La difesa non giustifica l’offesa: illecito deplorare l’operato del difensore, delle controparti e del giudicante

La tutela del diritto di difesa e critica, il cui esercizio non può travalicare i limiti della correttezza e del rispetto della funzione, non può tradursi, ai fini dell’applicazione della relativa “scriminante”, in una facoltà di offendere, dovendo in tutti gli atti ed in tutte le condotte processuali rispettarsi il dovere di correttezza, anche attraverso le forme espressive utilizzate (In applicazione del principio di cui in massima, il CNF ha ritenuto congrua la sanzione disciplinare della sospensione dall’esercizio dell’attività professionale per la durata di mesi due).

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Picchioni, rel. Esposito), sentenza del 30 dicembre 2015, n. 250

NOTA:
In senso conforme, tra le altre, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. De Giorgi), sentenza del 6 giugno 2015, n. 78.

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 250 del 30 Dicembre 2015 (respinge) (sospensione)
- Consiglio territoriale: COA Monza, delibera del 03 Luglio 2013 (sospensione)
Giurisprudenza CNF

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