Le sole (e mere) dichiarazioni dell’esponente non bastano a ritenere provato l’addebito

L’attività istruttoria espletata dal Consiglio territoriale deve ritenersi correttamente motivata allorquando la valutazione disciplinare sia avvenuta non già solo ed esclusivamente sulla base delle dichiarazioni dell’esponente o di altro soggetto portatore di un interesse personale nella vicenda ancorchè sentiti a dibattimento come testi, ma altresì dall’analisi delle risultanze documentali acquisite agli atti del procedimento, che rappresentano certamente criterio logico-giuridico inequivocabile a favore della completezza e definitività dell’istruttoria.

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Picchioni, rel. Allorio), sentenza del 3 luglio 2017, n. 78

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 78 del 03 Luglio 2017 (accoglie) (assoluzione)
- Consiglio territoriale: COA Bari, delibera del 12 Ottobre 2011 (censura)
Giurisprudenza CNF

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