In evidenza
Contenuti recenti
- Procedimento disciplinare: una difesa dilatoria, pretestuosa ed ostruzionistica dell’incolpato rileva ai fini della dosimetria della sanzioneIl comportamento ostruzionistico tenuto dall’incolpato nel corso del procedimento disciplinare a suo carico, seppur irrilevante ai fini dell’accertamento dell’an (responsabilità) può rilevare ai fini del quantum (sanzione), ai sensi degli artt. 21 co. 3 e 71 co. 3 cdf. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Galletti), sentenza n. 94 del 4 aprile 2025 NOTA:In… Leggi tutto: Procedimento disciplinare: una difesa dilatoria, pretestuosa ed ostruzionistica dell’incolpato rileva ai fini della dosimetria della sanzione
- Il procedimento disciplinare è autonomo rispetto al procedimento penale aperto per lo stesso fattoIl procedimento disciplinare è autonomo rispetto al procedimento penale aperto per lo stesso fatto, e per quanto disposto dell’art. 653 cpp, la sentenza penale ha efficacia di giudicato nel giudizio per la responsabilità penale quanto all’accertamento del fatto, alla sua illiceità penale e alla affermazione che l’imputato lo abbia oppure no commesso, restando invece di… Leggi tutto: Il procedimento disciplinare è autonomo rispetto al procedimento penale aperto per lo stesso fatto
- La suitas, quale elemento soggettivo (sufficiente) dell’illecito disciplinareAi fini della sussistenza dell’illecito disciplinare, è sufficiente la volontarietà del comportamento dell’incolpato e, quindi, sotto il profilo soggettivo, è sufficiente la “suitas” della condotta intesa come volontà consapevole dell’atto che si compie, dovendo la coscienza e volontà essere interpretata in rapporto alla possibilità di esercitare sul proprio comportamento un controllo finalistico e, quindi, dominarlo.… Leggi tutto: La suitas, quale elemento soggettivo (sufficiente) dell’illecito disciplinare
- La duplice ratio del divieto di divulgare il nominativo di clienti e parti assistiteL’art. 35 co. 8 cdf (secondo cui “Nelle informazioni al pubblico l’avvocato non deve indicare il nominativo dei propri clienti o parti assistite, ancorché questi vi consentano”) -che costituisce applicazione dell’art. 10 L. n. 247/2012 (“Informazioni sull’esercizio della professione”), dell’art. 17 cdf (“Informazione sull’esercizio dell’attività professionale”), dell’art. 28 cdf (“Riserbo e segreto professionale”), dell’art. 37… Leggi tutto: La duplice ratio del divieto di divulgare il nominativo di clienti e parti assistite
- La rilevanza (anche) disciplinare dell’uso di marche da bollo e contributi unificati già adoperati ovvero contraffattiSi rende responsabile della violazione dei doveri di probità, dignità e decoro (art. 9 cdf), nonché del dovere di adempimento fiscale (art. 16 cdf), l’Avvocato che, per l’iscrizione a ruolo telematica di due giudizi, utilizza bolli e contributo unificato già adoperati, anche in ragione dell’idoneità della condotta ad ingenerare nel personale giudiziario un giudizio negativo… Leggi tutto: La rilevanza (anche) disciplinare dell’uso di marche da bollo e contributi unificati già adoperati ovvero contraffatti
- La rilevanza istruttoria in sede disciplinare delle prove raccolte nel processo penaleIl giudice disciplinare può utilizzare anche ad esclusiva base del proprio convincimento le prove raccolte in un giudizio penale, ferma restando l’autonomia della valutazione sulla rilevanza disciplinare del fatto. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Galletti), sentenza n. 94 del 4 aprile 2025
- Istruttoria esperita in sede penale: il principio delle cc.dd. prove atipiche vale anche in sede disciplinareAnche in sede disciplinare opera il principio di “acquisizione della prova”, in forza del quale un elemento probatorio, legittimamente acquisito, una volta introdotto nel processo, è acquisito agli atti e, quindi, è ben utilizzabile da parte del giudice al fine della formazione del convincimento. Conseguentemente, le risultanze probatorie acquisite, pur se formate in un procedimento… Leggi tutto: Istruttoria esperita in sede penale: il principio delle cc.dd. prove atipiche vale anche in sede disciplinare
- L’efficacia della radiazione prescinde dagli atti esecutivi da parte del COA di appartenenza dell’incolpatoLa sanzione disciplinare della radiazione produce i suoi effetti ex lege (art. 62 co. 2 L. n. 247/2012) dalla data in cui il provvedimento diviene definitivo: da quel momento, «l’incolpato è tenuto ad astenersi dall’esercizio della professione o dal tirocinio senza necessità di alcun ulteriore avviso», quindi a prescindere dall’attività che il C.O.A. è chiamato… Leggi tutto: L’efficacia della radiazione prescinde dagli atti esecutivi da parte del COA di appartenenza dell’incolpato
- La reiscrizione a seguito di radiazione dall’alboIl professionista sanzionato con la radiazione (art. 53 L. 247/2012) può chiedere di essere nuovamente iscritto all’albo secondo il procedimento ordinario (art. 17, co. 15, L. 247/2012), ma l’istanza di reiscrizione non può essere proposta prima di cinque anni dall’esecutività del provvedimento sanzionatorio, e non oltre un anno da tale termine quinquennale (art. 62, co.… Leggi tutto: La reiscrizione a seguito di radiazione dall’albo
- Il giudice della deontologia non ha l’obbligo di confutare esplicitamente tutte le tesi ed emergenze istruttorie non accolteAnche in tema di procedimento disciplinare a carico degli avvocati, il giudice della disciplina non ha l’obbligo di confutare esplicitamente le tesi non accolte né di effettuare una particolareggiata disamina degli elementi di giudizio non ritenuti significativi, essendo sufficiente a soddisfare l’esigenza di adeguata motivazione che il raggiunto convincimento risulti da un esame logico e… Leggi tutto: Il giudice della deontologia non ha l’obbligo di confutare esplicitamente tutte le tesi ed emergenze istruttorie non accolte
- La mancata comparizione del denunciante all’udienza fissata per la sua escussione testimonialeDalla mancata comparizione del denunciante all’udienza fissata per la sua escussione testimoniale non consegue alcuna automatica presunzione circa l’implicita revoca dell’esposto, né tale circostanza determina, di per sè, l’obbligo del COA di archiviare il procedimento disciplinare, non rinvenendosi alcuna disposizione normativa che deponga a favore di una tale interpretazione, da ritenersi pertanto arbitria e non… Leggi tutto: La mancata comparizione del denunciante all’udienza fissata per la sua escussione testimoniale
- Il CDD di Messina, premesso che – alla luce della sentenza n. 70/2025 della Corte costituzionale – La sopravvenuta cancellazione dall’Albo di un incolpato determina la definizione del procedimento disciplinare con declaratoria di estinzione, chiede di sapere se in tali ipotesi il CDD – evidentemente a conoscenza di una notizia di illecito che si assume commesso prima della cancellazione – debba/possa avviare un nuovo procedimento disciplinare nei confronti del detto incolpato qualora lo stesso ottenga la reiscrizione prima dell’intervenuta prescrizione dell’azioneAl quesito ha dato diretta risposta la stessa Corte costituzionale con la sentenza n. 70/2025, laddove ha precisato che l’estinzione del procedimento non fa venir meno la pretesa sanzionatoria nascente dal fatto contestato, così che, nel caso in cui il professionista, successivamente alla cancellazione, chieda di essere reiscritto, la stessa azione disciplinare, ove non ancora… Leggi tutto: Il CDD di Messina, premesso che – alla luce della sentenza n. 70/2025 della Corte costituzionale – La sopravvenuta cancellazione dall’Albo di un incolpato determina la definizione del procedimento disciplinare con declaratoria di estinzione, chiede di sapere se in tali ipotesi il CDD – evidentemente a conoscenza di una notizia di illecito che si assume commesso prima della cancellazione – debba/possa avviare un nuovo procedimento disciplinare nei confronti del detto incolpato qualora lo stesso ottenga la reiscrizione prima dell’intervenuta prescrizione dell’azione
- La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotteIl principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare, sicché il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte. Non è pertanto censurabile, né può determinare la nullità della decisione, la mancata audizione dei testi indicati ovvero la mancata acquisizione di documenti, quando risulti che il… Leggi tutto: La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte
- Istruttoria esperita in sede penale: il principio delle cc.dd. prove atipiche vale anche in sede disciplinareAnche in sede disciplinare opera il principio di “acquisizione della prova”, in forza del quale un elemento probatorio, legittimamente acquisito, una volta introdotto nel processo, è acquisito agli atti e, quindi, è ben utilizzabile da parte del giudice al fine della formazione del convincimento. Conseguentemente, le risultanze probatorie acquisite, pur se formate in un procedimento… Leggi tutto: Istruttoria esperita in sede penale: il principio delle cc.dd. prove atipiche vale anche in sede disciplinare
- I criteri per la determinazione in concreto della sanzione disciplinare: aggravanti e attenuantiLa determinazione della sanzione disciplinare non è frutto di un mero calcolo matematico, ma è conseguenza della complessiva valutazione dei fatti (art. 21 cdf), avuto riguardo alla gravità dei comportamenti contestati, al grado della colpa o all’eventuale sussistenza del dolo ed alla sua intensità, al comportamento dell’incolpato precedente e successivo al fatto, alle circostanze -soggettive… Leggi tutto: I criteri per la determinazione in concreto della sanzione disciplinare: aggravanti e attenuanti