Il risarcimento del danno al cliente non elide l’illecito disciplinare che ne fosse causa

Atteso che la funzione del procedimento disciplinare trascende gli interessi dei privati coinvolti e persegue l’interesse della categoria al corretto esercizio della professione, deve ritenersi irrilevante, ai fini dell’accoglimento del ricorso contro la decisione del C.d.O. che abbia inflitto la sanzione disciplinare, l’avvenuto riconoscimento della colpa ed il relativo risarcimento nei confronti della cliente da parte del professionista che abbia violato il dovere deontologico posto alla base della sanzione stessa.

Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Damascelli), sentenza del 11 giugno 2015, n. 88

NOTA:
In senso conforme, Consiglio Nazionale Forense (pres. ALPA, rel. MIRIGLIANI), sentenza del 11 novembre 2006, n. 104.

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 88 del 11 Giugno 2015 (respinge) (cancellazione)
- Consiglio territoriale: COA Alessandria, delibera del 06 Dicembre 2012 (cancellazione)
- Decisione correlata: Corte di Cassazione n. 9147 del 06 Maggio 2016 (accoglie)
Giurisprudenza CNF

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