Avvocato – Procedimento disciplinare – Decreto di citazione a giudizio – Natura – Atto meramente interno privo di contenuto decisorio – Impugnazione – Inammissibilità

Va ritenuto inammissibile il ricorso proposto avverso il decreto di citazione a giudizio, ovvero dell’atto con cui il Presidente del C.O.A. territoriale, richiamando la deliberazione di apertura del procedimento disciplinare, nonché i capi di incolpazione ivi formulati, provvede a fissare l’udienza di trattazione del procedimento disciplinare citando l’incolpato a comparire. Si tratta, invero, di un […]

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Avvocato – Procedimento disciplinare – Decisione del C.d.O. – Impugnazione – Deposito del ricorso oltre il termine perentorio ex art. 50 co. 2 R.D.L. n. 1578/33 – Inammissibilità

Con l’impugnazione della delibera di apertura del procedimento disciplinare non possono essere dedotti motivi attinenti al merito della vicenda disciplinare, ovvero concernenti la fondatezza dell’incolpazione e tutti quelli che direttamente o indirettamente si colleghino a questo tema, il potere del Consiglio Nazionale Forense essendo limitato ad un controllo estrinseco di mera legalità formale in ordine […]

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Avvocato – Procedimento disciplinare – Decisione del C.d.O. – Impugnazione – Deposito del ricorso oltre il termine perentorio ex art. 50 co. 2 R.D.L. n. 1578/33 – Inammissibilità

Per costante ed univoca giurisprudenza, va ritenuto inammissibile il ricorso proposto oltre il termine perentorio di venti giorni ex art. 50 comma 2 L.P. decorrenti dalla data di notifica della decisione impugnata. (Dichiara inammissibile il ricorso avverso decisione C.d.O. di Milano, 4 maggio 2009). Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Borsacchi), decisione n. 3 del […]

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Avvocato – Procedimento disciplinare – Decisione del C.d.O. – Impugnazione – Presentazione ricorso direttamente al CNF – Inammissibilità

Va dichiarato inammissibile il ricorso avverso la citazione a giudizio disciplinare che sia proposto direttamente al C.N.F., anziché essere depositato presso il C.d.O che ha pronunciato il provvedimento impugnato, ai sensi dell’art. 59 R.D. n. 37/34. (Dichiara inammissibile il ricorso avverso decisione C.d.O. di Cosenza, 12 maggio 2010). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. […]

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Avvocato – Procedimento disciplinare – Decisione del C.d.O. – Impugnazione – Deposito del ricorso oltre il termine ex art. 50 co. 2 R.D.L. n. 1578/33 – Inammissibilità

L’inutile decorso del termine previsto dall’art. 50 comma 2 del R.D.L. n. 1578/1933, che impone alle parti interessate l’onere di proporre impugnazione entro il termine perentorio di giorni venti decorrenti dalla notifica del provvedimento del quale si chiede la riforma, comporta la decadenza dalla facoltà di proporre gravame avverso la delibera del Consiglio dell’Ordine degli […]

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PREAMBOLO

L’avvocato esercita la propria attività in piena libertà, autonomia ed indipendenza, per tutelare i diritti e gli interessi della persona, assicurando la conoscenza delle leggi e contribuendo in tal modo all’attuazione dell’ordinamento per i fini della giustizia. Nell’esercizio della sua funzione, l’avvocato vigila sulla conformità delle leggi ai principi della Costituzione, nel rispetto della Convenzione […]

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Art. 2 – Potestà disciplinare.

Spetta agli organi disciplinari la potestà di infliggere le sanzioni adeguate e proporzionate alla violazione delle norme deontologiche. Le sanzioni devono essere adeguate alla gravità dei fatti e devono tener conto della reiterazione dei comportamenti nonché delle specifiche circostanze, soggettive e oggettive, che hanno concorso a determinare l’infrazione.

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Art. 3 – Volontarietà dell’azione.

La responsabilità disciplinare discende dalla inosservanza dei doveri e dalla volontarietà della condotta, anche se omissiva. Oggetto di valutazione è il comportamento complessivo dell’incolpato. Quando siano mossi vari addebiti nell’ambito di uno stesso procedimento la sanzione deve essere unica.

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Art. 4 – Attività all’estero e attività in Italia dello straniero.

Nell’esercizio di attività professionali all’estero, che siano consentite dalle disposizioni in vigore, l’avvocato italiano è tenuto al rispetto delle norme deontologiche del paese in cui viene svolta l’attività. Del pari l’avvocato straniero, nell’esercizio dell’attività professionale in Italia, quando questa sia consentita, è tenuto al rispetto delle norme deontologiche italiane.

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