L’abuso del potere certificativo da parte del COA

Il potere certificativo è espressione di una funzione pubblica e, come tale, può avere luogo sempre e soltanto in ipotesi tassativamente indicate, in quanto il principio di legalita della azione amministrativa implica che nessuna posizione di preminenza e di favore spetti all’amministrazione, se non in virtù di una disposizione di legge e che, quindi, nessun […]

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L’impugnazione delle decisioni del CNF in materia elettorale

Il dll 23 novembre 1944, n. 382, nel regolare la materia delle elezioni dei consigli dell’ordine degli avvocati e procuratori legali non prevede specificamente alcun mezzo di impugnazione avverso le decisioni del consiglio nazionale forense che la riguardano. In mancanza di una indicazione specifica, trova applicazione la disposizione contenuta nell’art. 56, terzo comma, R.D.L. 27 […]

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Le percosse sono deontologicamente rilevanti quand’anche penalmente scriminate dalla provocazione altrui

Integra illecito disciplinare la condotta dell’avvocato che, in udienza, trascenda a vie di fatto con una delle parti, ancorché dalla stessa sia stato offeso, essendo a sua disposizione rimedi legali per porre riparo alle offese ricevute, senza compromettere i principi deontologici di correttezza e decoro nell’esercizio della professione. Cassazione Civile, sentenza del 05 maggio 2003, […]

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Il vizio di motivazione nelle sentenze del CNF

In tema di ricorso per cassazione avverso le decisioni emanate dal Consiglio nazionale forense in materia disciplinare, l’inosservanza dell’obbligo di motivazione su questioni di fatto integra violazione di legge, denunciabile con ricorso alle Sezioni Unite della Corte di cassazione, solo ove si traduca in motivazione completamente assente o puramente apparente, vale a dire non ricostruibile […]

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L’addebito non richiede una precisa individuazione della norma deontologica violata

E’ manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale delle norme dell’Ordinamento Professionale Forense, in relazione agli artt. 3, 24, 25 e 27 Cost., nella parte in cui, con riguardo alla materia disciplinare, omettono una precisa individuazione delle regole di deontologia professionale, poiché la predeterminazione e la certezza dell’incolpazione ben può ricollegarsi a concetti diffusi e […]

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Procedimento disciplinare davanti al COA e norme che disciplinano la costituzione del collegio giudicante

La natura amministrativa del procedimento disciplinare innanzi al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e delle relative decisioni rende inapplicabili le norme relative alla composizione del collegio decidente dettate per i procedimenti giurisdizionali dal vigente ordinamento; pertanto, la censura di irregolare composizione del Consiglio dell’Ordine per mancata rituale convocazione di tutti i membri dello stesso non può […]

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Inammissibile l’impugnazione del solo dispositivo della decisione disciplinare del COA

L’art. 51 del regio decreto 22 gennaio 1934, n. 37, sull’ordinamento della professione di avvocato, là dove rinvia, con riguardo alle deliberazioni del consiglio dell’ordine in materia disciplinare, alle disposizioni dettate dall’art. 473 cod. proc. pen., in quanto compatibili, non implica l’applicabilità di tale ultima norma anche sul punto dell’obbligo della lettura del dispositivo in […]

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Il principio della corrispondenza tra chiesto e pronunciato vale anche in sede disciplinare

Il principio della corrispondenza fra il chiesto ed il pronunciato, sancito in via generale dall’art. 112 Cod. proc. civ., trova applicazione anche nei procedimenti in materia disciplinare innanzi al consiglio nazionale forense. Pertanto, qualora il consiglio dello ordine forense abbia inflitto ad un professionista, per un determinato fatto, la sanzione della sospensione, ed il pubblico […]

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Il ricorso al CNF e in Cassazione può essere proposto anche da un non-cassazionista, purché avvocato

L’avvocato che intenda impugnare con ricorso per cassazione la decisione del Consiglio nazionale forense può sottoscrivere personalmente il ricorso e partecipare alla discussione orale avanti la Corte, pur non essendo iscritto nell’apposito albo dei patrocinanti dinanzi le giurisdizioni superiori (purché, ovviamente, non sia stato sospeso, con pronuncia esecutiva, dall’esercizio della professione), in base all’art. 56, […]

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Incompatibilità professionali: gli addetti all’ufficio legale degli enti creditizi pubblici trasformati in società per azioni

Per effetto della disposizione dell’art. 3, secondo comma, della legge 30 luglio 1990, n. 218 – che, a garanzia dei dipendenti degli enti creditizi pubblici trasformati in società per azioni, fa salvi i diritti quesiti, gli effetti di leggi speciali e quelli derivanti dalla originaria natura pubblica dell’ente di appartenenza – , non è configurabile […]

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