Le sole (e mere) dichiarazioni dell’esponente non bastano a ritenere provato l’addebito

L’attività istruttoria espletata dal consiglio territoriale deve ritenersi correttamente motivata allorquando la valutazione disciplinare sia avvenuta non già solo esclusivamente sulla base delle dichiarazioni dell’esponente o di altro soggetto portatore di un interesse personale nella vicenda, ma altresì dall’analisi delle risultanze documentali acquisite agli atti, che rappresentano certamente il criterio logico-giuridico inequivocabilmente a favore della completezza e definitività della istruttoria.

Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. Virgintino), sentenza n. 194 del 19 dicembre 2019

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 194 del 19 Dicembre 2019 (respinge) (sospensione)
- Consiglio territoriale: CDD Perugia, delibera del 16 Gennaio 2017 (sospensione)
- Decisione correlata: Corte di Cassazione n. 24377 del 03 Novembre 2020 (respinge)
Giurisprudenza CNF

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