufficiale assistente presso una cattedra universitaria, attesta falsamente, dietro compenso, il superamento di un esame universitario da parte di due studenti, compiendo così atti contrari ai doveri di ufficio; che, dichiarandosi curatore dell’inesistente fallimento di una società, e assumendo di avere la possibilità di far acquistare autovetture nuove, residuo di compendio sottoposto in precedenza a procedura concorsuale, a prezzo scontato, induce numerose persone a versargli somme, ingenerando affidamento per le qualifiche professionali e accademiche e per la disponibilità di uno studio legale attrezzato, conseguendo in tal modo un illecito profitto. È pertanto adeguata la sanzione della radiazione. (Rigetta ricorso contro decisione Consiglio Ordine Roma, 29 aprile 1993).

Consiglio Nazionale Forense (pres. Ricciardi, rel. Pennetta), sentenza del 11 febbraio 1994, n. 12

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 12 del 11 Febbraio 1994 (respinge) (radiazione)
- Consiglio territoriale: COA Roma, delibera del 29 Aprile 1993 (radiazione)
Giurisprudenza CNF

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