Non vi è alcun rapporto di pregiudizialità fra il procedimento disciplinare forense ed il giudizio civile vertente fra l’incolpato e l’esponente, in quanto i due procedimenti perseguono finalità diverse, essendo l’uno diretto ad accertare nella condotta dell’iscritto la violazione di regole deontologiche e l’altro la sussistenza di obbligazioni fra le parti.
Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Merli), sentenza del 12 dicembre 2013, n. 203
NOTA:
In senso conforme, tra le altre, C.N.F. n. 152/2010, n. 103/2008.
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 203 del 12 Dicembre 2013 (respinge) (avvertimento)- Consiglio territoriale: COA Varese, delibera del 19 Giugno 2012 (avvertimento)
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