Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Padova chiede un parere in ordine all’art. 32 della legge n. 247/2012 e, in particolare, chiede di conoscere se la disposizione consenta o meno l’attribuzione di funzioni deliberative alle commissioni ivi previste e, in caso di risposta affermativa, entro quali limiti ed a quali condizioni.

Il comma 1 dell’articolo citato prevede che i Consigli dell’ordine composti da nove o più membri “possano svolgere la propria attività mediante commissioni di lavoro”, composte da tre membri, il cui funzionamento è disciplinato “con regolamento interno ai sensi dell’art. 29, comma 1, lettera b)” (comma 2). Tradizionalmente le Commissioni consiliari hanno avuto il compito […]

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La delibera del Consiglio locale che dispone l’apertura o la prosecuzione del procedimento disciplinare non è impugnabile al CNF (né al TAR)

La deliberazione dei Consiglio territoriale che dispone l’apertura o la prosecuzione del procedimento disciplinare non è immediatamente impugnabile innanzi al Consiglio Nazionale Forense, stante la tassativà degli atti scrutinabili dal CNF, nonché in ragione della sua natura di atto amministrativo endoprocedimentale, come tale privo di rilevanza esterna (Nel caso di specie, in applicazione del principio […]

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Il COA di Teramo chiede di conoscere, in termini generali, quali siano i criteri corretti di determinazione del valore della controversia, ai fini della liquidazione del compenso, in un giudizio amministrativo di legittimità avente ad oggetto “l’annullamento di un provvedimento vincolistico della p.a., senza espropriazione per p.u., su un complesso immobiliare di proprietà del privato” suscettibile di ridurne il valore economico in termini di limitazione della possibilità di circolazione del bene in regime di libero mercato. La Commissione ritiene, anzitutto, ammissibile il quesito solo in termini generali ed astratti, non potendo (come, invece, in detta parte inammissibilmente, il quesito chiederebbe) dare risposta a più specifici quesiti che involgono l’esame della concreta fattispecie sottoposta al vaglio del COA.

All’uopo si ritiene di potere puntualizzare: a) Sulla questione si è ritenuto in passato (con riferimento a fattispecie che non involgevano l’interpretazione del criterio dettato dall’art. 5, comma 3°, del D.M. 10 marzo 2014, n. 55, attualmente vigente) che andrebbe considerata di valore indeterminabile la controversia introdotta innanzi al giudice amministrativo per l’annullamento di un […]

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Il CNF può integrare, in sede di appello, la motivazione della decisione del Consiglio territoriale

La mancanza di adeguata motivazione (nella specie, peraltro, esclusa) non costituisce motivo di nullità della decisione del Consiglio territoriale, in quanto, alla motivazione carente, il Consiglio Nazionale Forense, giudice di appello, può apportare le integrazioni che ritiene necessarie, ivi compresa una diversa qualificazione alla violazione contestata. Il C.N.F. è infatti competente quale giudice di legittimità […]

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Iscrizione all’albo: la valutazione della condotta irreprensibile (anche in caso di condanna penale)

In tema di iscrizione all’albo, le condotte che rilevano, ai fini della verifica del requisito di onorabilità, sono soltanto quelle, non attinenti alla dimensione privata, anche diverse da quelle aventi rilievo penale ed accertate in sede penale, aventi rilievo e incidenza rispetto all’affidabilità del soggetto per il corretto espletamento della professione. Conseguentemente, non dovranno essere […]

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Avvocati stabiliti: quando è possibile (e doverosa) la verifica del requisito della condotta irreprensibile

L’iscrizione nella sezione speciale dell’albo degli avvocati stabiliti non è subordinata alla verifica del requisito della condotta irreprensibile, già specchiatissima e illibata (art. 17 della legge n. 247 del 2012, già art. 17 r.d.l. n. 1578 del 1933), che è tuttavia imprescindibile al momento della richiesta di iscrizione all’albo degli avvocati, dopo un triennio di […]

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Iscrizione all’albo e al registro: (ora) inammissibile l’impugnazione del Procuratore Generale presso la Corte d’Appello

A differenza della previgente disciplina (art. 31 RDL n. 1578/1933), il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello non è più legittimato ad impugnare la delibera di iscrizione all’albo o al registro (arg. ex art. 17 L. n. 247/2012) ma esclusivamente quella di iscrizione alla sezione speciale dell’Albo degli avvocati stabiliti (art. 6 del D. Lgs. […]

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L’avvocato non è un mero portavoce del cliente

In considerazione della sua funzione (artt. 1, co. 2, L. n. 247/2012 e 9, co. 1, cdf), l’avvocato non può ridursi al ruolo di mero nuncius del cliente, di cui infatti deve filtrare richieste e desiderata (art. 23, co. 4 e 5, ncdf), allineandoli -ove divergenti- ai canoni imposti dal corretto agire professionale, tra cui […]

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La minaccia di azioni sproporzionate e vessatorie alla controparte

L’art. 65 ncdf (già art. 48 cdf) ha come ratio quella di contemperare le esigenze di difesa dell’assistito con il necessario rispetto dell’altrui libertà di determinazione. Infatti, sebbene possa il difensore intimare alla controparte di adempiere sotto comminatoria di sanzioni, istanze o denunce, tale condotta non può assumere il carattere di minaccia di azioni o […]

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