Escluso il diritto a mantenere l’iscrizione all’albo effettuata in difetto dei presupposti di Legge

La cancellazione in autotutela dell’eventuale iscrizione all’albo professionale erroneamente effettuata può intervenire in ogni tempo, in forza del principio di legalità, non sussistendo per converso alcun diritto acquisito del professionista a mantenere l’iscrizione stessa (Nel caso di specie, il COA di appartenenza aveva provveduto alla cancellazione dopo aver appreso che il professionista risultava aver ottenuto […]

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Avvocati stabiliti dalla Romania e abilitazione all’esercizio della professione di Avocat rilasciata da soggetto non legittimato

L’iscrizione nella sezione speciale degli avvocati stabiliti annessa all’albo è subordinata alla iscrizione dell’istante presso la competente organizzazione professionale dello Stato membro di origine (art. 6, co. 2, D.Lgs. n. 96/2001). Con particolar riferimento al titolo di avocat acquisito in Romania, l’autorità competente a cui rivolgersi al fine di verificarne la validità è l’U.N.B.R. – […]

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La cancellazione dell’indebita iscrizione all’albo

L’esercizio della professione di avvocato in Italia è regolato dalla legge nell’interesse pubblico (art. 1, comma 2, lett. a) L.P.) a tutela dell’affidamento della collettività e della clientela (art. 1, comma 2, lett. c) L.P.) e in considerazione della rilevanza costituzionale del diritto di difesa (art. 5, comma 1, L.P.). Conseguentemente, l’interesse pubblico alla rimozione […]

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La cancellazione dall’albo professionale di una pluralità di iscritti in identiche condizioni non richiede una delibera personalizzata per ciascuno di essi

Il provvedimento adottato dall’Ordine professionale nei confronti di una pluralità di soggetti, che si trovino tutti nella medesima condizione, non richiede alcuna particolare “personalizzazione” nei confronti di ciascuno di essi, apparendo anzi tale uniformità idonea a garantire trasparenza e certezza di parità di trattamento tra i destinatari medesimi del provvedimento stesso (Nel caso di specie, […]

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Sanzione aggravata per l’illecito deontologico che costituisce anche reato

Il procedimento disciplinare è sicuramente trattato e definito con valutazioni autonome rispetto al procedimento penale, e quindi non tutto quello che è penalmente rilevante deve esserlo anche in sede disciplinare; ma se un medesimo comportamento è considerato riprovevole dall’Avvocatura (che lo ha quindi regolamentato nel proprio codice comportamentale) e, nel contempo, è recepito come illecito […]

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Illecito suggerire al cliente il compimento di atti illeciti, fraudolenti o nulli

Integra illecito disciplinare il comportamento dell’avvocato che al proprio assistito suggerisca comportamenti, atti o negozi illeciti, fraudolenti o colpiti da nullità, non costituendo “esimente” l’aver asseritamente operato perseguendo l’interesse dell’assistito medesimo seppur in violazione della legge (Nel caso di specie, il professionista era stato condannato in sede penale per aver suggerito al proprio cliente -ristretto […]

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Procedimento disciplinare: l’impugnazione tardiva è inammissibile

E’ inammissibile in quanto tardivo l’appello proposto oltre il termine di legge (nella specie, 20 giorni dalla notifica della decisione ex art. 50 RDL 1578/1933, applicabile ratione temporis), giacché i termini per la impugnazione delle decisioni sono perentori e non possono pertanto essere prorogati, sospesi o interrotti, se non nei casi eccezionali espressamente previsti dalla […]

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Il nuovo domicilio digitale dell’avvocato: la variazione dell’indirizzo PEC comunicata al COA

La comunicazione del proprio indirizzo PEC all’Ordine professionale di appartenenza (art. 16, co. 7, DL n. 185/2008) costituisce “elezione di domicilio telematica”, che presuntivamente non si aggiunge bensì implicitamente sostituisce l’eventuale diverso domicilio telematico, con conseguente nullità delle notifiche/comunicazioni inviate al precedente indirizzo PEC non più presente nel ReGIndE, quand’anche ancora attivo. Consiglio Nazionale Forense […]

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Il COA di Torino chiede se, visto l’art 2, co. 1 D.M. 16 agosto 2016 n. 178 (Regolamento recante le disposizioni per la tenuta e l’aggiornamento di albi, elenchi e registri da parte dei Consigli dell’ordine degli avvocati, nonche’ in materia di modalita’ di iscrizione e trasferimento, casi di cancellazione, impugnazioni dei provvedimenti adottati in tema dai medesimi Consigli dell’ordine, ai sensi dell’articolo 15, comma 2, della legge 31 dicembre 2012, n. 247), l’avvocato “possa avere, nella medesima città, un domicilio professionale principale ed uno secondario e se entrambi i domicili debbano o possano essere resi pubblici con inserimento nell’elenco degli iscritti”.

La commissione, dopo ampia discussione ritiene che ad entrambe le domande si possa dare risposta affermativa in forza della interpretazione letterale della norma citata: i) la lett. c) del co. 1, del DM n. 178/16 – in attuazione degli artt. 7 e 17 della legge n. 247/12 – prevede espressamente l’indicazione del domicilio professionale principale […]

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Abolizione della sanzione della cancellazione e nuova sospensione disciplinare

Nel caso di successione di norme deontologiche nel tempo, la nuova disciplina si applica anche ai procedimenti in corso al momento della sua entrata in vigore, se più favorevole per l’incolpato (art. 65 L. n. 247/2012). All’esito di tale valutazione, da effettuarsi necessariamente in concreto, la sanzione non può tuttavia risultare dalla combinazione della vecchia […]

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