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- Procedimento disciplinare: la Sezione può approvare un capo di incolpazione diverso da quello proposto dal Consigliere istruttore (anche riqualificandolo nel corso del giudizio)L’art. 16 Reg. CNF n. 2/2014 per il Procedimento disciplinare affida al Consigliere istruttore il compito di proporre alla sezione richiesta motivata di archiviazione o di approvazione del capo di incolpazione: trattasi di un potere di impulso che fa salvo quello di deliberazione in capo alla sezione competente, la quale può infatti modificare la portata… Leggi tutto: Procedimento disciplinare: la Sezione può approvare un capo di incolpazione diverso da quello proposto dal Consigliere istruttore (anche riqualificandolo nel corso del giudizio)
- Procedimento disciplinare: la correlazione tra fatti contestati e quelli assunti a base della decisioneIn sede disciplinare, per aversi violazione del principio di correlazione tra fatti contestati e quelli assunti a base della decisione occorre una trasformazione radicale, nei suoi elementi essenziali, del fatto concreto, sì da pervenire ad un’incertezza sull’oggetto dell’addebito da cui scaturisca una reale violazione del principio del contraddittorio e dei diritti della difesa. Infatti, nell’ambito… Leggi tutto: Procedimento disciplinare: la correlazione tra fatti contestati e quelli assunti a base della decisione
- Prescrizione dell’azione disciplinare: l’individuazione del “limite alternativo” alla permanenza dell’illecito deontologicoIl dies a quo per la prescrizione dell’azione disciplinare va individuato nel momento della commissione del fatto solo se questo integra una violazione deontologica di carattere istantaneo che si consuma o si esaurisce al momento stesso in cui viene realizzata; ove invece la violazione risulti integrata da una condotta protrattasi e mantenuta nel tempo, la… Leggi tutto: Prescrizione dell’azione disciplinare: l’individuazione del “limite alternativo” alla permanenza dell’illecito deontologico
- L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi è illecito permanenteAi fini della prescrizione dell’azione disciplinare, l’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi (art. 64 cdf) è illecito di natura permanente. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. Napoli), sentenza n. 85 del 28 marzo 2025 NOTA:In senso conforme, Cass. n. 14701/2025, CNF n. 373/2024, CNF n. 324/2024, CNF n. 163/2023, CNF n. 116/2023, CNF… Leggi tutto: L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi è illecito permanente
- L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terziIl comportamento dell’avvocato deve essere adeguato al prestigio della classe forense, che impone comportamenti individuali ispirati a valori positivi, immuni da ogni possibile giudizio di biasimo, etico, civile o morale. Conseguentemente, commette e consuma illecito deontologico l’avvocato che non provveda al puntuale adempimento delle proprie obbligazioni nei confronti dei terzi (art. 64 cdf) e ciò… Leggi tutto: L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi
- Non sussiste rapporto di specialità tra fra gli artt. 52 e 53 del codice deontologicoNon sussiste rapporto di specialità, ex art. 15 c.p., fra gli artt. 52 e 53 del codice deontologico, giacché il secondo delimita l’ambito etico nel quale devono estrinsecarsi i rapporti fra avvocati e magistrati, richiamando, al riguardo, i principi generali della pari dignità e del reciproco rispetto, mentre il primo individua una specifica violazione dei… Leggi tutto: Non sussiste rapporto di specialità tra fra gli artt. 52 e 53 del codice deontologico
- La difesa non giustifica l’offesa: illeciti gli attacchi personali al giudiceNell’ambito della propria attività difensiva, l’avvocato deve e può esporre le ragioni del proprio assistito con rigore, utilizzando tutti gli strumenti processuali di cui dispone, ma il diritto della difesa incontra un limite insuperabile nella civile convivenza, nel diritto della controparte o del giudice a non vedersi offeso o ingiuriato. Pertanto, la tutela del diritto… Leggi tutto: La difesa non giustifica l’offesa: illeciti gli attacchi personali al giudice
- Il diritto-dovere di difesa non giustifica l’uso di espressioni sconvenienti ed offensiveBenché l’avvocato possa e debba utilizzare fermezza e toni accesi nel sostenere la difesa della parte assistita o nel criticare e contrastare le decisioni impugnate, tale potere/dovere trova un limite nei doveri di probitae lealta, i quali non gli consentono di trascendere in comportamenti non improntati a correttezza e prudenza, se non anche offensivi, che… Leggi tutto: Il diritto-dovere di difesa non giustifica l’uso di espressioni sconvenienti ed offensive
- Rapporti con i magistrati – Espressioni sconvenienti ed offensive – Scriminante diritto di critica – LimitiAncorché il diritto di critica nei confronti di qualsiasi provvedimento giudiziario costituisca facoltà inalienabile del difensore, tale diritto deve essere sempre esercitato, in primo luogo, nelle modalità e con gli strumenti previsti dall’orientamento processuale e mai può travalicare i limiti del rispetto della funzione giudicante, riconosciuta dall’ordinamento con norme di rango costituzionale nell’interesse pubblico, con… Leggi tutto: Rapporti con i magistrati – Espressioni sconvenienti ed offensive – Scriminante diritto di critica – Limiti
- Il divieto di utilizzare documentazione falsa non riguarda soltanto il processo in senso strettoIl divieto di introdurre o utilizzare documenti o prove false (art. 50 cdf) non è strettamente limitato al “processo”, trovando infatti applicazione in ogni “procedimento” quindi anche al di fuori dello stretto ambito processuale, ferma restando in ogni caso la potenziale rilevanza deontologica di condotte che, pur non riguardando strictu sensu l’esercizio della professione, ledano… Leggi tutto: Il divieto di utilizzare documentazione falsa non riguarda soltanto il processo in senso stretto
- Il dovere di verità e lealtà dell’avvocato, fuori e dentro il processoLaddove l’avvocato si trovi nella condizione di non poter seguire allo stesso tempo verità e mandato, leggi e cliente, la sua scelta deve privilegiare il più alto e pregnante dovere radicato sulla dignità professionale, ossia l’ossequio alla verità ed alle leggi spinto fino all’epilogo della rinunzia al mandato in virtù di un tale giusto motivo,… Leggi tutto: Il dovere di verità e lealtà dell’avvocato, fuori e dentro il processo
- Sospensione per l’avvocato che falsifichi la data della procura alle liti (quand’anche col consenso del cliente)Costituisce illecito disciplinare, per violazione dell’art. 50 cdf, il comportamento dell’avvocato che, quand’anche col consenso del cliente, alteri ovvero falsifichi la data della procura alle liti rilasciatagli dal cliente (nella specie, per utilizzarla indebitamente in altre sedi, giacché il giorno della apparente sottoscrizione il cliente si trovava all’estero e la firma non poteva pertanto essere… Leggi tutto: Sospensione per l’avvocato che falsifichi la data della procura alle liti (quand’anche col consenso del cliente)
- Procedimento disciplinare: l’assegnazione a Sezione non interrompe la prescrizione disciplinareIn tema di procedimento disciplinare, l’assegnazione a Sezione CDD non ha efficacia interruttiva della prescrizione dell’azione disciplinare giacché, a differenza di quanto avveniva nel regime previgente (art. 51 R.D.L. n. 1578/1933), gli atti interruttivi della prescrizione disciplinare sono ora tipizzati e tassativi (art. 56 co. 3 L. n. 247/2012), ovvero: 1) la comunicazione all’iscritto della… Leggi tutto: Procedimento disciplinare: l’assegnazione a Sezione non interrompe la prescrizione disciplinare
- L’omesso adempimento al mandato costituisce illecito permanenteAi fini della prescrizione dell’azione disciplinare, l’omesso adempimento al mandato costituisce illecito permanente. In particolare, tale permanenza si protrae per tutto il tempo in cui perdura l’inadempimento e sino al momento del verificarsi di un fatto da ritenere idoneo alla cessazione della continuità della condotta inadempiente, e al più tardi cessa nel momento in cui… Leggi tutto: L’omesso adempimento al mandato costituisce illecito permanente
- Il dies a quo della prescrizione disciplinare nel caso di illecito deontologico istantaneo ovvero permanenteIl dies a quo per la prescrizione dell’azione disciplinare va individuato nel momento della commissione del fatto solo se questo integra una violazione deontologica di carattere istantaneo che si consuma o si esaurisce al momento stesso in cui viene realizzata; ove invece la violazione risulti integrata da una condotta protrattasi e mantenuta nel tempo, la… Leggi tutto: Il dies a quo della prescrizione disciplinare nel caso di illecito deontologico istantaneo ovvero permanente