Il quesito (del COA di Milano) riguarda l’attività di studio ed aggiornamento svolta in autonomia nell’ambito della propria organizzazione professionale, prevista dall’art. 4 comma 1, lettera e) del Regolamento per la formazione professionale continua 13 luglio 2007. Si chiede, in particolare, se per l’intervento in tali attività formative possa essere richiesta una quota di partecipazione e se la loro organizzazione e gestione di tali attività possa essere affidata ad Enti e Società esterne.

La Commissione, dopo ampia discussione, fa propria la proposta del relatore e rende il seguente parere: “La richiamata disposizione del Regolamento sulla formazione dev’essere opportunamente collegata col canone I dell’art. 17 del codice deontologico vigente che consente “a fini non lucrativi l’organizzazione e la sponsorizzazione di seminari di studio, di corsi di formazione professionale e […]

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Il quesito (del COA di Ascoli Piceno) riguarda il diritto d’accesso e di estrazione di copia integrale degli atti in relazione ad un intero fascicolo disciplinare da parte di un esponente.

La Commissione, dopo ampia discussione, ritiene di preliminarmente ribadire l’attualità e quindi di confermare, in via generale, il parere 23 luglio 2009, n.29, di seguito trascritto. “In considerazione della natura pacificamente amministrativa del procedimento disciplinare forense avanti i Consigli locali dell’ordine, la legge 7 agosto 1990, n. 241 (così come ampiamente modifica-ta dalla legge 11 […]

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Il quesito (del COA di Lucca) riguarda la liceità deontologica di prestazioni svolte presso sedi di una associazione con carattere di gratuità relativamente al primo consulto legale.

La Commissione, dopo ampia discussione, fa propria la proposta del relatore e rende il seguente parere: “Il richiamato parere 3 ottobre 2001 appare ancora attuale sia nella prospettazione della problematicità di risposte generali sia nel richiamo del limite all’attività dell’avvocato costituito dal divieto di accaparramento della clientela. Tale concetto mantiene un disvalore anche attuale, pure […]

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Il quesito (del COA di Trieste) attiene alla possibilità che, avendo alcuni comuni istituito mediante convenzione un ufficio legale comune, avvocati dipendenti di un ente locale svolgano la loro attività anche a favore degli altri comuni consorziati.

La Commissione, dopo ampia discussione, fa propria la proposta del relatore e rende il seguente parere: “La Commissione richiama e conferma il recente parere 23 settembre 2009, n. 36, con il quale si è affrontata analoga problematica. Più in particolare si è, in tale circostanza, ricordato che l’art. 3 del R.D. n. 1578 del 1933, […]

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Il quesito (del COA di Reggio Calabria) verte in materia tariffaria; si chiede di sapere se, ai fini della determinazione del valore, il ricorso al Tribunale del lavoro avverso il licenziamento, individuale e collettivo, per ottenere l’annullamento del licenziamento, la reintegrazione nel posto del lavoro, il risarcimento dei danni e la rifusione delle spese “rientri nell’ambito dell’indeterminato basso, dell’indeterminato alto, o dell’indeterminato di particolare importanza”.

La Commissione, dopo ampia discussione, fa propria la proposta del relatore e rende il seguente parere: “La Commissione, in via preliminare, ritiene di condividere la valutazione di indeterminatezza operata dal Consiglio dell’ordine richiedente il parere a proposito della determinazione del valore di un ricorso recante un petitum articolato e complesso quale quello di qui al […]

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Il quesito (del COA di Macerata) riguarda la valenza della frequenza delle scuole di specializzazione ai fini della sostituzione di un anno di pratica, alla luce della giurisprudenza amministrativa contraria al precedente orientamento del C.N.F.

La Commissione, dopo ampia discussione, fa propria la proposta del relatore e rende il seguente parere: “La questione della valenza del diploma delle Scuole di specializzazione universitaria ai fini dello svolgimento del tirocinio professionale è stata più volte oggetto di analisi da parte di questa Commissione (vedi in particolare il parere 11 dicembre 2008 n. […]

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Il quesito (del COA di Trani) verte sulla sussistenza di una condizione di incompatibilità a carico dell’avvocato che svolga l’attività di docente di discipline economico-aziendali presso un istituto tecnico statale.

La Commissione, dopo ampia discussione, fa propria la proposta del relatore e rende il seguente parere: “L’art. 3, R.D.L. 27 novembre 1933, n. 1578, mentre prevede l’incompatibilità dell’iscrizione all’albo con “qualunque impiego od ufficio retribuito”, fa eccezione per “i professori e gli assistenti delle Università e degli altri istituti secondari della Repubblica”. In questi ultimi […]

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Il quesito (del COA di Palermo) concerne il dovere dell’Ordine di certificare l’iscrizione di un avvocato, che rivesta anche la qualità di docente universitario a contratto, ai fini di successiva domanda di iscrizione all’albo dei patrocinatori dinanzi le magistrature superiori.

La Commissione, dopo ampia discussione, fa propria la proposta del relatore e rende il seguente parere: “Non vi è dubbio che l’iscritto all’albo abbia diritto ad un certificato di iscrizione. Quanto alla diversa questione relativa all’effettiva sussistenza del diritto all’ammissione all’albo dei “cassazionisti”, si tratta di una valutazione di esclusiva competenza del Consiglio nazionale forense, […]

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Il quesito proposto dal C.O.A. (di Palermo) riguarda la posizione del praticante avvocato, agente di p.s. che, per inderogabili documentate esigenze di servizio (prestato in occasione del terremoto in Abruzzo), ha interrotto la pratica forense per un periodo superiore al semestre e ne ha tuttavia richiesto il riconoscimento ai fini della maturazione del biennio utile per il rilascio del certificato di compiuta pratica;

La Commissione, dopo ampia discussione, fa propria la proposta del relatore e rende il seguente parere: “Questo Consiglio ha già avuto modo di precisare che «requisito indispensabile per il corretto e compiuto svolgimento della pratica è l’assiduità o continuità della stessa: pertanto, l’interruzione dello svolgimento della pratica per un periodo superiore a sei mesi determina, […]

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Il quesito (del COA di Monza) verte su tre questioni: 1) se la normativa sugli avvocati stabiliti sia alternativa a quella che consente il riconoscimento del titolo professionale comunitario; 2) se l’avvocato stabilito possa ottenere una dispensa dalla prova attitudinale; 3) quale sia l’autorità competente a ricevere e a deliberare sulla domanda di iscrizione di colui che abbia superato la prova di cui all’art. 5, d.lgs. 206/07.

La Commissione, dopo ampia discussione, fa propria la proposta del relatore e rende il seguente parere: “Circa la prima questione non può esservi dubbio circa l’alternatività dei due procedimenti, l’uno fondato sul diritto di stabilimento garantito dalla normativa europea protratto nel tempo, l’altro sul previo riconoscimento del titolo professionale straniero quale presupposto dell’iscrizione all’albo con […]

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