Il principio della consumazione dell’impugnazione trova applicazione anche in sede disciplinare

La proposizione del ricorso determina la consumazione del diritto di impugnazione, con la conseguenza che con la successiva memoria illustrativa, che ha solo la funzione di chiarire le ragioni esposte a sostegno dei motivi tempestivamente esposti nel ricorso, non possono proporsi, per la prima volta, motivi nuovi non dedotti nell’atto di impugnazione. Tale principio trova applicazione anche nel procedimento disciplinare a carico degli avvocati, retto dai principi del codice di procedura civile per quanto non espressamente disciplinato dalla Legge professionale (art. 37 L. n. 247/2012).

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Baffa), sentenza del 28 dicembre 2013, n. 213

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 213 del 28 Dicembre 2013 (respinge) (sospensione)
- Consiglio territoriale: COA Velletri, delibera del 07 Febbraio 2007 (sospensione)
Giurisprudenza CNF

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