La falsa rassicurazione circa il pagamento spontaneo da parte del proprio assistito

E’ contrario ai doveri di correttezza, lealtà e colleganza il comportamento dell’avvocato che comunichi al collega avversario l’intenzione del proprio assistito di adempiere al più presto, inducendolo così a soprassedere all’azione, al solo fine di poter guadagnare il tempo necessario ad attuare iniziative incompatibili con il prospettato adempimento (Nel caso di specie, il professionista, dopo aver riferito al collega che il proprio assistito “si accinge alla predisposizione dell’assegno” di quanto dovuto in forza di decreto ingiuntivo da quello ottenuto con clausola di provvisoria esecutività, così dissuadendolo dal procedere immediatamente in via esecutiva, depositava -senza avviso alcuno- istanza al Giudice al fine di scongiurare il pagamento stesso. In applicazione del principio di cui in massima, il CNF ha ritenuto congrua la sanzione disciplinare dell’avvertimento).

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Baffa), sentenza del 7 maggio 2013, n. 65

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 65 del 07 Maggio 2013 (respinge) (avvertimento)
- Consiglio territoriale: COA Busto Arsizio, delibera del 13 Febbraio 2009 (avvertimento)
Giurisprudenza CNF

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