L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi

Commette e consuma illecito deontologico l’avvocato che non provveda al puntuale adempimento delle proprie obbligazioni nei confronti dei terzi e ciò indipendentemente dalla natura privata o meno del debito, atteso che tale onere di natura deontologica, oltre che di natura giuridica, è finalizzato a tutelare l’affidamento dei terzi nella capacità dell’avvocato al rispetto dei propri […]

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Consumazione dell’impugnazione al CNF e memorie illustrative

Il principio di “consumazione del diritto di impugnazione” si applica anche al procedimento davanti al Consiglio Nazionale Forense, sicché dopo la proposizione del ricorso, che deve contenere, a pena di inammissibilità, la specificazione dei motivi sui quali si fonda, resta preclusa alla parte la possibilità di introdurre ulteriori censure con atti successivi Consiglio Nazionale Forense […]

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Inammissibile il ricorso al C.N.F. privo della specificazione dei motivi di impugnazione

Sono da ritenersi inammissibili i ricorsi al CNF che siano carenti della specificità dei motivi del gravame ovvero siano carenti di una chiara ed inequivoca, ancorchè succinta, esposizione delle ragioni di fatto e di diritto della doglianza, tale da consentire la identificazione esatta dei limiti del devolutum e, quindi, delle questioni che si intendono sottoporre […]

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L’illecito disciplinare a forma libera o “atipico”

Il nuovo Codice Deontologico Forense è informato al principio della tipizzazione della condotta disciplinarmente rilevante, “per quanto possibile” (art. 3, co. 3, L. 247/2012), poiché la variegata e potenzialmente illimitata casistica di tutti i comportamenti (anche della vita privata) costituenti illecito disciplinare non ne consente una individuazione dettagliata, tassativa e non meramente esemplificativa. Conseguentemente, la […]

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