La sospensione disciplinare del praticante avvocato (anche dall’eventuale esercizio del patrocinio)

L’ordinamento disciplinare della professione forense – come si desume dal rinvio contenuto nell’art. 58 del r.d. 22 gennaio 1934, n. 37, oltre che dalla funzione della pratica forense – è unitario e si applica tanto agli avvocati quanto ai praticanti avvocati; ne consegue che la sanzione della sospensione applicabile ai praticanti, pur trovando attuazione attraverso […]

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Sull’istanza di ricusazione di tutti i componenti del CNF non decide la Cassazione

In tema di procedimento disciplinare nei confronti degli avvocati, nel caso che l’incolpato abbia presentato tante istanze di astensione e/o ricusazione quanti sono i componenti del C.N.F. chiamati a decidere sul ricorso, proposto contro la decisione del Consiglio locale dell’ordine forense che abbia condannato a pena disciplinare l’incolpato, il potere decisorio in ordine a tali […]

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Incompatibilità professionali: la carica di presidente di CdA o amministratore delegato di società commerciale

In tema di ordinamento professionale forense, il legale che ricopra la qualità di presidente del consiglio di amministrazione o di amministratore delegato o unico di una società commerciale si trova, ai sensi dell’art. 3, primo comma, numero 1, del r.d.l. 27 novembre 1933, n. 1578, in una situazione di incompatibilità con l’esercizio della professione forense […]

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L’illecito deontologico è sostanzialmente (e legittimamente) atipico

È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale delle norme dell’ordinamento professionale forense, in relazione agli artt. 3, 24, 25 e 27 Cost., nella parte in cui, con riguardo alla materia disciplinare, omettono una precisa individuazione delle regole di deontologia professionale, poiché la predeterminazione e la certezza dell’incolpazione ben può ricollegarsi a concetti diffusi e […]

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La valutazione nel merito della rilevanza disciplinare di un comportamento

Spetta al competente organo disciplinare individuare le situazioni in cui sussistono per l’avvocato doveri rilevanti sul piano deontologico, anche fuori dello specifico contesto della relazione professionista – cliente. Al riguardo, il limite della ragionevolezza, il cui superamento, solo, rende sindacabile in sede di legittimità una tale individuazione, risulta rispettato nel caso di ritenuta operatività di […]

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Il COA non ha l’obbligo di comunicare l’avvio delle indagini del procedimento disciplinare

In tema di procedimento disciplinare a carico di avvocati, nella fase, non necessaria, delle indagini conoscitive che l’ordine professionale può svolgere prima dell’emissione del provvedimento che fissa il giudizio disciplinare, l’interessato non ha diritto di essere sentito, e quindi non è necessario effettuare ad esso, ai fini difensivi, alcuna comunicazione. Da ciò discende che, simmetricamente, […]

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L’esponente non è legittimato ad impugnare in Cassazione le sentenze del CNF

L’art. 50 del r.d.l. n. 1578 del 1933 indica, come soggetti legittimati ad impugnare con ricorso davanti al Consiglio nazionale forense – introduttivo di una fase giurisdizionale – le decisioni in materia disciplinare dei Consigli dell’ordine locale, “l’interessato” – con ciò chiaramente facendo riferimento al professionista sottoposto a procedimento disciplinare – e il P.M. presso […]

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L’impugnazione delle comunicazioni del COA va fatta davanti al Giudice amministrativo

Le delibere dei locali Consigli dell’ordine degli avvocati che dispongono dar corso alle comunicazioni dei provvedimenti di radiazione dall’albo professionale o di sospensione dall’esercizio della professione, previste dall’art. 46 del r.d.l. 27 novembre 1933, n. 1578, non costituiscono pronunce rese in materia disciplinare nei confronti degli avvocati, sicché la loro impugnazione, al pari di quella […]

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I presupposti per la revocazione della sentenza del CNF

In tema di giudizi disciplinari nei confronti degli avvocati ed in ipotesi di giudizio di revocazione della sentenza del Consiglio nazionale forense ex art. 395, n. 2 cod. proc. civ., il riconoscimento della falsità della prova, equiparato alla dichiarazione giudiziale della falsità medesima, è solo quello proveniente dalla parte in favore della quale la prova […]

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Il termine per impugnare in Cassazione le sentenze del CNF

In tema di impugnazione delle decisioni del Consiglio nazionale forense, l’inosservanza del termine di trenta giorni prescritto, per il caso di avvenuta notificazione della pronuncia contestata, dall’art. 56, terzo comma, del R.D.L. 27 novembre 1933, n. 1578 (convertito in legge 22 gennaio 1934, n. 36), comporta, in considerazione del carattere perentorio di detto termine, l’inammissibilità […]

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