Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Principi generali – Dovere di probità e decoro – Aggressione e insulti sulla pubblica via – Illecito disciplinare – Sussiste.

È gravemente censurabile il comportamento dell’avvocato che si sia abbandonato ad atti di aggressione contro la propria moglie, sulla pubblica via, e abbia indirizzato alla stessa contumelie gravi e volgari (nella specie è stata ritenuta equa la sanzione della sospensione per due mesi dall’esercizio della professione). (Accoglie in parte il ricorso avverso decisione del C.d.O. […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Principi generali – Comportamenti estranei all’esercizio della professione – Sindacabilità.

Il sindacato disciplinare del consiglio dell’ordine non è limitato ai fatti ed ai comportamenti che ricadono nell’esercizio della professione, ma si estende a tutti i comportamenti dell’avvocato, anche estranei alla professione, tutte le volte che siano chiamati in causa la dignità e il decoro che debbono costantemente connotare il di lui comportamento. (Accoglie in parte […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Ritenzione di somme – Illecito deontologico – Sussiste.

L’avvocato che dopo avere incassato dal debitore le somme di spettanza del cliente non ne dia notizia allo stesso e le restituisca solo dopo un notevole lasso di tempo (nella specie: quattro anni), viene meno ai doveri di lealtà, diligenza e decoro, in quanto tiene un comportamento gravemente lesivo sia della propria dignità, sia del […]

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Avvocato e procuratore – Procedimento disciplinare – Ricorso presentato direttamente al Consiglio nazionale forense – Inammissibilità.

È inammissibile il ricorso che sia stato presentato non al consiglio dell’ordine, a norma dell’art. 59 r.d. 22 gennaio 1934, n. 37, ma direttamente al Consiglio nazionale forense. (Dichiara inammissibile ricorso avverso decisione del C.d.O. di Roma del 5 novembre 1992 – 14 gennaio 1993). Consiglio Nazionale Forense (pres. Ricciardi, rel. Scassellati Sforzolini), sentenza del […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Principi generali – Rapporti con il consiglio dell’ordine – False dichiarazioni «sul proprio onore» – Illecito deontologico – Sussiste.

L’avvocato che rilasci al proprio consiglio dell’ordine false dichiarazioni, rese «sul proprio onore», viene meno ai doveri di lealtà e di correttezza verso l’ordine di appartenenza. (Accoglie in parte il ricorso avverso decisione del C.d.O. di Roma del 26 gennaio 1993). Consiglio Nazionale Forense (pres. Ricciardi, rel. Di Lauro), sentenza del 6 febbraio 1995, n. […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con i clienti – Contrazione di debiti non onorati – Illecito deontologico – Sussiste.

L’avvocato che, approfittando del rapporto di amicizia con il cliente, ottenga da questi un cospicuo prestito senza onorare gli assegni rilasciati in pagamento del debito contratto, tiene un comportamento contrario alla propria dignità e pregiudizievole per l’intera classe forense (nella specie è stata ritenuta equa la sanzione della sospensione per un anno dall’esercizio della professione). […]

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Avvocato e procuratore – Procedimento disciplinare – Ricorso al Consiglio nazionale forense – Decesso dell’avvocato – Non luogo a deliberare.

Il decesso del professionista che abbia proposto impugnazione avanti il Consiglio nazionale forense contro una delibera del consiglio dell’ordine di appartenenza comporta declaratoria di non doversi procedere. (Dichiara non luogo a procedere per intervenuto decesso del ricorrente). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Cagnani, rel. Di Lauro), sentenza del 4 marzo 1995, n. 27

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Avvocato e procuratore – Procedimento disciplinare – Ricorso al Consiglio nazionale forense – Decesso dell’avvocato – Non luogo a deliberare.

Il decesso del professionista che abbia proposto impugnazione avanti il Consiglio nazionale forense contro una delibera del consiglio dell’ordine di appartenenza comporta declaratoria di non doversi procedere. (Dichiara non luogo a deliberare per intervenuto decesso del ricorrente). Consiglio Nazionale Forense (pres. Ricciardi, rel. Cagnani), sentenza del 6 febbraio 1995, n. 8

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Rinuncia al mandato – Omessa comunicazione al cliente – Illecito disciplinare – Sussiste.

L’avvocato che non intenda rappresentare il cliente in un procedimento deve dare a questi tempestiva ed inequivoca comunicazione, con mezzi adeguati rispetto alla concreta situazione. (Rigetta ricorso avverso decisione del C.d.O. di Roma del 6 maggio 1993). Consiglio Nazionale Forense (pres. Ricciardi, rel. Diego), sentenza del 6 febbraio 1995, n. 7

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Delega contenente mandato anche per «gli atti successivi» e per «ogni stato e grado del giudizio» – Giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo – È compreso.

Ove nella delega rilasciata a margine di un decreto ingiuntivo, si menzionino non solo gli «atti successivi», ma si parli anche di «ogni stato e grado del giudizio», il mandato deve intendersi riferito anche al giudizio di opposizione. (Rigetta ricorso avverso decisione del C.d.O. di Roma del 6 maggio 1993). Consiglio Nazionale Forense (pres. Ricciardi, […]

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