Principio del libero convincimento in sede disciplinare: il Giudice della deontologia non ha l’obbligo di confutare esplicitamente le tesi non accolte

Anche in tema di procedimento disciplinare a carico degli avvocati, il giudice non ha l’obbligo di confutare esplicitamente le tesi non accolte né di effettuare una particolareggiata disamina degli elementi di giudizio non ritenuti significativi, essendo sufficiente a soddisfare l’esigenza di adeguata motivazione che il raggiunto convincimento risulti da un esame logico e coerente, non […]

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Procedimento disciplinare: la concomitante udienza non costituisce legittimo impedimento

In tema di procedimento disciplinare, il concomitante impegno professionale (nella specie, un’udienza) non costituisce legittimo impedimento, in quanto non assoluto, allorché l’incolpato, organizzandosi per tempo, possa comunque farvi fronte, ad esempio facendosi utilmente sostituire da un Collega. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Palma, rel. Angelini), sentenza n. 96 del 27 marzo 2024

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Delibera di cancellazione dall’albo: gli effetti possono retroagire alla data di presentazione della relativa domanda

Gli effetti del provvedimento di cancellazione dall’Albo/Registro/Elenco operano normalmente a partire dal momento dell’assunzione della relativa delibera da parte del Consiglio dell’ordine, che tuttavia può discrezionalmente e prudenzialmente disporre la retroattività degli effetti stessi alla data di presentazione della domanda, secondo modalità tali da non pregiudicare la certezza delle posizioni giuridiche coinvolte, ed in primo […]

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Il divieto di cancellazione amministrativa dall’albo opera (salvo eccezioni) in pendenza di procedimento disciplinare e non (più) quando sia in corso il solo procedimento penale

Il divieto di cancellazione dall’albo, elenco o registro forense dell’iscritto che sia sottoposto a procedimento disciplinare (artt. 17, co. 16, e 53 L. n. 247/2012) opera dal giorno dell’invio degli atti al CDD fino alla definizione del procedimento stesso, ed è diretto ad evitare che l’inquisito possa sottrarsi al procedimento disciplinare, atteso che con la […]

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Il richiamo verbale presuppone l’accertamento di un illecito deontologico e ha carattere afflittivo

L’applicazione del richiamo verbale, sebbene non abbia carattere di sanzione disciplinare (art. 22 cdf), presuppone per la sua irrogazione l’accertamento di un illecito deontologico (anche se lieve e scusabile) e costituisce comunque provvedimento afflittivo. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Consales, rel. Feliziani), sentenza n. 94 del 27 marzo 2024

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