I limiti al sindacato della Cassazione sull’apprezzamento deontologico di un fatto operato dal Giudice disciplinare

L’apprezzamento in fatto da parte del Giudice disciplinare circa la idoneità di un determinato comportamento posto in essere da un avvocato a ledere il decoro e la dignità professionale della categoria ha carattere di esclusività, con la conseguenza della relativa incensurabilità in sede di legittimità ove sorretto da motivazione sufficiente (In applicazione del principio di cui in massima, la Corte ha rigettato, per difetto di fumus boni iuris, il ricorso cautelare avverso Consiglio Nazionale Forense – pres. f.f. Vermiglio, rel. Salazar, sentenza del 16 aprile 2014, n. 65).

Corte di Cassazione (pres. Amoroso, rel. Petitti), SS.UU, ordinanza n. 6967 del 17 marzo 2017

NOTA:
In senso conforme, tra le altre, Corte di Cassazione (pres. Salmè, rel. Di Blasi), SS.UU, sentenza n. 11308 del 22 maggio 2014, nonché Cass. SS.UU. n. 6213/2005 e n.27689/2005.

Giurisprudenza Cassazione

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