L’Ordine di Forlì Cesena chiede se per quanto riguarda le modalità di liquidazione delle notule penali relativamente al punto 6.2 della Tabella C si stabilisca se tale voce debba essere conteggiata ogni volta per l’esame o riesame di ogni testimone ovvero per una sola volta per tutta l’attività prestata.

“A norma della vigente tariffa penale la voce di cui al punto 6.2 va conteggiata con riferimento all’intera udienza in cui si è svolta l’attività e non per ogni singola attività compiuta nell’ambito dell’udienza medesima essendo il compenso previsto per la partecipazione all’udienza.” Consiglio Nazionale Forense (rel. Morlino), parere del 14 gennaio 2011, n. 6

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L’Ordine di Roma chiede di individuare all’interno della tariffa forense la voce da applicare all’informativa sulla mediazione facoltativa, ex D. Lgs 28/10 che predisposta dall’Avvocato si deve far sottoscrivere al cliente ed allegare all’atto introduttivo del giudizio per il quale è prevista quale condizione di procedibilità.

La stipula del contratto di patrocinio scritta od orale, non da’ titolo a pretendere remunerazione per particolari voci di diritti od onorario, per conseguenza l’inserimento obbligatorio in tale contratto di un elemento (informativa di cui trattasi) imposto dalla legge, non può a maggior ragione costituire titolo per pretendere remunerazioni aggiuntive. Consiglio Nazionale Forense (rel. Morlino), […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano, con nota del Consigliere Tesoriere in data 29 giugno 2010, prot. n. 539/2010, ha sottoposto il seguente quesito: “se sia corretto che un iscritto, sottoposto alla sanzione della cancellazione, possa essere reiscritto dopo solo due anni dall’esecutività della sanzione mantenendo la data di anzianità (quella della sua prima iscrizione) ovvero se la stessa debba decorrere dalla data della reiscrizione”.

“La questione sollevata comporta – così come emergente dalla formulazione del quesito – l’analisi di due distinti profili: a) la sufficienza dello spatium di due anni dalla decorrenza dell’inflitta sanzione disciplinare ai fini della riammissione dell’interessato nell’albo; b) gli effetti di tale reiscrizione con specifico riguardo all’anzianità maturata precedentemente all’applicazione della cancellazione. La sanzione disciplinare […]

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Il quesito (del COA di Pescara) riguarda la possibilità per un iscritto all’Albo degli Avvocati di inserire nella carta intestata l’emblema del proprio Ordine d’appartenenza e la scritta “Ordine Forense di …”.

Si ritiene che l’inserire nella intestazione della propria carta da lettere professionale l’emblema dell’Ordine d’appartenenza e la dicitura “Ordine Forense di …” esorbiti dai limiti indicati dal Codice deontologico forense a proposito delle informazioni che l’avvocato può rendere in ordine alla propria attività professionale, informazioni che devono per contenuto e forma, “essere coerenti con la […]

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Il quesito (del COA di Pescara) riguarda l’incompatibilità con l’iscrizione all’albo, ex art. 3 della legge professionale, della funzione di presidente del consiglio di amministrazione di una società a responsabilità limitata a totale capitale pubblico e con fine di lucro, il cui statuto preveda in capo allo stesso i più ampi poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, senza facoltà di delega.

Deve essere anzitutto ricordata la stabile interpretazione della Commissione consultiva e della giurisprudenza del Consiglio nazionale sul tema in esame, secondo la quale è incompatibile con l’esercizio della professione forense l’assunzione della carica di presidente del Consiglio di amministrazione di società commerciale che comporti poteri gestori. Di per sé la sola funzione di rappresentanza giudiziale […]

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Avvocato – Procedimento disciplinare – Decisione del C.d.O. – Impugnazione – Deposito del ricorso oltre il termine ex art. 50 co. 2, R.D.L. n. 1578/33 – Inammissibilità

Va dichiarato inammissibile il ricorso che sia stato depositato oltre il termine perentorio di venti giorni previsto dall’art. 50 del R.D.L. n. 1578/1933. (Dichiara inammissibile il ricorso avverso decisione C.d.O. di Padova, 21 maggio 2007). Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Grimaldi), decisione n. 51 del 20 aprile 2011

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Avvocato – Norme deontologiche – Doveri di lealtà, probità e correttezza – Titolare dello studio legale – Attività non personalmente espletate – Applicazione

Pone in essere un comportamento deontologicamente censurabile il professionista che, quale titolare dello studio, ometta di vigilare a che la cura del procedimento e della pratica avvenga nel rispetto dei doveri di lealtà, probità e correttezza, i quali si estendono anche alle attività non personalmente espletate. (Rigetta il ricorso avverso decisione C.d.O. di Padova, 18 […]

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Avvocato – Procedimento disciplinare – Procedimento dinanzi al C.d.O. – Natura – Amministrativa – Applicabilità disciplina processuale civile e penale – Mancanza di espresso richiamo – Esclusione

Il procedimento che si svolge dinanzi al COA è un procedimento di carattere amministrativo. Ne consegue che ad esso non risultano applicabili le norme, se non espressamente richiamate, codificate nei codici di procedura civile e penale. (Accoglie il ricorso avverso decisione C.d.O. di Sassari, 17 aprile 2008). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Grimaldi), […]

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Avvocato – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Divieto di conflitto di interessi – Art. 37 c.d.f. – Ratio – Fattispecie

Affinché possa dirsi rispettato il canone deontologico posto dall’art. 37 c.d.f., non solo deve essere chiara la terzietà dell’avvocato, ma è altresì necessario che in alcun modo possano esservi situazioni o atteggiamenti tali da far intendere diversamente. La suddetta norma, invero, tutela la condizione astratta di imparzialità e di indipendenza dell’avvocato – e quindi anche […]

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Avvocato – Norme deontologiche – Dovere di colleganza e collaborazione – Rapporti con il C.d.O. – Omessi chiarimenti – Silenzio – Diritto di difesa – Rilevanza – Art. 24 c.d.f. – Violazione

Il professionista, una volta aperto nei suoi confronti il procedimento disciplinare, può avvalersi della facoltà di non riscontrare e rispondere a qualsiasi richiesta o invito gli venga proposto, rientrando tale comportamento nella libertà di scelta della linea difensiva da adottare che viene ritenuta la più utile ed efficace. Tale principio va tuttavia coordinato con il […]

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