Il Coa di Salerno formula quesito in merito alla possibilità di iscrivere nel Registro dei Praticanti un sottufficiale della Guardia di Finanza quando consti in atti – in uno con il nulla osta del superiore gerarchico – l’esplicito impegno a non richiedere abilitazione al patrocinio. Chiede di sapere, in particolare, se residui in capo al COA – in fattispecie consimile – la possibilità di apprezzare discrezionalmente, alla luce dei predetti accorgimenti, la sussistenza nel caso concreto di un conflitto di appartenenza e/o di interessi tale da precludere l’iscrizione nel Registro.

La risposta è resa nei termini seguenti.L’orientamento del Consiglio Nazionale Forense è prevalentemente nel senso di precludere l’iscrizione nel Registro dei Praticanti di soggetti appartenenti alle Forze Armate e/o dell’Ordine e si basa sulla concreta difficoltà di conciliare il dovere di indipendenza con il vincolo di subordinazione gerarchica, con particolare riguardo al conflitto tra l’obbligo […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo richiede un parere sul seguente quesito: “Il consolidato orientamento del CNF esclude per l’avvocato la possibilità di ricoprire la carica di liquidatore di una società di persone o di capitali se nominato dall’assemblea dei soci, per il divieto di cui all’art. 18 della L. 247/2012. […]

[…] Diversamente, qualora la nomina sia di fonte giudiziale (ad esempio ex art. 2487 c.c., comma 2°), il CNF ha ritenuto – sia pure nel vigore della disciplina precedente alla L. 247/2012 – che tale incarico non sia incompatibile con l’iscrizione all’Albo professionale, poiché mancano del tutto quelle caratteristiche che assimilerebbero l’avvocato al comune imprenditore, […]

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Il COA di Palermo formula quesito in merito all’interpretazione dell’articolo 7 della legge n. 49/2023, in materia di equo compenso.

La disposizione in esame prevede un nuovo canale preferenziale per ottenere il pagamento del credito professionale. In alternativa alla procedura di ingiunzione di pagamento e a quelle previste dall’art. 14 d.lgs. n. 150 del 2011, il parere di congruità emesso dall’Ordine o dal Collegio professionale sulla equa parcella del professionista “costituisce titolo esecutivo, anche per […]

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Il COA di Varese formula quesito in merito alla possibilità di sospendere l’iscrizione nelle liste dei difensori d’ufficio nel periodo feriale, considerando il diritto di godere di un periodo di vacanza quale giustificato motivo ai fini della sospensione.

La risposta è resa nei termini seguenti.L’art. 11, comma 1, del vigente Regolamento per la tenuta e l’aggiornamento dell’elenco unico nazionale degli avvocati iscritti negli albi disponibili ad assumere le difese di ufficio stabilisce che “La competenza in merito alla sospensione ovvero alla cancellazione dalle liste dei difensori disponibili ad assumere le difese di ufficio […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cuneo ha formulato il seguente quesito: “È iscritta all’Albo degli Avvocati di Cuneo una professionista che svolge la propria attività, in modo consistente, presso il Foro di Nizza, in Francia. La collega non dispone di partita Iva italiana; atteso che sotto il profilo fiscale, è possibile operare in Italia con una partita IVA estera, a maggior ragione se comunitaria, ci si interroga se il requisito dettato dal D.M. 47/2016, art. 2, ove si parla, ai fini della continuità dell’esercizio della professione, possa essere soddisfatto, in mancanza di specificazioni nella norma, anche da una partita IVA attiva rilasciata da uno stato appartenente all’Unione Europea; si chiede a codesto CNF, in sede consultiva, un’indicazione in proposito”.

Onde dare riscontro al suddetto quesito, si espone quanto segue.Innanzitutto, l’art. 7, comma 5, della legge n. 247/12, prevede che “gli avvocati italiani, che esercitano la professione all’estero e che ivi hanno la loro residenza, mantengono l’iscrizione nell’albo del circondario del tribunale ove avevano l’ultimo domicilio in Italia. Resta fermo per gli avvocati di cui […]

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Il COA di Novara chiede di sapere “Se il Decreto legislativo n. 150/2022 che ha modificato l’art. 550 c. p. p. ha inteso estendere la legittimazione del praticante avvocato, dotato di patrocinio sostitutivo, in campo penale a tutte le ipotesi di reati previsti in detto articolo.”.

La risposta è resa nei termini seguenti.La nuova formulazione dell’articolo 550 c.p.p. riguarda esclusivamente i casi in cui il pubblico ministero esercita l’azione penale mediante citazione diretta a giudizio, nulla esplicitamente disponendo sulle condizioni per esercitare il patrocinio in tali casi.Esplicita è invece la delimitazione degli ambiti in cui è possibile esercitare il patrocinio sostitutivo […]

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Il COA di Trento chiede di sapere se, in mancanza di iscritti disponibili, sia possibile nominare quale Revisore unico dei conti, ai sensi dell’articolo 31, comma 2, della legge n. 247/12, un avvocato iscritto nel Registro dei Revisori dei Conti ma appartenente ad altro foro.

Ad analogo quesito il Consiglio Nazionale Forense ha già dato risposta con i pareri n. 98/2014 e 68/2015, affermando che il richiamato articolo 31 della legge n. 247/12 “vincoli la scelta del revisore tra gli Avvocati iscritti al relativo registro, senza che questi debbano essere contestualmente iscritti all’Ordine il cui Consiglio ne chiede la nomina. […]

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La diversa qualificazione giuridica del (medesimo) fatto disciplinare contestato non vìola il diritto di difesa

La necessaria correlazione tra addebito contestato e decisione disciplinare non rileva in termini puramente formali, mirando infatti a garantire pienezza ed effettività del contraddittorio sul contenuto dell’accusa e ad evitare che l’incolpato sia condannato per un fatto (naturalisticamente inteso) rispetto al quale non abbia potuto esplicare difesa. Conseguentemente, essa può ritenersi violata esclusivamente in presenza […]

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La corrispondenza (rectius, correlazione) tra addebito contestato e decisione disciplinare

Nell’ambito del procedimento disciplinare forense non sussiste in forma rigida un principio di corrispondenza tra addebito contestato e decisione disciplinare, trattandosi piuttosto di una «correlazione» che non rileva in termini puramente formali, rispondendo all’esigenza di garantire pienezza ed effettività del contraddittorio sul contenuto dell’accusa e di evitare che l’incolpato sia condannato per un fatto rispetto […]

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L’incolpato può rinunciare alla prescrizione disciplinare, purché prima che sia dichiarata dal giudice della deontologia

L’incolpato può rinunciare alla prescrizione dell’azione disciplinare, ma soltanto prima che la prescrizione stessa sia accertata e dichiarata nella decisione del Consiglio Distrettuale di Disciplina o, per la prima volta, nella sentenza del Consiglio Nazionale Forense, sicché non è possibile farla valere -in quanto tardiva- soltanto in sede di gravame avanti al CNF dopo che […]

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