L’avvocato non deve abusare del processo con onerose o plurime iniziative giudiziali ingiustificate

L’avvocato non deve aggravare con onerose o plurime iniziative giudiziali la situazione debitoria della controparte, quando ciò non corrisponda ad effettive ragioni di tutela della parte assistita (Nel caso di specie, l’avvocato depositava, nella medesima udienza, plurimi atti di intervento per gli stessi creditori che ben avrebbero potuto essere ricompresi in unico atto).

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Logrieco, rel. Siotto), sentenza del 7 marzo 2016, n. 34

NOTA:
La sentenza di cui in massima è stata confermata da Corte di Cassazione (pres. Amoroso, rel. Cirillo), SS.UU, sentenza n. 961 del 17 gennaio 2017, che ha rigettato la relativa impugnazione.
In senso conforme, tra le altre, Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. Iacona), sentenza del 30 dicembre 2015, n. 244, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Picchioni, rel. Sorbi), sentenza del 28 dicembre 2015, n. 223, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Picchioni, rel. Sorbi), sentenza del 28 dicembre 2015, n. 217.

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 34 del 07 Marzo 2016 (accoglie) (censura)
- Consiglio territoriale: COA Siena, delibera del 09 Dicembre 2010 (sospensione)
- Decisione correlata: Corte di Cassazione n. 961 del 17 Gennaio 2017 (respinge)
Giurisprudenza CNF

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