Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma ha formulato i seguenti quesiti: a) È possibile stabilire presso uno studio legale la sede di un organismo di mediazione e/o di un ente di formazione (D.M. 180/2010)? b) È possibile svolgere in uno studio legale i procedimenti di mediazione di un organismo e/o i corsi di formazione di un ente (D.M. 180/2010) ed essere socio o associato dell’Ente accreditato?

Premesso che, al riguardo, saranno a breve emanate dal Consiglio una serie di norme e/o integrazioni volte ad adeguare il vigente Codice deontologico forense alle fattispecie emerse a seguito dell’entrata in vigore della disciplina della mediazione-conciliazione ex D.Lvo n. 28 del 2010 e del coinvolgimento della figura dell’Avvocato in ambiti operativi diversi da quelli professionali, […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia ha formulato il seguente quesito: “Se l’avvocato che ha difeso d’ufficio il cliente nel giudizio di primo grado possa agire per il pagamento dell’onorario maturato in tale giudizio o se debba attendere per tale incombente l’esito del giudizio di appello e altresì se possa chiedere di essere sostituito nella difesa di ufficio in appello per effetto di incompatibilità da contrasto sul regolamento dell’onorario.”.

E’ preliminare un’osservazione. Così come risulta letteralmente posto, il chiedersi se il difensore di ufficio possa o meno agire per pagamento delle competenze maturate in primo grado prima che si concluda il giudizio in appello appare sostanzialmente ininfluente: dovremmo rispondere “certamente si”, atteso che l’art. 31 delle disp. att. c.p.p. prevede che “l’attività del difensore […]

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La Camere di Conciliazione ed arbitrato, istituita presso, la CONSOB chiede di sapere: “se ed in quale misura gli effetti del provvedimento disciplinare di censura irrogato nei confronti di un avvocato da parte dell’ordine di appartenenza, siano suscettibili di affievolimento e/o cessazione nel tempo”. Ciò con particolare riferimento ai requisiti di onorabilità.

Una corretta soluzione della questione proposta dalla Camera di Conciliazione e arbitrato, istituita presso la CONSOB, non può prescindere dall’esame di due distinte problematiche sottese alla stessa. La richiesta di chiarimenti, infatti, porta all’attenzione di questo CNF una prima questione di carattere generale attinente gli affetti del trascorrere del tempo sulle sanzioni irrogate nei confronti […]

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L’Ordine di Avellino chiede se: 1) “A far data dall’entrata in vigore della tariffa professionale vigente dall’anno 2004, sono dovuti all’Avvocato che abbia patrocinato in Cassazione, oltre al rimborso delle spese giustificate, gli onorari e diritti indicati nelle tabelle A e B; 2) “Nel caso di patrocinio innanzi alla Suprema Corte, nei rapporti tra l’Avvocato ed il cliente trova piena applicazione l’art. 2 della tariffa laddove stabilisce che gli onorari ed i diritti sono sempre dovuti all’Avvocato dal cliente”.

Il quesito posto all’attenzione del Consiglio riguarda l’applicabilità delle tabelle A e B della tariffa professionale all’Avvocato che abbia patrocinato in Cassazione. Il problema si è posto in conseguenza della modifica normativa del 1997 (L. 27/97) con la quale, pur essendo stato soppresso l’albo dei procuratori, non sono certamente state eliminate le attività procuratorie che, […]

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Il COA di Pesaro ha chiesto a questo CNF parere in merito alla domanda di iscrizione nell’albo degli avvocati stabiliti di un laureato in Giurisprudenza, in possesso di determinati requisiti (di cui infra). Ha precisato al riguardo quanto segue: “Il richiedente, laureatosi in Giurisprudenza presso l’Università di Bologna, ha conseguito il certificato di compiuta pratica forense nell’ottobre dell’anno 2004. Ha poi conseguito, tre anni dopo, la laurea in Diritto Canonico presso la Pontifìcia Università in Roma, con successivi periodi formativi presso una sede della stessa Università in Spagna conseguendo la licenza in “derecho” presso una Università spagnola, con omologazione del titolo (laurea italiana) da parte del Ministro dell’Educazione spagnolo e possibilità di utilizzo del titolo medesimo nel territorio spagnolo. Dal marzo 2010 ha svolto attività di collaborazione in uno Studio legale in Spagna che ha attestato che lo stesso si è occupato essenzialmente di due attività: studio dei fascicoli di nuova creazione in materia civile e societario-commerciale e predisposizione di lettere ed atti nelle medesime materie, da ultimo svolgendo attività giudiziale procuratoria di udienza per conto dello Studio legale. Attualmente svolge attività stragiudiziale in materia di consulenza fiscale e legale commerciale per aziende italiane interessate a sviluppare il loro ramo di attività in Spagna. Per ragioni personali intenderebbe ora trasferire la propria attività nel territorio di competenza di questo Ordine.”. Alla luce di quanto esposto e della recente sentenza nel caso Koller si richiede se sussistono le condizioni ed i requisiti per l’iscrizione del richiedente nell’albo degli avvocati stabiliti”.

L’istanza di iscrizione all’albo degli avvocati stabiliti, richiamata nella richiesta di parere dal COA di Pesaro, è successiva alla sentenza della Corte di Giustizia delle Comunità Europee nella causa C-311/06 (Cavallera) e va pertanto esaminata alla luce dei principi nella stessa enunciati. Le sentenze della predetta Corte, interpretative del diritto comunitario, sono Infatti vincolanti per […]

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Il COA di Roma chiede un parere in merito all’interpretazione dell’articolo 30 R.D.L. n. 1578/1933, lettere a) ed f), in relazione alle domande di iscrizione all’Albo degli avvocati di Giudici Onorari del Tribunale con anzianità di servizio di almeno otto anni. Richiama, al riguardo, i precedenti pareri negativi del C.N.F. nn. 14/2007 e 33/2008, nonché il R.D. n. 12 del 30.1.1941 e s.m.i. che, al titolo I°, capitolo I°, n. 4, afferma appartenere all’ordine giudiziario, come magistrati onorari, tra gli altri, i G.O.T.

L’articolo 30 R.D.L. n. 1578/1933 dispone che hanno diritto di essere iscritti all’albo degli avvocati, purché siano in possesso dei requisiti indicati nei numeri 1, 2 , 3 e 4 dell’articolo 13 dello stesso RDL, coloro che per otto anni almeno siano stati magistrati dell’ordine giudiziario, militare o amministrativo. La norma si riferisce con nettezza […]

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E’ insorto conflitto negativo tra i Consigli dell’Ordine di Gorizia e di Trieste in materia di competenza all’applicabilità della sospensione cautelare prevista dall’art. 43 l.p. Il conflitto è stato originato dalla circostanza che nei confronti degli avvocati X e Y, iscritti all’Ordine di Gorizia, pende procedimento disciplinare davanti al Consiglio dell’Ordine di Trieste, che a suo tempo lo aveva aperto in quanto i fatti disciplinarmente rilevanti erano stati commessi nel suo ambito territoriale. Dovendosi ora procedere all’eventuale applicazione della sospensione cautelare di detti avvocati ex art. 43 legge cit., a seguito della pubblicazione della sentenza penale di condanna dei medesimi e del conseguente strepitus fori, il COA di Gorizia chiede di conoscere se la pendenza del procedimento disciplinare davanti al COA di Trieste ha attratto – come esso ritiene – anche la competenza relativa all’applicazione della sospensione cautelare, competenza che quest’ultimo Consiglio nega.

Va ricordato che la competenza a procedere in via disciplinare è dalla legge professionale (art. 38) assegnata tanto al Consiglio dell’Ordine che vigila sulla tenuta dell’albo nel quale è iscritto l’avvocato che sia venuto meno ai propri doveri, quanto al Consiglio dell’Ordine del luogo in cui il fatto è stato commesso. L’iniziativa eventualmente assunta da […]

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Il COA di Verona chiede di conoscere se nell’ipotesi di violazione degli artt. 17 e 17 bis del codice deontologico, commessa da un avvocato mediante l’uso del proprio sito internet, il procedimento disciplinare debba essere aperto dal Consiglio dell’Ordine al quale appartiene il professionista, oppure possa essere indifferentemente avviato da qualsiasi altro Consiglio venuto a conoscenza del fatto, stante la sua diffusione attraverso la rete telematica, che è priva di confini territoriali.

Ai sensi dell’art. 38, c. 2, l.p.f, la competenza a procedere disciplinarmente spetta al Consiglio dell’Ordine nel cui albo è iscritto l’avvocato che sia venuto meno ai propri doveri. Siffatta competenza concorre tuttavia paritariamente con il c.d. foro del “locus commissi delicti”. La competenza è determinata, nell’ipotesi di conflitto tra detti due Fori, dal criterio […]

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Il COA di Parma chiede di conoscere se le istanze prodotte dallo straniero extracomunitario alla Segreteria dell’Ordine degli Avvocati per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato debbano essere corredate dal permesso di soggiorno, ai sensi dell’art. 122, lettera g) della L. n. 94/1999, che ha modificato il testo dell’art. 6 del d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286.

Dal confronto tra le norme richiamate dal COA risulta con nettezza che il legislatore ha inteso ridurre le ipotesi di esonero dalla presentazione del permesso di soggiorno a corredo delle istanze presentate dallo straniero. Infatti, mentre nel testo originario l’esonero riguardava le attività sportive e ricreative a carattere temporaneo, gli atti di stato civile e […]

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Il quesito (del COA di Reggio Emilia) riguarda la compatibilità ai sensi dell’art.3, comma 1°, L.P.F., tra l’assunzione del Ministero di Lettore o di Accolito, nonché quello di Diacono della Chiesa Cattolica e l’iscrizione nell’Albo degli Avvocati.

Si deve premettere che l’incompatibilità dettata dalla norma indicata dal COA richiedente riguarda la qualità di ministro di qualunque culto avente giurisdizione o cura d’anime. Si deve altresì ritenere che la regola abbia il suo fondamento non solo nell’essere tali ministri membri di un’organizzazione di forte impronta gerarchica (come del resto accade agli impiegati pubblici), […]

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