Le sole (e mere) dichiarazioni dell’esponente non bastano a ritenere provato l’addebito

L’attività istruttoria espletata dal consiglio territoriale deve ritenersi correttamente motivata allorquando la valutazione disciplinare sia avvenuta non già solo esclusivamente sulla base delle dichiarazioni dell’esponente o di altro soggetto portatore di un interesse personale nella vicenda, ma altresì dall’analisi delle risultanze documentali acquisite agli atti, che rappresentano certamente il criterio logico-giuridico inequivocabilmente a favore della completezza e definitività della istruttoria.

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Logrieco, rel. Tinelli), sentenza del 28 dicembre 2017, n. 254

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 254 del 28 Dicembre 2017 (accoglie) (assoluzione)
- Consiglio territoriale: COA Milano, delibera del 27 Ottobre 2014 (censura)
Giurisprudenza CNF

Related Articles

0 Comment