Norme deontologiche – Dovere di correttezza e probità – Redazione di una apparente sentenza della Corte D’Appello – Utilizzo a fini ingannevoli nei confronti della controparte – Illecito deontologico.

Pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante l’avvocato che rediga una sentenza della Corte d’appello palesemente falsa al fine di indurre in errore la controparte ed impedirle di agire per la tutela dei propri interessi. (Nella specie la sanzione della radiazione è stata sostituita dalla più lieve sanzione della sospensione per anni uno anche in considerazione della assoluzione su alcuni capi di incolpazione). (Accoglie parzialmente il ricorso in riassunzione a seguito della cassazione con rinvio della decisione C.N.F., 3 maggio 2005, N. 78).

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. CRICRI’, rel. PERFETTI), sentenza del 8 novembre 2007, n. 172

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 172 del 08 Novembre 2007 (accoglie) (sospensione)
- Consiglio territoriale: COA Roma, delibera del 12 Giugno 2003 (radiazione)
Giurisprudenza CNF

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