Avvocato – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Dovere di lealtà e correttezza – Dovere di verità – Indebita appropriazione di somme – Illecito – Sussistenza.

Pone in essere un comportamento disciplinarmente rilevante, in patente violazione degli artt, 5, 6, 14 e 24 c.d.f., il professionista che, previa girata con firma apocrifa, incassi un assegno non trasferibile intestato al proprio assistito dalla controparte a titolo di risarcimento del danno, trattenga la somma per oltre cinque anni ed, infine, al fine di occultare i fatti, formi, in calce alla copia dell’assegno circolare consegnato al cliente per un importo inferiore alla suddetta somma incassata, una dichiarazione di saldo a firma apocrifa del cliente stesso (nella specie, il Consiglio ha ritenuto adeguata alla gravità della condotta censurata la sanzione della sospensione per mesi due). (Rigetta il ricorso avverso decisione C.d.O. di Velletri, 22 giugno 2005).

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. TIRALE, rel. DE MICHELE), sentenza del 15 dicembre 2006, n. 148

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 148 del 15 Dicembre 2006 (respinge) (sospensione)
- Consiglio territoriale: COA Velletri, delibera del 22 Giugno 2005 (sospensione)
Giurisprudenza CNF

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