Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Richiesta di compensi spropositati e svincolati da parametri obiettivi – Illecito deontologico – Sussiste.

La ripetuta richiesta di compensi professionali « a saldo », per importi progressivamente sempre più elevati, costituisce illecito disciplinare, essendo del tutto infondata la pretesa di far dipendere la richiesta dalla più profonda discrezionalità. Al contrario, la domanda di pagamento, è disciplinata da una normativa oggettiva e richiede di essere accompagnata da atti e comportamenti ispirati ai principi di dignità e di decoro dell’esercizio della professione. (Rigetta ricorso avverso decisione del C.d.O. di Torino del 24 gennaio 1993).

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Cagnani, rel. Siciliano), sentenza del 3 maggio 1995, n. 57

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 57 del 03 Maggio 1995 (respinge)
- Consiglio territoriale: COA Torino, delibera del 24 Gennaio 1993
Giurisprudenza CNF

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